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    ABETE ABBATTUTO - I GIORNALISTI DI ASKANEWS NON RICEVONO LO STIPENDIO E SCIOPERANO: ‘ANCORA UNA VOLTA IL MANAGEMENT, L’EDITORE E L’AZIONISTA DI RIFERIMENTO, LUIGI ABETE, SCARICANO SUI REDATTORI E SUI DIPENDENTI POLIGRAFICI I PROBLEMI CONGIUNTURALI DELL’AGENZIA’ - IL MOTIVO: ASKA NON HA ANCORA RICEVUTO I FONDI DAL GOVERNO


     
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    luigi abete luigi abete

    (askanews) – Il Cdr di Askanews denuncia la grave violazione da parte dell’azienda che per bocca dell’amministratore delegato Daniele Pelli ha annunciato che non pagherà entro il 27 gennaio gli stipendi. Una mossa ingiustificata e tanto più pesante in quanto colpisce una redazione che da anni dimostra alto senso di responsabilità, tramite accordi di solidarietà, prepensionamenti e cassa integrazione, che hanno consentito di traghettare l’agenzia nel corso di fasi molto difficili. Ancora una volta il management, l’editore e l’azionista di riferimento, Luigi Abete, scaricano sui redattori e sui dipendenti poligrafici i problemi congiunturali dell’agenzia.

     

    ASKANEWS ASKANEWS

    Un comportamento inaccettabile e che mette a rischio oltre 130 famiglie. Il mancato completamento dell’assegnazione di tutti i lotti alle agenzie di stampa non deve essere un pretesto per imporre ai lavoratori oneri sul reperimento di finanziamenti che spettano invece ai vertici e all’azionista di riferimento. Malgrado il Cdr abbia più volte sollecitato di avere una visione trasparente sui conti, queste richieste sono rimaste sostanzialmente inevase con informazioni contraddittorie e lacunose da parte dell’azienda. Alcune operazioni opache sul bilancio 2016 insinuano dubbi sull’effettiva carenza di fondi a disposizione e non giustificano un ulteriore impatto sui lavoratori.

     

    askanews askanews

    Il Cdr chiede di avere immediatamente il bilancio previsionale per il 2017. Il Comitato di redazione dell’agenzia Askanews si rivolge al Governo per un incontro urgente sulla situazione di una delle prime agenzie di stampa sul panorama italiano, unica ad aver fatto la sua parte, con una fusione onerosa (per i lavoratori), nel processo di razionalizzare del settore. A rischio non sono soltanto i posti di lavoro dei giornalisti e dei poligrafici ma anche la pluralità dell’informazione primaria. Il Cdr proclama uno sciopero per la giornata di domani, 26 gennaio. Cdr

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