Marco Giusti per Dagospia
riccardo garrone
“E anche questo Natale ce lo siamo levati dalle palle!”. Nessuno poteva dire meglio di Riccardo Garrone questa mitica battuta che conclude Vacanze di Natale di Carlo Vanzina. Perché nessuno come Riccardo Garrone, pur non essendo mai un protagonista del cnema né un vero e proprio comico, aveva questa incredibile capacità, tutta romana, di riportarci, in qualsiasi situazione fossimo, coi piedi per terra. Di farci capire, più o meno ironicamente, quanto siamo stronzi, buffi, superficiali.
vittorio gassmann riccardo garrone
Questo ruolo, credo, glielo avesse impostato perfettamente Federico Fellini nei due grandiosi ruoli che gli affida in ben due capolavori, Il bidone e La dolce vita. E in entrambi i ruoli si chiama, quasi naturalmente, Riccardo. Le sue entrate sono decisive, perché è l’uomo che riporta l’ordine nel disordine, con un sorriso beffardo. E’ l’uomo da rispettare ne Il bidone. E’ il padrone di casa della festa finale sulla spiaggia romana ne La dolce vita. Quello che caccia tutti e mette tutti a nudo nella loro vacuità solo con la sua entrata.
Ma nel sorrisetto di Garrone c’è sempre un misto di umanità e di ironia. Non guarda nessuno dall’alto verso il basso. Cerca solo di risolvere le situazioni. Farà lo stesso entrando nella camera da letto del figlio Christian sorpreso a letto col maestri di sci. “Pure un figlio frocio!” – “Frocio, papà, diverso!”.
riccardo garrone voce per toystory
Solo Garrone si può permettere quest’entrata colossale da grande commedia all’italiana. Dietro ci sono decine e decine di ruoli simili nei film di Risi, Zampa, Monicelli, Loy. Garrone è uomo d’ordine anche rispetto a Alberto Sordi in due capolavori della nostra commedia come Venezia, la luna e tu, dove è il prete Don Fulgenzio e Il vigile, dove è il capo del vigile Celletti.
La sua è una carriera sterminata che non vede soste dai primi anni ’50 fino a pochi anni fa, in pratica dalle comparsate in Adamo ed Eva di Mattoli e Due notti con Cleopatra di Steno fino a Amore 14 di Federico Moccia. E scopro solo ora che è stato la grande voce di Lotso, l’orsetto rosa cattivo di Toy Story 3. In mezzo c’è di tutto.
riccardo garrone in paprika
Commedia, ovviamente, ma anche cappa e spada, horror, spy, western assurdi, poliziotteschi, erotichelli, spot famosi come quelli della Lavazza dove fa San Pietro, ancora magnifico, spot un o’ trash come quelli per le dentiere dove addentava una mela senza paura, vecchi caroselli per i dentifrici dove risolve gli assalti di una brutta turista sdentata che gli urla “Difenderò il mio amore con le unghie e con i denti” con una sola terribile battuta: “Con quei denti?”.
Garrone, grazie al fisico e alla voce impostata da attore che ha fatto la “Silvio D’Amico” e ha recitato nelle grandi compagnie del tempo, fra Gassman-Torrieri e Visconti-Morelli-Stoppa, aveva una naturale presenza “adulta” e da capo. Anche da giovane, era nato a Roma nel 1926, non è mai il giovane ma bello, ma già un adulto, più o meno responsabile, quando non ha più ancora trent’anni (Lazzarella, Belle ma povere, Il momento più bello).
riccardo garrone in fantozzi
Nel geniale l’Audace colpo dei soliti ignoti di Nanni Loy, è Virgilio “il Milanese”, quello che sa le cose. Questa apparenza di uomo adulto e vissuto, con la romanità di fondo, possono portarlo a ruoli negativi, specialmente nei rapporti con le donne, penso, se non sbaglio, a La ragazza con la valigia di Zurlini, a Laura nuda. E basta pochissimo a farlo scivolare da credibile cattivo da commedia all’italiana alta, penso a Basta guardarla di Salce dove fa Pedicone, manager di Carlo Giuffrè, a cattivo grottesco, mafioso o bandito, nelle commediacce anni ’70 o in certi western.
riccardo garrone e annie gorassini
Ma direi che tra i tanti generi che ha bazzicato, proprio la commediaccia erotica, La campagnola bella, La sposina, in parte il western, Sledge, Bang Bang Kid, e soprattutto l’horror, 5 tombe per un medium, sono quelli meno adatti a lui. E’ grandioso invece sia nel decamerotico scatenato, La bella Antonia prima monica poi dimonia, Decameron proibito, sia nella commedia erotica anni ’70 più ridanciana, penso a Giovannona Coscialunga disonorata con onore, La poliziotta fa carriera.
Tralasciando i due film che ha diretto negli anni ’70, La commessa e La mafia mi fa un baffo, e quelli più divertenti che ha interpretato sotto la regia del fratello Sergio, come Una lunga fila di croci, quelli che lo hanno veramente capito dopo la grande stagione della commedia all’italiana sono stati i fratelli Vanzina, che gli hanno affidato ruoli perfetti per il suo tipo di recitazione e per la sua presenza fisica.
riccardo garrone
E’ grazie ai Vanzina, in Vacanze di natale, Amarsi un po’, perfino in I miei primi 40 anni, che Garrone viene ricordato da intere nuove generazioni come grande personaggio paterno della commedia degli anni’70-‘80. Il delirio stracultistico della sua celebre battuta, “E anche questo Natale ce lo siamo levato dalle palle”, unito alle sue tante apparizioni in fiction alla Vanzina e pubblicità, ce lo hanno portato intatto fino a pochissimo tempo fa. Nessuno ha attraversato in maniera così assidua tutta la nostra commedia maggiore e minore dal 1950 a oggi come Riccardo Garrone, con una simpatia e una ironia che non gli sono mai mancate. E così ci piace ricordarlo e pensarlo adesso che magari dovrà davvero incontrare San Pietro.
riccardo garrone e gianni pettenati riccardo garrone 4 riccardo garrone 3 riccardo garrone riccardo garrone riccardo garrone 5