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    DIO CI SALVI DALLA FURIA DI UNA DONNA - A ROMA UNA 36ENNE PIOMBA IN CASA DELLA NUOVA COMPAGNA DELL’EX MARITO, BUTTA GIU’ LA PORTA A CALCI E, COLTELLO IN MANO, SI LANCIA IN UN’AGGRESSIONE FURIOSA: “HAI DISTRUTTO LA MIA FAMIGLIA” - LA VITTIMA E’ STATA FERITA A POCHI CENTIMETRI DALL’OCCHIO…


     
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    Francesco Salvatore per “la Repubblica”

     

    Le è piombata in casa in piena notte, intorno all'una. E senza andare per il sottile ha cominciato a prendere a calci la porta. Sempre con più forza, fino a scardinare la serratura e staccarla dallo stipite. Una volta dentro si è avventata con un coltello in mano verso la donna che reputava avesse distrutto la sua famiglia, portandole via il marito e interponendosi tra lei e la figlia di 6 anni.

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    La sua rivale in amore. Alla quale con un gesto repentino le ha sfregiato il volto. «Ridammi mia figlia», ha urlato un attimo prima di accoltellarla sul viso, proprio pochi centimetri sotto l'occhio sinistro. Prima di fuggire via. Teatro della vicenda, un appartamento nel quartiere San Lorenzo.

     

    Un gesto estremo quello compiuto da una romana di 36 anni, alcuni giorni fa, che le è costato l'arresto. Lo scorso venerdì la donna è finita ai domiciliari su disposizione del gip Bernadette Nicotra. A chiedere la misura cautelare personale è stato il pm Eleonora Fini. Ad intervenire i carabinieri di piazza Farnese.

     

    Troppo violento quel gesto di vendetta nei confronti dell'altra. E per lo più pericoloso, sia per il rischio di farle perdere la vista, che per l'incolumità di qualcun altro: la vittima, infatti, ha fronteggiato la donna mentre nell'altra stanza il compagno metteva in salvo il loro figlio, nascondendolo alla sua furia: un bimbo nato da un anno che aveva suggellato la nuova unione, e che al contempo aveva definitivamente messo la parola fine a quella precedente.

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    Quanto all'altra figlia, la bimba di 6 anni nata nella precedente relazione tra l'uomo e l'ex, era in casa della nonna dopo aver trascorso il pomeriggio con il padre. Dopo essere stata colpita la vittima è stata portata subito in ospedale, dove le hanno ricucito il taglio e dato una prognosi di 10 giorni. Mentre era ancora al pronto soccorso la sua persecutrice era tornata di nuovo sotto casa brandendo una bottiglia rotta per intimorirla: «Scendi che ti ammazzo», le ha urlato non sapendo fosse altrove.

     

    L'aggressione, tra l'altro, stando alle indagini, si inserisce in un quadro più ampio. A febbraio la vittima aveva ricevuto delle telefonate anonime. Una serie di minacce che l'avevano spinta a rivolgersi alle forze dell' ordine per denunciare l' ex moglie del suo compagno.

     

    La donna, assistita dall' avvocato Simona Tranquilli, ieri è stata sottoposta all' interrogatorio di convalida e oltre al reato di lesioni volontarie e violazione di domicilio aggravata le è stato contestato anche lo stalking, proprio in riferimento alle chiamate minatorie ricevute in febbraio.

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