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    UN CUORE MATTO - L’UOMO CHE HA SPARATO E UCCISO IL SUO CARDIOLOGO IN PROVINCIA DI AGRIGENTO HA PREMUTO IL GRILLETTO PERCHÉ IL MEDICO NON GLI VOLEVA RILASCIARE UN CERTIFICATO MEDICO PER RINNOVARE LA PATENTE – DOPO AVER UCCISO IL MEDICO, L’UOMO È SCAPPATO A CASA DEI SUOI GENITORI MA APPENA È STATO ARRESTATO DAI CARABINIERI HA CONFESSATO TUTTO – L’OMICIDA, PROFESSIONE BIDELLO, ERA IN CURA PSICHIATRICA DA DIVERSI ANNI…


     
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    Estratto dell’articolo di Alan David Scifo per "la Repubblica"

     

    Adriano Vetro 1 Adriano Vetro 1

    Il medico era per lui, cardiopatico, l'ultimo ostacolo per ottenere il rinnovo della patente. Al culmine dell'ultima lite, il paziente ha estratto una pistola e lo ha ucciso. Nel poliambulatorio, davanti agli altri assistiti in sala d'attesa, atterriti. Gaetano Alaimo aveva 65 anni ed era un cardiologo molto amato nella sua Favara, grosso centro dell'Agrigentino. Un medico che faceva bene il suo lavoro.

     

    Corretto, scrupoloso: troppo, secondo il suo assassino, Adriano Vetro, 47 anni, collaboratore scolastico che senza la sua auto si sentiva finito. Ma i problemi cardiaci non gli permettevano più di mettersi alla guida, e a nulla erano servite le pressioni sul medico per avere il certificato o sottoporsi a un intervento che potesse risolvere la sua malformazione al cuore.

     

    Gaetano Alaimo Gaetano Alaimo

    Non si dava pace, per quel diniego. E ieri, nel primo pomeriggio, mentre gli altri pazienti erano in attesa dell'apertura dello studio del medico, in via Bassanesi, e i segretari annotavano i nomi a turno per le visite, il bidello ha raggiunto l'ambulatorio, nonostante non avesse un appuntamento, e ha fatto irruzione brandendo una pistola.

     

    Adriano Vetro non aveva intenzione di farsi visitare ancora una volta per ricevere un altro no dal medico che lo seguiva da anni. Un attimo: un colpo di pistola alle spalle, davanti a decine di persone, e Alaimo è caduto a terra, in una pozza di sangue, mentre l'assassino scappava con l'arma in mano.

     

    La sua fuga è durata poco: i carabinieri lo hanno trovato ben presto nella sua casa di campagna, dove abita con i genitori. Aveva ancora con sé la pistola con cui aveva sparato. Condotto in caserma, accanto al suo avvocato ha confessato tutto, chiarendo il movente di un delitto assurdo. E il movente è la sua ossessione per la patente negata.

     

    Adriano Vetro Adriano Vetro

    Il caso è chiuso. Almeno così sembra, anche se il procuratore della Repubblica reggente di Agrigento, Salvatore Vella, e il pubblico ministero Elenia Manno stanno cercando di chiarire ogni dettaglio della vicenda. Per Vetro è scattato il fermo con le accuse di omicidio premeditato e porto abusivo di arma da fuoco.

     

    Qualche minuto dopo le 21, l'omicida ha lasciato il comando provinciale dei carabinieri ed è stato trasferito nel carcere di Agrigento. Il suo difensore, l'avvocato Santo Lucia, ha detto che il bidello era in terapia da uno psichiatra da diversi anni. […]

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