M.Ev. per il Messaggero
puigdemont
Ieri sera, conclusa la riunione del Parlamento catalano, Carles Puigdemont si è chiuso in una stanza con il mediatore, il leader dei socialisti catalani, Miquel Iceta. Intanto, uno dei ministri favorevoli alla mediazione, Santi Vila, si è dimesso. Sono gli ultimi tentativi per evitare il 155. Ma cosa comporta l'applicazione di questo articolo per la Catalogna? «Noi disobbediremo, è una legge ingiusta, non accetteremo il 155» urlava ieri sera nel corso del suo intervento al Parlamento catalano, Albert Botran, della Cup, la forza di estrema sinistra e indipendentista.
Puigdemont Rajoy
ALTA TENSIONEIn mattinata c'era stato un episodio che ben può raccontare ciò che potrebbe succedere se oggi il Senato a Madrid darà il via libera, sia pure graduale, del 155 come proposto da Rajoy: nei pressi di Barcellona si sono fronteggiati alcuni Mossos d'Esquadra (fedeli alla generalitat catalana) e alcune pattuglie della Policia nacional: i Mossos dovevano distruggere in un inceneritore alcuni documenti, la Policia nacional, su ordine della magistratura che sta indagando sul mancato intervento dei Mossos per fermare il referendum del primo ottobre, li ha bloccati. Ecco, il clima è questo e potrebbe diventare rovente già oggi perché il Senato si appresta, con i voti del Pp che governa, ma anche di Ciudadanos e Psoe, a votare l'applicazione dell'articolo 155.
trapero mossos d esquadra
Primo effetto: destituzione del presidente della Catalogna e di tutti gli altri componenti del governo. L'amministrazione della Generalitat passerà ai ministri del governo centrale. Due incognite: la prima è giudiziaria, perché già sono stati arrestati due leader indipendentisti ed è stato chiesto l'arresto dei capo dei Mossos; lo stesso può accadere a Puigdemont e ieri Corominas, parlamentare di Junts pel Sì, ha rimproverato a Ines Arrimadas di Ciudadanos, leader de facto degli unionisti: «Voi parlate di democrazia, ma nelle vostre manifestazioni urlate Puigdemont in prigione». La seconda incognita è quella della reazione dei dirigenti e dei funzionari della macchina pubblica catalana (ma lo stesso vale se sarà nominato un nuovo comandante dei Mossos e cacciato Trapero): c'è il rischio di una disobbedienza di massa.
Puigdemont 1
LE INCOGNITEIl Governo spagnolo con il 155 potrà sciogliere e convocare elezioni anticipate entro sei mesi, ma soprattutto potrà cambiare la guida dei mezzi di comunicazione catalana. Qui si entra in un terreno minato: Tv3 Cat e la radio catalana sono emittenti pubbliche e ricevono finanziamenti dalla Generalitat. Sono accusate dagli unionisti di avere fatto propaganda per l'indipendentismo. Di certo, però, mostrare all'Europa che si rimuovono i direttori dei telegiornali e delle radio per nominarne altri fedeli a Madrid sarebbe devastante.
trapero fans
Il governo centrale ha assicurato che non ci sarà automaticamente la destituzione dei vertici, ma è evidente che è una materia delicata: ad esempio chiudere il programma satirico Polonia (con le imitazioni e le gag che non risparmiano nessuno, ma che di certo non sono tenere con il governo spagnolo) avrebbe il sapore della censura e non a caso i manifestanti indipendentisti negli ultimi giorni spesso intonano cori di sostegno ai giornalisti catalani Tv3 sarà sempre nostra (al contrario, quando compaiono le telecamere di tv spagnole le disturbano urlando prensa espanola manipuladora).
Ma quello dei mezzi di comunicazione è solo uno dei settori in cui il commissariamento rischia di rivelarsi molto delicato da gestire. Cosa succederà se decine di migliaia di indipendentisti respingeranno l'arrivo dei funzionari inviati da Madrid?
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josep lluis trapero PUIGDEMONT