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    IL VIALE DELLA SCULTURA – LUCA BEATRICE: "DA DOMANI, ESPOSTE A TORINO LE MONUMENTALI STATUE DELL'ARTISTA PIEMONTESE FABIO VIALE: COPIE QUASI PERFETTE DI FAMOSE OPERE GRECHE E LATINE RESE POP CON I TATUAGGI. 'KALOS KAI AGATHOS' AND TATTOO, IN FONDO TAMARRI QUESTI MEDITERRANEI LO SONO SEMPRE STATI. L'ARTE CONTEMPORANEA COGLIE NEL SEGNO, COME IN QUESTO CASO, QUANDO SI NUTRE DELLE PROPRIE AMBIGUITÀ…"


     
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    Luca Beatrice per “Libero quotidiano”

     

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    L'arte contemporanea coglie nel segno quando si nutre delle proprie ambiguità. Alla ricerca perenne di consenso senza scivolare sulla buccia di banana della facile popolarità è costretta a fingere ciò che non è, giocare sugli slittamenti di senso, così chi guarda - per carità non chiamiamolo più spettatore o visitatore, ragazzi siamo nel XXI secolo - almeno per un momento perde le coordinate spazio-temporali e si domanda: dove mi trovo? che anno è, che giorno è? citando l'immortale Lucio.

     

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    Mi spiego meglio. Questo è ciò che regolarmente accade davanti al lavoro di Fabio Viale. Piemontese di Cuneo, classe 1975, è considerato uno degli scultori più talentuosi nel panorama italiano e magari anche internazionale, a patto di accettarne come punto di partenza l'approccio classico al linguaggio. Da una parte, insomma, ti interroghi sul senso di un'operazione del genere, perché esercitarsi nella copia quasi perfetta della statuaria classica -stessa domanda però andava posta agli antichi Romani che imitavano i Greci dopo che sono passati il concettuale, l'Arte Povera e la scultura è andata pressoché smaterializzandosi.

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    Dall'altra la sua operazione deve essere letta come il ready-made nel terzo millennio. Una Venere di Milo, una Pietà, l'Amore e Psiche sono tarocchi sviliti nel negozietto cinese e sulle bancarelle a buon mercato, chi pensa che la bellezza salverà il mondo si rende conto che l'arte del passato è ridotta a gadget, riprodotta in milioni di copie tanto più è famosa, spot pubblicitario per tutto tranne che per la cultura.

     

    PERIZIA ARTIGIANA E TECNOLOGIA

    E allora Fabio Viale riproduce quelle opere entrate a far parte del nostro museo personale, le rifà benissimo in marmo con perizia artigiana incontratasi con la tecnologia, per poi aggiungervi il tocco spiazzante e renderle appetibili per la comunicazione di massa.

     

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    Pochi lavori contemporanei, infatti, sono instagrammabili quanto quelli di Viale, pochi ti invitano così esplicitamente al selfie. Il rimbalzo nel mondo della comunicazione è riuscito, al contempo (e certo per le ingenti spese di produzione implicite nella scultura) Viale costa caro ed è collezionato da chi se lo può permettere. In lui popolarità ed esclusività convivono, caso più unico che raro.

     

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    Da domani e fino al 9 gennaio 2022 le sue monumentali statue invadono la zona dei Musei Reali di Torino, scelta non casuale perché da quelle parti i Savoia tra '600 e '700 ebbero l'intelligenza di mescolare la grande arte dei maestri francesi con pittura, scultura e decorazione di genere dal gusto non così raffinato e quasi popolare, tanto per star dietro alla moda del Neoclassico.

     

    Cinque sculture monumentali sono esposte all'esterno in Piazzetta Reale, altre all'interno della residenza sabauda, in particolare il Souvenir Pietà (Cristo) del 2006 è allestita addirittura nella Cappella della Sindone e non è questione di sacro e profano, semmai di sacro e tarocco. Fossero soltanto bianche e levigate non ci sarebbe poi altro da aggiungere, invece queste sculture sono tutte tatuate come gli uomini e le donne dei nostri tempi indipendentemente dalla bellezza dei loro corpi, portatori più di segni che di significati, di decorazione più che disenso.

     

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    Kalos kai agathos and tattoo, in fondo tamarri questi mediterranei lo sono sempre stati. Ma sarà ancora una provocazione disegnare indelebilmente la pelle marmorea della replica del capolavoro canoviano Amore e Psiche, una delle due opere inedite, oppure stiamo parlando di un'attenta strategia per giocare ancora sull'ambiguità? Pur nella sua straordinaria fattezza, non è che l'opera rischia di abbassarsi al livello di un meme che funziona in quanto parodia?

     

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    A tal proposito ogni tempo ha i suoi eroi. Se Chiara Ferragni visitando gli Uffizi ha moltiplicato il pubblico di giovani nel fine settimana successivo, cosa accadrà sui social quando verrà svelata Lorica, un'antica armatura in marmo rosa da indossare in guerra, che Viale ha realizzato dopo aver scansionato il torace di Fedez, riportandone a uno a uno tutti i tatuaggi?

     

    La scelta del soggetto non è casuale, tra invidia e cinismo. Fedez è tra gli ultimi esponenti della lista cominciata con Paris Hilton, "famosi per essere famosi" senza bisogno di esprimere una particolare qualità. Anche l'arte (non tutta, ma una buona fetta) punta a questo: non ho nulla da dire ma lo dico bene. Il talento sta nel sapere applicare la ricetta senza esagerare con il sale e allora Fabio Viale è davvero un maestro.

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