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    ABBIAMO SOPRAVVALUTATO L’ESERCITO DI PUTIN - ALMENO IL 60% DELLE ARMI E DELLE MUNIZIONI RUSSE UTILIZZATE IN UCRAINA SONO MALFUNZIONANTI: MOLTI ORDIGNI NON ESPLODONO E LA LOGISTICA FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI - IL GENERALE VINCENZO CAMPORINI, EX CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA DIFESA: “QUANDO SI PASSA DAI PROGETTI AI PROTOTIPI E DA QUESTI AI PRODOTTI IN SERIE VENGONO ALLA LUCI GRAVI CARENZE NELLA QUALITÀ DEI MATERIALI E IN QUELLA DEI PROCESSI DI FABBRICAZIONE” - “SENZA UNA LOGISTICA EFFICIENTE LE GUERRE NON SI VINCONO E QUESTO SEMBRA PROPRIO IL TALLONE D’ACHILLE DELLE FORZE RUSSE”


     
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    Vincenzo Camporini per www.corriere.it

     

    generale vincenzo camporini 3 generale vincenzo camporini 3

    La logistica, arte negletta. Secondo le valutazioni di analisti occidentali, almeno il 60 % delle armi e del munizionamento impiegati dalle forze russe nella loro offensiva in Ucraina ha evidenziato gravi malfunzionamenti con una grande quantità di ordigni inesplosi. Si tratta di valutazioni basate sull’esame di quanto trovato sul terreno, la cui attendibilità, quindi, è ragionevolmente elevata e che fa sorgere seri dubbi sull’efficienza della macchina militare di Mosca.

     

    carri armati russi distrutti carri armati russi distrutti

    Pessima manutenzione

    Non si tratta però di una sorpresa: senza andare troppo indietro nel tempo, una situazione analoga si presentò durante il breve conflitto tra Georgia e Russia nell’agosto del 2008.

     

    Si trattava di una situazione che presenta singolari analogie con quella che stiamo vivendo in queste settimane: due territori rivendicati dai georgiani, l’Abkhazia e l’Ossetia Meridionale, dove fin dai tempi dell’URSS erano in corso scontri interetnici, avevano proclamato la loro indipendenza; Tbilisi lanciò un’operazione militare che provocò un pesante intervento russo.

    vladimir putin vladimir putin

     

    Il conflitto durò solo cinque giorni e si concluse con una disfatta delle forze georgiane, ma l’analisi degli eventi evidenziò che oltre il 50 % del munizionamento impiegato dalle forze di Mosca non esplose, principalmente a causa del pessimo stato di manutenzione delle spolette: le esperienze del passato dovrebbero essere lezioni per il futuro, ma sembra che la logistica delle forze armate russe non ne abbia tratto il necessario giovamento.

     

    Progetti eccellenti, ma prodotti finali carenti

    carro armato russo distrutto carro armato russo distrutto

    Esiste a monte un problema generalizzato di qualità. Gli uffici progetto dell’industria russa degli armamenti dispongono di qualità eccellenti, a volte al di sopra di quanto disponibile in Occidente: le conoscenze nel campo della fluidodinamica tridimensionale hanno consentito l’elaborazione di straordinari programmi aeronautici; purtroppo però, quando si passa dai progetti ai prototipi e da questi ai prodotti in serie vengono alla luci gravi carenze nella qualità dei materiali e in quella dei processi di fabbricazione.

    carro armato russo distrutto in ucraina carro armato russo distrutto in ucraina

     

    È accaduto, ad esempio, che l’esame dei rottami di un velivolo da combattimento russo abbia evidenziato l’utilizzo di leghe del tutto analoghe nella loro formulazione a quelle impiegate nelle nostre industrie aerospaziali, ma con un livello di omogeneità così scadente da richiedere spessori doppi a quelli possibili, con un incremento dei pesi a tutto scapito delle prestazioni finali del sistema d’arma.

     

    Scarsa vita operativa

    generale vincenzo camporini 2 generale vincenzo camporini 2

    Un’altra conseguenza di questi insoddisfacenti livelli quantitativi è la scarsa vita operativa dei prodotti: il MiG29 Fulcrum, al suo esordio alla fine degli anni ’70, inizio degli ’80, era una macchina stupefacente e tutt’ora conserva una rilevante capacità operativa, ma deve cambiare i motori dopo pochissime centinaia di ore di volo, il che moltiplica i costi e la complessità della logistica e di conseguenza la sua disponibilità operativa. In estrema sintesi: senza una logistica efficiente le guerre non si vincono e questo sembra proprio il tallone d’Achille delle forze russe.

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