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Estratto dell’articolo di Dario Del Porto per “La Repubblica”
matteo piantedosi - matteo salvini
È l’asso nella manica di Matteo Salvini. Il colpo di teatro in grado di spiazzare tutti e rilanciare la Lega in Campania, la carta da calare sul tavolo della coalizione quando il domino delle Regionali entrerà nuovamente nel vivo. Nome e cognome: Matteo Piantedosi, il ministro dell’Interno possibile candidato nell’agone elettorale che […] dovrà assegnare la poltronissima di governatore tuttora saldamente occupata da Vincenzo De Luca.
Nessuno cerchi l’ufficialità […]. I giochi si stanno facendo […], ma nel massimo della riservatezza perché lo sprint sarà lungo e faticoso e lo scenario politico in piena evoluzione. Ciò nonostante, il nome dell’uomo del Viminale circola già da qualche tempo per la Campania, la sua terra: è nato a Napoli e ha radici irpine. Si vota nel 2025 e la partita è appena iniziata. La destra confida che De Luca corra in autonomia, svincolandosi dal “campo largo” cui lavorano l’attuale leadership del Pd rappresentata dalla segretaria Elly Schlein, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e l’ex presidente pentastellato della Camera Roberto Fico.
SALVINI E PIANTEDOSI - MEME BY GIAN BOY
Prima però c’è da sciogliere il nodo del terzo mandato. Con la normativa attuale, De Luca dovrebbe lasciare Palazzo Santa Lucia. Il governatore invece ritiene che sia sufficiente recepire nello statuto regionale il tetto delle due elezioni consecutive fissato dalla legge del 2004 per azzerare i mandati precedenti e aprire la strada a una ricandidatura. Si vedrà.
MATTEO PIANTEDOSI GIORGIO MELONI
Con De Luca di nuovo in campo, il centrosinistra lo sostiene, oppure si divide. Nel secondo caso la destra potrebbe seriamente aspirare a riprendersi la presidenza. Servirebbe però un candidato spendibile. E qui entrano in gioco gli equilibri interni alla coalizione che sostiene il governo Meloni, già messi alla prova nell’ultima tornata. A Palazzo Santa Lucia guarda Fratelli d’Italia, con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, napoletano doc, attivissimo da mesi, tanto da apparire, agli occhi di molti osservatori, come già in campagna elettorale.
BARE FUORI - MEME SUL GOVERNO E I MIGRANTI BY CARLI
Più defilato il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, attualmente molto impegnato sui dossier internazionali, ma forte di un solido curriculum da amministratore come presidente della Provincia di Salerno. E poi c’è Forza Italia, guidata dall’europarlamentare Fulvio Martusciello, che di sicuro non rinuncerà ad avere voce in capitolo nella scelta del nome giusto. È in questo scenario che la Lega potrebbe pensare a Piantedosi.
Il profilo viene ritenuto autorevole, la carriera da prefetto e poi da ministro può rappresentare un plus in un territorio dove il tema della sicurezza rimane al centro del dibattito. Ora il ministro è nella bufera per il caso-Bari, ma solo fra qualche tempo si capirà se quanto sta accadendo in Puglia lo avrà o meno ammaccato.
L’apertura a Forza Italia per una candidatura di Flavio Tosi in Veneto potrebbe far risalire le quotazioni di Piantedosi in Campania. Resta da capire, naturalmente, se il ministro vorrà davvero lasciare il Viminale, dove ha trascorso la parte più importante della carriera, scalando la gerarchia da prefetto a capo di gabinetto fino ad arrivare al vertice del dicastero.
MATTEO PIANTEDOSI GIORGIO MELONI
Vedremo quali saranno gli sviluppi. Il primo turno della partita si gioca fra qualche mese, con le Europee: sarà il voto per Strasburgo a definire gli equilibri nella coalizione di destra. Se la Lega tiene, almeno in Campania, allora potrà sedersi al tavolo con rinnovate ambizioni. E l’asso nella manica di Salvini potrebbe arrivare dal Viminale.
VINCENZO DE LUCA MANIFESTAZIONE A ROMA piantedosi meloni