- BORSA: EUROPA APRE IN CALO CON EFFETTO APPLE
elon musk
(ANSA) - Le Borse europee aprono in calo. Sui listini del Vecchio continente si abbatte l'effetto di Apple che ha tagliato le stime del primo trimestre. A risentirne sono i maggiori fornitori europei del colosso tecnologico di Cupertino. Restano le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale ed una possibile escalation delle tensioni commerciali tra Usa e Cina. L'indice d'area Stoxx 600 cede lo 0,8%. In rosso Francoforte (-1,07%), Parigi (-1,01%), Londra (-0,18%) e Madrid (-0,61%). In forte calo il comparto tecnologico (-2,2%).
- APPLE TAGLIA STIME RICAVI, PESA RALLENTAMENTO CINA
tim cook donald trump
(ANSA) - Apple rivede al ribasso le stime per il primo trimestre dell'esercizio fiscale, puntando il dito sulla debolezza economica della Cina e sul rallentamento delle vendite di iPhone nel paese. Per i tre mesi che si sono chiusi il 29 dicembre - il trimestre delle festività di Natale, uno dei più importanti per Apple - Cupertino stima ricavi per 84 miliardi di dollari, ben al di sotto dei 91 miliardi attesi dagli analisti e degli 89-93 miliardi stimati in precedenza dalla società.
tim cook 1
Immediata la reazione del titolo in Borsa, che arriva a perdere oltre l'8%. In una lettera agli investitori diffusa dopo la chiusura di Wall Street, Tim Cook parla di un impatto ''significativamente maggiore'' alle attese della debolezza di alcune economie emergenti, soprattutto della Cina. L'economia del Dragone - spiega - ha iniziato a rallentare nella seconda metà dello scorso anno. Le tensioni commerciali fra Stati Uniti e Cina hanno poi esacerbato ulteriormente le pressioni negative sull'economia cinese. A pesare è anche il dollaro forte: ''sapevamo che un dollaro forte avrebbe creato venti contrari'', anche alla luce del suo impatto sulla domanda di iPhone.
IL FILTRO BELLEZZA DI IPHONE XS E XS MAX
Cook cerca comunque di rassicurare: ''nonostante le difficoltà riteniamo che le nostre attività in Cina abbiano un futuro brillante''. L'annuncio a sorpresa alimenta i dubbi sulla capacità di Cupertino - la maggiore società al mondo, la prima a sfondare quota 1.000 miliardi di dollari di capitalizzazione - e dei giganti tecnologici di navigare un contesto economico sempre più incerto e una prolungata guerra commerciale. A colpire è soprattutto il fatto che il taglio delle stime arriva a soli 60 giorni dalle precedenti previsioni diffuse dall'azienda.
''Quando abbiamo parlato delle stime per il primo trimestre 60 giorni fa sapevamo che i primi tre mesi dell'anno sarebbero stati influenzati da fattori macroeconomici'' spiega l'amministratore delegato di Apple nella lettera agli investitori, nella quale si prevedono ricavi per 84 miliardi di dollari, un margine lordo di circa il 38% e spese operative per 8,7 miliardi di dollari. ''Non possiamo cambiare le condizioni macroeconomiche, ma - tenta di rassicurare Cook - stiamo prendendo e accelerando altre iniziative per migliorare i nostri risultati''.
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- TONFO TESLA IN BORSA, DELUDONO CONSEGNE E TAGLIO PREZZI
(ANSA) - Le consegne deludono lasciando intravedere un 2019 difficile e Tesla crolla a Wall Street, arrivando a perdere oltre il 9%. Il colosso delle auto elettriche ha consegnato negli ultimi tre mesi del 2018 circa 90.700 vetture, l'8% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente ma meno delle 92.000 previste dal mercato. A questo si aggiunge un taglio dei prezzi di 2.000 dollari sul mercato americano per bilanciare almeno in parte la riduzione degli sgravi agli acquisti di auto elettriche.
La decisione di Tesla di assorbire parte dei costi dei consumatori preoccupa gli investitori, che temono una riduzione dei margini sulle vetture Tesla e soprattutto sul Model 3, per il quale Elon Musk ha assicurato in più di un'occasione un prezzo di vendita di 35.000 dollari. Finora il prezzo medio di una berlina Model 3 è stato di 45.000 dollari, con molti consumatori che ne hanno spesi più di 50.000 con gli extra. Anche senza calcolare lo sconto di 2.000 dollari, gli analisti prevedevano una svolta aggressiva sui prezzi da parte del miliardario visionario, con una deciso taglio per rendere il Model 3 un'auto per il grande pubblico.
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Sconti da 'recuperare' - secondo i piani di Musk - con un maggiore volume di vendite. Tesla di sicuro nell'ultimo anno ha visto aumentare la produzione e le vendite ma la strada appare ancora lunga prima di raggiungere l'equilibrio sognato da Musk. ''Restano significative opportunità per un aumento delle vendite del Model 3 con l'espansione sui mercati internazionali. Le consegne internazionali in Europa e Cina inizieranno nel febbraio 2019'' afferma Tesla.
''Abbiamo iniziato il 2018 con un tasso di consegne di circa 120.000 veicoli l'anno e abbiamo chiuso a più di 350.000 veicoli. Il risultato è che stiamo iniziando ad avere un impatto tangibile nell'accelerare il mondo verso l'energia sostenibile'' aggiunge il colosso delle auto elettriche. Nonostante l'ottimismo della società i titoli Tesla restano sotto forte pressione a Wall Street, confermando l'elevata volatilità che l'ha caratterizzata durante il 2018 e alla quale Musk ha contribuito con i suoi tweet.
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Le azioni Tesla sono crollate quasi del 40% nelle settimane successive al tweet in cui Musk paventata l'ipotesi di un delisting della società a 420 dollari per azione. I buoni risultati del terzo trimestre hanno poi innescato una corsa al rialzo, con un balzo del 35%. Il timore degli analisti è che anche il 2019 sia fatto di alti e bassi.
- BORSA: ASIA CHIUDE IN CALO, CINA DEBOLE CON SCOSSA APPLE
(ANSA) - Le Borse asiatiche archiviano in rosso la seconda seduta dell'anno con la Cina debole per effetto del taglio delle stime di Apple. Scivolano i titoli dei principali fornitori asiatici del colosso tecnologico di Cupertino, con gli investitori che temono un rallentamento della crescita globale ed una escalation delle tensioni commerciali tra Usa e Cina. In terreno negativo Shanghai (-0,04%), Shenzhen (-0,8%) e Hong Kong (-0,3%). In rosso anche Seul (-0,8%) e Mumbai (-0,7%). Chiusa Tokyo per festività. Lo yuan si indebolisce di 149 punti base sul dollaro dopo che la Banca centrale cinese ha fissato la parità bilaterale a quota 6,8631. Sul fronte macroeconomico in arrivo una serie di dati dagli Usa tra cui l'indice Ism manifatturiero, le scorte di petrolio settimanali, i nuovi occupati non agricoli e le richieste dei sussidi di disoccupazione.