Camilla Mozzetti e Tiziano Pompili per il Messaggero
Vermicino rapina in farmacia
Si è pentito e così ha riconsegnato tutto. Fino all'ultimo centesimo. «Mi deve scusare dottore, ma ho perso il lavoro, non so cosa mi sia passato per la testa». Si chiude così una rapina messa a segno da un uomo - di cui non si conosce ancora l'identità - giovedì pomeriggio in una farmacia comunale su via Tuscolana Vecchia, non lontano da Vermicino, frazione di Roma a metà con il Comune di Frascati.
LA DINAMICA Due giorni fa verso l'orario di chiusura quest'uomo, tuttora ricercato dai carabinieri, è entrato nell'attività minacciando con una pistola - poi rivelatasi giocattolo - l'unico dipendente in servizio, Gennaro S. che lavora nella farmacia comunale di Vermicino dal 2016. Ha preteso che gli fosse consegnato tutto il denaro della cassa ma il farmacista ha resistito provando a chiamare aiuto.
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Così l'uomo l'ha preso, ne è nata, stando alle parole della vittima, una colluttazione e lo ha rinchiuso nel bagno del locale. Dopodiché ha agguantato tutto quello che c'era nella cassa: 7.500 euro, più o meno quasi l'intero incasso della settimana ed è fuggito via. Già giovedì pomeriggio i militari della compagnia di Frascati erano intervenuto sul posto. Sembrava una rapina perfetta, pulita, messa a segno senza lasciare tracce.
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Neanche i rilievi e il sopralluogo dei militari erano stati risolutivi: le videocamere della farmacia non funzionano da tempo in quanto danneggiate e mai sostituite, a quell'ora poi nel locale oltre al dipendente non c'era nessuno e nessuno tra i residenti di zona che si sia mostrato utile, in qualità di testimone oculare, nel fornire una ricostruzione o dei dettagli a beneficio delle indagini.
Poi però a meno di 24 ore è arrivata la svolta, anche se gli investigatori stanno portando avanti tutti gli accertamenti del caso perché la dinamica resta sospetta.
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IL PENTIMENTO Il rapinatore ieri mattina poco prima delle 8 ha riconsegnato tutto il bottino al malcapitato farmacista poco prima che entrasse in servizio. Alla somma non mancava un solo centesimo. Tutto il denaro era in una busta di carta, di quelle usate per il pane.
«Mi deve scusare, ho perso da poco il lavoro - avrebbe detto il rapinatore al farmacista sentito poi per diverse ore dai carabinieri - non so perché l'ho fatto, ho bisogno di aiuto». La riconsegna è avvenuta sempre a volto coperto a tal punto che il farmacista non ha saputo fornire una descrizione esaustiva dell'uomo per creare un identikit.
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LE INDAGINI Ai militari ha raccontato questa storia aggiungendo solo una descrizione sommaria della fisicità dell'uomo che, pur sembrandogli uno straniero, parlava correttamente l'italiano. Tra la rapina del giorno prima e la riconsegna del denaro il farmacista ha comunque avuto il tempo per studiare quest'individuo.
Tenuto anche conto del fatto che il rapinatore non gli ha gettato in mano il denaro né l'ha lasciato abbandonato di fronte alla farmacia magari restando nascosto non lontano per assicurarsi che la busta fosse recuperata. Di più gli ha anche fatto vedere la pistola con cui l'aveva minacciato - sempre secondo la ricostruzione del dipendente - spiegando che era un'arma giocattolo.
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LA RICONSEGNA E dove si è svolta la riconsegna del denaro? Non nella farmacia né di fronte, ma nei pressi della stessa a circa metà strada dalla residenza del farmacista e il punto vendita. Secondo alcune indiscrezioni sembrerebbe che il rapinatore abbia affiancato il farmacista poco dopo che questo era uscito di casa per andare al lavoro.
I militari della compagnia di Frascati, comandati dal Capitano Jacopo Passquieti, stanno portando avanti le indagini per cristallizzare una dinamica dai contorni ancora poco chiari.