Consiglio di sicurezza Onu
L'ambasciatore russo Vasily Nebenzya apre il Consiglio di Sicurezza dell'Onu, leggendo una serie di foglietti: «Abbiamo scoperto una rete di laboratori in Ucraina, sono trenta per la precisione, dove si stanno preparando armi chimiche e biologiche». Nebenzya omette tutto il resto: l'invasione di un Paese pacifico, i bombardamenti indiscriminati sui civili, la fuga dei profughi. Prova a convincere il mondo che i veri criminali di guerra sono gli ucraini. Naturalmente «con i fondi e l'assistenza scientifica degli americani».
La Russia al Consiglio di sicurezza
È l'ultimo azzardo del Cremlino. Forse il più cinico, il più spregiudicato. L'ambasciatrice americana Linda Thomas-Greenfield risponde subito dopo con durezza: «I russi vogliono usare il Consiglio di Sicurezza come megafono per le loro menzogne; stanno fabbricando un pretesto per giustificare un loro attacco chimico».
C'è un altro sviluppo inquietante: la Cina si schiera con Mosca. Il rappresentante cinese all'Onu, Zhang Jun, ha esordito «auspicando l'avvio rapido di negoziati tra Russia e Ucraina». Poi, però, ha virato schierandosi sostanzialmente con Mosca: «Chiediamo di prendere sul serio le preoccupazioni sollevate dalla Russia e di verificare se gli ucraini non stiano mettendo a punto armi chimiche o biologiche nei loro laboratori». Zhang Jun ha polemizzato con gli Stati Uniti: «È il Paese che più di tutti sta sviluppando queste armi proibite».
vasily nebenzya ambasciatore russo alle nazioni unite
Il Cremlino aveva chiesto e ottenuto una riunione d'urgenza del Consiglio di Sicurezza dell'Onu per contrastare il flusso di notizie diffuse da Washington. Mercoledì 9 marzo, la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, aveva risposto via tweet alle voci rilanciate sul web e poi ripetute ieri dall'ambasciatore Nebenzya: «È un chiaro complotto dei russi per giustificare la loro aggressione. Il ricorso alle armi chimiche fa parte del loro modo di agire».
linda thomas greenfield
A Washington, Pentagono e servizi segreti stanno «monitorando» le mosse di Vladimir Putin. Il direttore della Cia, William Burns, l'altro ieri, nel corso di un'audizione al Senato, ha detto: «Mosca ha già usato strumenti simili. Stiamo prendendo molto sul serio questo rischio». A tutta questa vicenda si sovrappone l'appello dell'Organizzazione mondiale della Sanità, che sollecita il governo ucraino a distruggere «gli agenti patogeni», come i virus, custoditi nelle strutture di ricerca. Il timore è che gli scontri militari possano provocare «fuoriuscite pericolose». In alcuni laboratori si stavano conducendo ricerche anche sul Covid.
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