LAV DIAZ
Marco Giusti per Dagospia
Eccoli i premi! Leone d'oro al geniale Lav Diaz per il suo film di quattro ore Ang Babaeng Humayo (The Woman Who Left), che non in tanti hanno visto e ora voglio vedere chi lo distribuira' per l'Italia e chi ci andra'. Leone d'Argento a Tom Ford per Nocturnal Animals, che ha sfoderato un ottimo italiano e una grande eleganza sul palco.
Miglior regia se la dividono Amat Escalante per il molto discusso film messicano del polipone multitrombante La Region Sauvaje e il grande Andrej Konchalovsky per Paradise, altro film non amato da tutti. Gran Premio Speciale alla giovane regista iran-losangelina Ana Lily Amirpur per il suo cannibal movie The Bad Batch che ha fatto inorridire i critici piu' benpensanti. Coppa Volpi a Emma Stone, che non c'era, per La La Land di Damien Chazelle, migliore attrice, che batte grandi avversarie, a cominciare da Amy Adams a Alicia Vikander a Natalie Portman. Piu' che meritato, pero', e lei e' meglio qui che come ragazza di Spider Man o eroina dei film di Woody Allen.
EMMA STONE
Miglior attore Oscar Martines, il protagonista del film argentino. El Ciudadano Ilustre di Mariamo Cohn e Gaston Duprat. Miglior sceneggiatura a Noah Oppenheim per Jackie di Pablo Larrain. Magari Larrain si aspettava di piu', ma era molto ben scritto. Premio Mastroianni per l'attore rivelazione all'incantevole Paula Beer, la protagonista di Frantz di Francoise Ozon. Anche il film era piuttosto bello. Trionfo, quindi, del cinema meno ovvio e meno tradizionale.
KONCHALOVSKY
Il Leone d'Oro a Lavv Diaz, dopo anni che imperversa nei festival di tutto il mondo con film chilometrici scarsamente vedibil e vendiboili, e' una chiara indicazione delle idee di una giuria, presieduta dal Sam Mendes di 007, molto attenta e molto intellettuale che ha preferito puntare su opere originali e comunque innovative, puntando su autori piu' giovani e passionali come Escalante o l'Amirpour. O opere meno ovvie come Paradise di Konchalovsky.
ESCALANTE RAMOS BUCIO
Nulla al cinema italiano nel concorso maggiore, veramente fuori gara fin dall'inizio, anche se il documentario di Federica Di Giacomo, LIberami,dedicato a un esorcista patacca di Palermo, ha vinto come miglior Film la sezione Orizzonti. Poco anche al cinema francese un po' troppo europeista e classicone, ispirato a testi di Rostand e Maupassant.
Magari Baratta e Barbera avrebbero preferito il Leone d'Oro a un film piu' popolare, ma il palmares e' stato fatto con tatto e intelligenza. Il cinema popolare piu' sano e' stato premiato, ma lo sguardo maggiore va a cinematografie lontane e a registi piu' sperimentali. Viva il polipone, i film chilometrici, i paradisi russi, gli animali notturni e i cannibali scacciati dai confini americani. E da Barattaland e' tutto. Ah, scordavo il discorso di chiusura di Baratta che ha ringraziato, in ordine, Barbera, finalmente inquadrato. Poi stampa fotografi e polizia.
BARBERA BARATTA AMA LILY AMIRPUR
BERGAMASCO BARBERA KIM ROSSI STUART E ILARIA SPADA
TOM FORD emma stone EMMA STONE RYAN GOSLING