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    AHI, TECH! – TIRA UNA BRUTTA ARIA PER GOOGLE E FACEBOOK: DIVERSI STATI AMERICANI HANNO AVANZATO UN’AZIONE LEGALE CONTRO IL MOTORE DI RICERCA, ACCUSANDO “BIG G” DI AVER STRETTO UN ACCORDO PER MANIPOLARE LE VENDITE DI PUBBLICITÀ. LA CAUSA È DEL DICEMBRE 2020, MA I DETTAGLI SONO NOTI SOLO ORA - COINVOLTO ANCHE ZUCKERBERG. CHE INTANTO RISCHIA DI DOVER SGANCIARE DIVERSI MILIARDI DI RISARCIMENTO NEL REGNO UNITO…


     
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    1 - ACCUSE A CEO META E GOOGLE, 'APPROVATO ACCORDO SU PUBBLICITÀ'

    (ANSA) -  Gli amministratori delegati di Meta e Google sono accusati di essere stati a conoscenza e di aver stretto un accordo per collaborare a una manipolazione delle vendite di pubblicità. E' l'accusa mossa da diversi Stati americani in un'azione legale avanzata contro Google nel dicembre 2020 ma i cui dettagli sono stati resi noti solo ora. La causa, riportano i media statunitensi, punta sui numeri uno dei due colossi che sarebbero stati direttamente implicati in un'intesa per imporsi sul mercato pubblicitario.

    MARK ZUCKERBERG MARK ZUCKERBERG

     

    2 - AZIONE LEGALE CONTRO META PER RISARCIMENTO DI UTENTI FACEBOOK IN UK

    Francesca Ricciardi per Alliance News

     

    Un'azione legale multimiliardaria è stata avviata contro Facebook nel Regno Unito, che in caso di successo potrebbe vedere più di 44 milioni di persone risarcite per termini e condizioni "ingiusti" imposti agli utenti.

     

    L'esperta di diritto della concorrenza Liza Lovdahl Gormsen ha avviato la class action contro la società madre di Facebook, Meta Platforms Inc, presso il Competition Appeal Tribunal, accusando il gigante tecnologico di abusare del suo dominio sul mercato e chiedendo un minimo di GBP2,3 miliardi di danni.

     

    SUNDAR PICHAI GOOGLE SUNDAR PICHAI GOOGLE

    L'azione legale sostiene che Facebook abbia utilizzato la sua posizione dominante per costringere gli utenti ad accettare termini e condizioni che hanno poi consentito all'azienda di generare miliardi di entrate dai propri dati, mentre gli utenti non hanno ricevuto ritorni monetari, cosa che l'azione definisce un "affare sleale".

     

    La richiesta – la prima del suo genere contro Meta nel Regno Unito – cercherà un risarcimento finanziario per gli utenti di Facebook nel Regno Unito tra il 1° ottobre 2015 e il 31 dicembre 2019 che hanno utilizzato il sito almeno una volta durante questo periodo, il che si pensa sia più di 44 milioni di persone.

     

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    Sostiene che, tra il 2015 e il 2019, Facebook abbia raccolto dati sia all'interno della propria piattaforma che all'esterno utilizzando meccanismi come Facebook Pixel, uno strumento pubblicitario che può essere utilizzato da siti web di terze parti per monitorare come gli utenti agiscono sul loro sito.

     

     

     

    Secondo l'azione, Facebook è stata in grado di imporre termini e condizioni agli utenti del Regno Unito che hanno consentito questa raccolta di dati a causa del suo dominio sul mercato.

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