Estratto da ilgiornale.it
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Nonostante la netta vittoria dell'Inter al Maradona contro il Napoli per 3-0, il punteggio non è andato giù alla dirigenza partenopea che se l'è presa con le decisioni dell'arbitro Massa: a rimanere soprattutto indigesto è l'episodio tra Acerbi e Osimhen con il calcio di rigore richiesto (ma non dato) dai partenopei.
Nel dopo gara si era già espresso il ds Mauro Meluso esprimendo tutta la sua stizza dichiarando di essere "molto scontenti, è una mortificazione che non ci meritiamo. Massa e il Var sono incappati in una giornataccia". La dose, poi, è stata rincarata anche sull'azione del primo gol che i partenopei dicono fosse viziato da un fallo su Lobotka.
Se in un primo momento è rimasto in silenzio facendo parlare davanti alle telecamere il proprio direttore sportivo ed evitando che Walter Mazzarri si presentasse davanti alla stampa, nelle ultime ore si è fatto sentire Aurelio De Laurentiis, presidente della società partenopea, che non le ha certo mandate a dire.
aurelio de laurentiis
"Non facciamo complottismo, non facciamo dietrologia, ma abbiamo perso per gli errori dell'arbitro. E ci spiace per i nostri tifosi": sono queste le parole del presidente furioso riportate da Il Mattino. Dopo la fine della gara, tra l'altro, De Laurentiis avrebbe anche telefonato ai vertici della Figc e dell'Aia per far sentire le sue ragioni: è quasi sicuro però che, dopo le polemiche, l'arbitro Massa possa dirigere quest'anno un altro incontro del Napoli ma è più difficile che il fischietto di Imperia possa essere sospeso.
Le polemiche per quanto accaduto durante i novanta minuti più recupero sono proseguite anche nel tunnel che conduce negli spogliatoi con i bene informati che hanno parlato di proteste importanti e parole fuori posto: il Napoli rischia la beffa oltre al danno se nel referto arbitrale verranno riportate certe espressioni, con inevitabili squalifiche per chi avesse tenuto un comportamento non adeguato. Il Mattino spiega che i nervi sarebbero saltati anche ad alcuni calciatori, tutti evidentemente molto provati dalle indigeste decisioni del campo
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