Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”
giancarlo giorgetti giorgia meloni
La recente missione del Fondo Monetario Internazionale a Roma è stata costruttiva, ma sono emerse significative differenze di vedute, e restano almeno tre questioni vitali per il futuro del nostro paese da affrontare e risolvere: la cancellazione del Superbonus, e delle altre misure inutili per la crescita o insostenibili sul piano fiscale; il surplus dell’avanzo primario del 3%, da realizzare nel giro di un paio di anni, che secondo le autorità italiane rischia di esporci alla recessione o comunque una seria frenata; la proroga del Pnrr, […] accelerando però la sua applicazione e l’efficienza con cui viene realizzata.
giorgetti e il superbonus come lsd meme by rolli per il giornalone la stampa
Il tutto partendo dal presupposto che l’Italia deve ridurre debito e deficit, assai più rapidamente di quanto non abbia previsto finora il governo, se vuole avviarsi sulla strada di una crescita solida e sostenibile nel tempo, evitando i rischi di nuove crisi. E questo sulla base di una stringente analisi tecnica, non politica.
Nei corridoi dell’Fmi si sottolinea lo spirito di collaborazione durante la visita per l’Articolo IV, senza però nascondere le difficoltà. Il deficit va ridotto, ora e più velocemente di quanto abbia pianificato il governo, perché ne va della sicurezza economica dell’Italia. Perciò è necessario lavorare tanto sulle entrate, quanto sulle spese.
Kristalina Georgieva, direttore generale del fondo monetario internazionale
Il punto di partenza dovrebbe essere l’eliminazione di tre categorie di misure adottate finora e ancora in vigore: quelle bocciate nel merito, come il Superbonus, perché inutili o dannose; quelle che non sarebbero necessariamente sbagliate nel merito, come il cuneo fiscale, ma non sono sostenibili nella forma attuale; quelle da eliminare comunque, perché non si può continuare a finanziarle in deficit.
[…] Sulla richiesta di un surplus del 3% dell’avanzo primario c’è stata una discussione molto intensa, non solo col governo, ma anche con altre istituzioni come la Banca d’Italia. I vari interlocutori italiani hanno fatto notare che richiederebbe una correzione di circa 60 miliardi di euro, che non si capisce bene da dove dovrebbero arrivare.
GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI - DEF - VIGNETTA DI ELLEKAPPA
Quindi ci esporrebbe al rischio di una recessione, o quanto meno di una frenata significativa della crescita. L’Fmi però non ha dato l’impressione di essere disposto a mollare su questo punto. […]
Sul Pnrr il Fondo è apertamente favorevole al rinvio, perché non crede sia logico restare ancorati alla scadenza iniziale del 2026, rischiando così di perderne molti benefici. Il problema è che i ritardi nell’applicazione sono così gravi da far presumere che un anno di proroga non basterebbe a sanarli e servirebbe a poco nella sostanza dei nostri conti.
Il Fondo ha indicato alcuni interventi sul lato delle entrate e della spesa, come l’età del pensionamento, ma non è entrato molto nei dettagli. Se ne riparlerà a luglio, quando le elezioni europee saranno archiviate […]. […]
FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE superbonus - dataroom SUPERBONUS 110 Kristalina Georgieva, direttore generale del fondo monetario internazionale