Sara Strippoli per La Repubblica
APPENDINO PAOLO GIORDANA
Si sentiva accerchiato, certo, ma chi altro incolpare per una multa, se non se stesso? È stata una giornata di rabbia e sconforto per Paolo Giordana, il braccio destro della sindaca di Torino Chiara Appendino costretto a dare le dimissioni per aver chiesto al numero uno del Gruppo trasporti di cancellare la multa di un amico.
Ancor più terribile, forse, delle ore concitate delle dimissioni decise sabato a Palazzo Civico, la linea diretta con i vertici del Movimento 5 Stelle che premevano per dimissioni immediate e i tentativi della sindaca di difenderlo.
CHIARA APPENDINO
Inizialmente propensa a credere che potesse trattarsi di un "fake" e poi costretta a fare i conti con la realtà. Ieri, per tutto il giorno Giordana ha parlato con gli amici, ha alternato silenzio e rabbia che per il momento rischia di coinvolgere tutti, amici e nemici, l' intera città il cui sistema avrebbe voluto far crollare.
Ma il Rasputin che voleva essere Richelieu è soprattutto depresso, disilluso per il sogno andato in fumo.
Prova a ostentare tranquillità, «Ora sarò più libero» e a chi gli sta vicino spiega che quanto sta accadendo nulla ha che fare con l' inchiesta dei 5 milioni non iscritti a bilancio, l' altra spada di Damocle che dopo i fatti di piazza Castello pende su di lui, indagato insieme con la sindaca e l' assessore al bilancio del Comune, per 5 milioni utili a far quadrare i conti dissestati di Palazzo Civico.
paolo giordana ex seminarista
Una luce in queste ore di buio: sono convinto, racconta fiducioso agli amici, che l' interrogatorio davanti ai magistrati sia andato bene.
Ma per i Cinque Stelle il capo di gabinetto che Beppe Grillo è venuto a Torino a festeggiare in occasione del suo ultimo compleanno, in poche ore è diventato un sassolino nella scarpa da togliersi più rapidamente possibile.
«Noi in due ore facciamo dimettere chi si fa condonare una multa mentre al governo Renzi e Gentiloni fanno sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi, quella che chiedeva ad Unicredit di salvare la banca di suo padre», attacca Luigi Di Maio.
matteo renzi si disseta
Parole alle quali Matteo Renzi sceglie di replicare con una boutade: «Adesso diranno che anche la multa è colpa di Piero Fassino ». Ora il nodo si sposta sul futuro dell' amministratore delegato del Gruppo torinese trasporti Walter Ceresa, al quale l' opposizione chiede di dimettersi.
Per ora nulla si muove: «Ho la responsabilità di un' azienda importante, non posso fare scelte irresponsabili. E per quella multa non ho fatto altro che seguire le procedure», ha risposto ieri.
chiara Appendino
Chiara Appendino non sembra intenzionata a chiedergli di lasciare: quel posto vacante potrebbe mettere a rischio l' approvazione del bilancio del Comune, la missione più difficile per l' amministrazione a Cinque Stelle.
Oggi la sindaca spiegherà in Sala Rossa le ragioni della caduta del suo braccio destro. E dovrà provare a dimostrare che è in grado di andare avanti senza il suo spin doctor. «Sono umanamente dispiaciuta », le parole con cui ha annunciato che il sodalizio era tramontato.
paolo giordana