Nicola Rotari per corrieredelveneto.corriere.it
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Appassionato d’arte, cinema e cultura, nel dicembre scorso ha conseguito una laurea magistrale in scienze dello spettacolo e della produzione multimediale. Lorenzo Tassoni, trevigiano di 28 anni, vive con la famiglia in via San Zeno, a pochi passi dalla stazione ferroviaria: in questo periodo fa il guardasala a Venezia, a palazzo Venier-Manfrin, dove è in corso la mostra di Anish Kapoor.
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PERSONA UMILE
Quello che gli è successo lunedì pomeriggio però va oltre ogni immaginazione. C’è chi lo chiama eroe, lui non vuole nemmeno sentirlo dire, ma di certo è stato protagonista di una vicenda drammatica, conclusasi con il classico lieto fine grazie alla sua prontezza di riflessi. Stava andando a ritirare la bici che aveva lasciato in un’officina perché fosse sostituita una ruota bucata quando ha visto una bimba di quattro anni, di origini tunisine, aggrappata ad un balcone, al secondo piano di un edificio di via Sant’Antonino.
La piccola gli è miracolosamente finita tra le braccia ed è rimasta illesa: se non ci fosse stato Lorenzo ad afferrarla, le conseguenze di quel volo di otto metri sarebbero state gravi. Il 28enne, schivo, non ama certo i riflettori. «Non mi sento e non sono un eroe, la mia non è timidezza ma la cosa importante è che la piccola stia bene». Il sindaco di Treviso, Mario Conte, così come molti concittadini, è rimasto profondamente colpito dal gesto del ragazzo: «Mi piacerebbe incontrarlo, vorrei invitarlo in municipio». Lorenzo ha già risposto che acconsentirà.
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LA CADUTA FRA LE BRACCIA
L’emozione vissuta lunedì pomeriggio è ancora viva in lui: tutto si è concentrato peraltro in pochi secondi che resteranno indelebili nella sua mente. «Verso le 5 sono tornato al negozio di bici per ritirarla e ad un certo punto ho sentito dietro di me un oggetto cadere - racconta Lorenzo -. Mi giro e vedo un tablet per terra con lo schermo infranto». A quel punto il ragazzo ha alzato gli occhi ed è rimasto senza fiato.
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«Ho visto la bambina appesa al terrazzo del secondo piano, sono sbiancato e sono corso subito sotto di lei, con le braccia protese in avanti - spiega - l’unica cosa che ricordo di aver detto, forse urlato, è “ti prego, ti prego no” . Ero sotto choc. La bambina non ha urlato però piangeva, distrutta in volto. Ha mollato la presa, è caduta a piombo e per fortuna ha battuto contro il primo terrazzo che ha attutito un pò la caduta, è come se fosse rimbalzata e io sono riuscito a prenderla al volo. Mi è praticamente caduta tra le braccia».
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DISPIACIUTA PER IL TABLET
Dopo la grande paura la bimba ha subito fatto intendere di essere in buone condizioni. «L’ho messa a terra, stava piangendo, poi è andata verso il tablet e mi ha detto che si era rotto - dice Lorenzo -. È come se fosse dispiaciuta più per il tablet rotto che per quello che le era successo: una scena assurda. Dall’appartamento è arrivata la babysitter, volevo chiamare il 118 ma lei ha detto che non serviva ed è scappata di sopra».
In via Sant’Antonino sono intervenuti gli agenti delle volanti della polizia e gli infermieri del Suem 118 che hanno visitato sul posto la piccola, rimasta del tutto illesa. «I genitori sono arrivati quando l’ambulanza era già là - racconta ancora Tassoni -. Prima il padre in macchina. Quando ha visto che la figlia stava bene mi ha abbracciato. Poi la madre qualche minuto dopo, in bicicletta. Quando ha visto i sanitari con la bambina sembrava sotto choc, poi si è calmata quando ha visto che andava tutto bene».