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    AHI! TECH - MANI IN ALTO, QUESTO È UN VIDEOGIOCO! LA RECENSIONE DI “PAYDAY 2”


     
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    A cura di Andrea Andrei per Dagospia
    (Twitter: @andreaandrei_ )

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    Controverso ma allo stesso tempo attraente. Non che i videogame non ci abbiano abituato già da decenni a renderci protagonisti di innominabili delinquenze virtuali, ma nel caso di "Payday 2" la cosa è più brutale e al contempo più "scientifica". Perché questo titolo, sviluppato da Overkill Software per PC, Play Station 3 e Xbox360, pubblicato da 505 Games e distribuito da Halifax, più che un videogioco, si potrebbe definire un vero e proprio simulatore di rapine.

    Non è il classico videogame in cui, quasi distrattamente, ci si spara un po' e si completa una missione in un modo o nell'altro. Qui è necessario immedesimarsi nel proprio personaggio, studiare una strategia, pensare a tutti i dettagli, pianificare un attacco, prendere delle decisioni. E tutto ciò influisce molto sullo svolgimento del gioco.

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    Niente che abbia a che vedere con la trama, che in "Payday 2" è praticamente inesistente, fatto salvo per le storie dei singoli componenti della banda: Dallas, Hoxton, Chains e Wolf. Questo perché si tratta di un videogame da giocare essenzialmente online, visto che è nella campagna singola, abbastanza noiosa, che emergono in maniera lampante i maggiori difetti.

    Si vede subito che Payday 2, seguito di "Payday: The Heist" del 2011, è un gioco che ha stile. I personaggi sono cazzutissimi, le musiche non sono da meno. Le maschere, fighissime e vero "simbolo" del videogame (possono essere modificate a piacimento nel proprio covo, dove si possono personalizzare anche le armi), fanno esattamente il loro lavoro: quando te le trovi davanti rabbrividisci ma ne rimani affascinato, quando le indossi ti fanno sentire potente e spietato.

    È un titolo su cui gli sviluppatori hanno puntato molto. Un'appassionante miniserie tv è andata in onda nelle settimane precedenti al lancio, che però poi è avvenuto in un periodo dell'anno che non gli ha permesso di avere grande risalto (il videogame per console è uscito nei negozi il 16 agosto).

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    Onestamente però, al di là delle scariche di adrenalina dispensate in maniera abbastanza copiosa, il risultato non è esaltante. Dalla grafica ci si aspettava decisamente di più: l'interazione con gli ambienti e gli oggetti è tutt'altro che fluida, cosa che non danneggia particolarmente il gameplay, ma che dà la sensazione di essere tornati indietro nel tempo, nell'era precedente all'alta definizione.

    La vera pecca sta poi nell'intelligenza artificiale, che nella modalità singola rovina l'essenza del gioco, e cioè la strategia, riducendo il tutto a uno sparatutto per altro di dubbia qualità.

    Per cui è caldamente consigliato, dopo un paio di partite di prova in modalità singolo tanto per prendere dimestichezza con i comandi, di passare al multiplayer. Qui la questione si fa decisamente più seria e divertente.

    In pratica si accede a "Crime.net", una sorta di network del crimine in cui è possibile selezionare varie missioni, di diversa difficoltà, da una mappa. Il numero e la tipologia di missioni cambia di continuo, soprattutto online, dove è possibile anche prendere parte a un "colpo" già cominciato. Nel momento in cui un nuovo giocatore entra, il gioco si ferma per tutti per qualche secondo.

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    Ma qual è lo scopo di "Payday 2"? Semplice: fare una rapina in banca, oppure in gioielleria. O anche organizzare una spedizione punitiva in un centro commerciale. Insomma, gli obiettivi sono molteplici, così come le ambientazioni, ma il succo è lo stesso: bisogna, insieme alla propria banda, studiare una strategia per portare a termine una missione, che spesso si risolve con terrificanti sparatorie con la polizia ma che non esclude affatto il colpo "pulito", quello del "prendi i soldi e scappa".

    L'importante è appunto avere un piano, perché sul proprio percorso ci possono essere molti ostacoli: le persone terrorizzate che fanno scattare gli allarmi e che quindi vanno legate o bloccate (non si può sparare ai civili), delle casseforti da aprire, del denaro da trasportare, dei furgoni per la fuga da raggiungere. Ognuna di queste cose può far perdere tempo prezioso, causando l'intervento delle forze dell'ordine e il possibile fallimento dell'operazione.

    Se uno della banda sbaglia, anche tutti gli altri ne pagano le conseguenze. Detto ciò, la cosa migliore sarebbe utilizzare la chat per accordarsi con gli altri giocatori (anche se spesso non è possibile e bisogna perciò andare a intuito). Se avete la fortuna di trovare dei "colleghi" con cui vi capite al volo, potete anche formare una vostra banda e affrontare insieme le sfide più difficili.

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    Dovessimo descriverlo con due aggettivi, probabilmente sarebbero "cinico" e "brutale". Eppure "Payday 2" una sua morale di fondo, per quanto discutibile, ce l'ha. Una filosofia che, in questo preciso momento storico, non si sa se sia più azzeccata o inopportuna.

    I banditi di Payday sono convinti di rubare ai veri ladri, e cioè alle banche, che sottraggono il denaro ai cittadini. I componenti della banda non sparano mai contro i civili, perché sostengono di stare dalla loro parte.

    Addirittura uno di loro, Wolf, prima di darsi alla criminalità era un cittadino modello, un normale imprenditore che dovette chiudere la sua azienda a causa della crisi. La tentazione di provare simpatia per lui è tanta, e chissà che in molti non lo abbiano scelto come personaggio preferito proprio per questo motivo.

    Per fortuna, questo è soltanto un videogioco.

     

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