diego abatantuono
Gian Luigi Paracchini per il “Corriere della Sera”
È più difficile far durare un amore o un' amicizia? Anche se domande del genere hanno il limite della genericità è innegabile che l' amicizia (soprattutto maschile) sia percepita come un sentimento meno insidioso e quindi più solido nel tempo.
Anzi le parole e la disponibilità di un amico/a sono la prima consolazione, il prezioso pronto soccorso del nostro cuore sgretolato quando lei/lui prende il volo di sola andata per altra destinazione.
«L'amicizia è una grande ricchezza della vita, non ti senti solo anche se ti capita d' esserlo, puoi condividere le cose che ti piacciono e sai che c' è qualcuno sempre disposto ad ascoltarti, magari perché la tua donna t' ha mollato o soltanto perché ti fanno male i piedi.
Non sostituisce l' amore ma in qualche modo gli assomiglia perché è un sentimento forte e quando hai un vero amico speri sia per tutta la vita. Sì, può durare più d' un amore perché mancando l' attrazione fisica, almeno a me non è mai capitato eh!, non contempla gelosia e passione ma semplicemente sincerità, stima, fiducia».
diego abatantuono (2)
Un argomento quello dell' amicizia quasi fisiologico per Diego Abatantuono e centrale in molti film, da Gli amici del Bar Margherita a Il regalo di Natale, dove fra l' altro s' è trovato di fianco a colleghi-compagnoni, per non parlare delle chiamate dell' amico Gabriele Salvatores per Turnè, Marrakech Express e Mediterraneo assieme all' inseparabile Ugo Conti, conosciuto ai tempi dell' asilo.
«Beh sì, quelle sono tutte trame in cui spicca la complicità maschile anche se sono pochi i film in cui il protagonista non ha nemmeno un amico, forse soltanto I tre giorni del Condor dove Robert Redford scappa sempre e gli sparano da tutte le parti. Certo non avere amici è una specie di privazione, di lutto.
Ma attenzione non è tutto rose e fiori. Un rapporto va sempre coltivato e nutrito, se no vacilla e un' amicizia che sfiorisce, che piano piano si perde, è una tristezza. A parte poi i tradimenti, quelli sono veramente grandi dolori». Dal tono in cui lo dice, sembrerebbe che sia capitato..
MAGO DI SEGRATE ABATANTUONO
«Purtroppo sì e sono situazioni che quando le ripensi t' arriva la fitta, come una tranvata. L' amicizia è cazzeggio, disponibilità ma pure massima fiducia e se un amico ne approfitta e magari ci sono di mezzo anche i quattrini diventa una pugnalata, al di là del danno. Nomi non ne faccio, ma è così» .
Come il caffè - Ricomporre la cosa? Molto complicato se perfino un alto filosofo come Kant ammoniva che l' amicizia è come il caffè: una volta freddo, anche se riscaldato non ritorna più al sapore originale.
Poi c' è un altro motivo che può mandare all' aria anche il più solido dei sodalizi, quello passato con definizione vagamente maschilista come la Sindrome Yoko Ono, ovvero la donna che distrusse la più bella amicizia nella storia della musica. «Perché fa litigare due che sono cresciuti insieme, è il caso Lennon-McCartney, oppure perché capita che a un certo punto scoppi il classico triangolo. Sono mazzate mostruose, rancori che non si spengono più.
diego abatantuono
Fra me e Salvatores? No, con Gabriele siamo diventati amici e contemporaneamente io mi sono innamorato di un' altra donna. Poi lui si è messo con la mia ex moglie ma, a parte un po' d' imbarazzo iniziale, non c' è stato nessun problema. Piano piano s' è creato un buon clima da famiglia allargata, come si dice quando le cose vanno bene».
Quali sono stati i primi amici della sua vita?
«Gli amici della mia infanzia al Giambellino dove abitava mio nonno che mi portava a mangiare uova sode, pane, acciughe e burro in un' osteria sul bordo d' un laghetto artificiale. Eravamo una bella banda: ricordo Bruno e Paolo che ho perso di vista e poi l' Ugo, Ugo Conti che è ancora mio amico e non soltanto per via del Milan. Quando siamo con altra gente ripeto sempre che io e Ugo eravamo all' asilo assieme, solo che lui si è fermato e io sono andato avanti!
selfie enrico ruggeri abatantuono beccalossi
A giocare non ci si stancava mai: a pallone, a figurine contro il muro, al Giro d' Italia con i tollini, a lanciare bussolotti con la cerbottana. D' estate in batteria a fare bagni al Lido di piazzale Lotto con un carico di panini di filzetta, un salame bluastro che costava poco e di pesche che non mangiavamo perché si cuocevano al sole. Così finiva che prima di rivestirci ce le tiravamo addosso».
Tempi eccezionali
Poi gli amici con cui c' è stata la svolta della vita, quelli del Gruppo Repellente che si muoveva attorno al leggendario Derby Club, di proprietà dei suoi zii e dove sua mamma faceva la guardarobiera. Lì nasce il Diego showman, dopo aver fatto il tecnico-luci per I Gatti di Vicolo Miracoli.
ABATANTUONO
«Purtroppo alcuni non sono più con noi, penso a Porcaro, Faletti e a due maestri come Enzo Jannacci e Beppe Viola. Con molti altri l' amicizia è rimasta al di là del lavoro: Boldi, Smaila, Mauro Di Francesco, Nini Salerno tanto per fare qualche nome. Che periodo quello! Eccezionale, veramente.
giorgio faletti con il gruppo repellente mauro di francesco boldi abatantuono e iannacci DIEGO ABATANTUONO SUL SET DI MEDITERRANEO DIEGO ABATANTUONO SUL SET DI MEDITERRANEO giorgio faletti con il gruppo repellente mauro di francesco boldi abatantuono
Un amico più recente ma autentico è Maurizio Totti, mio ex agente ora socio di produzione nella Colorado». Sì, ma con amici che fanno più o meno lo stesso mestiere non scatta poi la competitività e