Sandra Riccio per la Stampa
CAMBIAVALUTE
Si vedono agli angoli delle strade più affollate dai turisti. A volte occupano pochissimi metri quadrati in bugigattoli schiacciati tra un negozio dello shopping e l' altro. I cambiavalute stanno lentamente tornando a popolare i centri delle città d' arte e spuntano in stazioni e aeroporti. Hanno sofferto moltissimo l' arrivo dell' euro e la diffusione delle carte di credito.
Adesso iniziano però ad approfittare di una nuova tendenza: le banche tradizionali stanno ripensando il proprio modello e il cambio delle valute finisce in secondo piano. In pieno centro a Milano, allo sportello di uno dei più grandi istituti di credito, ci spiegano che occorre essere clienti della banca per prenotare una valuta estera come il rand sudafricano. L' operazione non è immediata, serve almeno una settimana di pazienza.
Tutto gira più veloce negli ufficetti dei cambiavalute che ci sono, per esempio, vicino alla stazione centrale di Milano.
Il servizio però ha tutto un altro prezzo. Se sul rand sudafricano la banca chiede una commissione di cambio dell' 1% a cui vanno aggiunti intorno ai 2-3 euro di costi fissi, dal cambiavalute occorre pagare una commissione che arriva anche al 15% più costi fissi sopra i 5 euro. Le tariffe però variano in base alla quantità di denaro da cambiare.
Perché i prezzi sono così alti?
Gli operatori si giustificano con un lungo elenco di costi a loro carico. Nel conto che devono pagare ci sono le tante verifiche e i controlli, i prezzi per i salatissimi affitti dei locali nelle zone più turistiche (anche 10 mila euro per 15 metri quadratati).
CAMBIAVALUTE
Nella lista c' è anche il personale con extra tariffe per le ore notturne (molti cambiavalute, per esempio negli aeroporti, sono aperti anche di notte).
«Non facciamo prestiti e quindi non applichiamo tassi di interesse. Svolgiamo un servizio di cambio per circa 60 valute straniere. Gli istituti di credito italiani ed europei non fanno più il cambio della valuta se non a propri correntisti. E in ogni caso si limitano a 5 o 6 valute al massimo che vanno prenotate almeno un settimana prima, tanto che non di rado ci chiedono supporto per valute straniere particolari.
Per questo, a oggi il servizio di cambiavalute è svolto quasi esclusivamente dalle società di cambio» dice Fabrizio Signorelli, fondatore e amministratore delegato di Best and Fast Change, tra i leader di mercato in Italia e operativa anche in Spagna.
EUROPA
Non ci sono però soltanto commissioni altissime. Alcune valute più esotiche come, per fare un esempio, il dirham marocchino, presentano delle distanze tra prezzo di vendita e prezzo di acquisto che arrivano anche al 40%. Il motivo è semplice e va ricercato nei rischi di falsi con cui questo tipo di attività deve fare i conti tutti i giorni, come truffe con banconote taroccate o fuori corso.
«Negli Anni 90, quando nacquero in Inghilterra i primi cambiavalute, le commissioni per il cambio erano intorno al 12-14% ma con l' ingresso dell' euro, il calo del lavoro, la chiusura di diverse società e l' incremento esponenziale degli affitti nei centri turistici, negli aeroporti e nelle stazioni, le commissioni sono arrivate a circa il 20% - spiega Singorelli -.
Bisogna ribadire che l' Authority ha più volte affermato che il valore delle commissioni è in regola e che nulla osta a un loro eventuale incremento. Le commissioni e il costo fisso variano in base al volume della transazione. Si possono pagare meno commissioni al crescere della somma da cambiare. Lo stesso vale per somme più basse e, per quanto riguarda la nostra attività, il costo fisso viene azzerato a partire dai 25 euro in giù».
EURO
C' è comunque un' altra via praticabile che costa molto meno. Basta prelevare la valuta estera con il bancomat una volta sbarcati sul posto (in genere la commissione è intorno all' 1% e poi c' è qualche euro di costo fisso). Prima di partire però è bene informarsi sulle tariffe applicate dalla propria banca anche nelle città più piccole dove, in alcuni casi, il prelievo è molto più salato.