1 - L'ACCOGLIENZA DELLA 'NDRANGHETA «AI PROFUGHI IL CIBO PER I MAIALI»
Andrea Acquarone per “il Giornale”
Prima era un postulato, adesso è un teorema. Dimostrato. Sbarchi infiniti, migranti, centri d' accoglienza, mafia e politica (anche se finora solo sfiorata dalle indagini): un business di «mercanzia umana» e derivati che vale milioni di milioni. E che tutti unisce, uomini di Chiesa compresi.
Ci hanno messo quasi dieci anni i carabinieri del Ros per dimostrarlo. Ad aiutarli Guardia di finanza e polizia, in un' indagine monstre, battezzata «Jonny», nome in codice del maresciallo che la cominciò dieci anni or sono indagando sulla cosca degli Arena e morto qualche mese fa ad appena 47 anni, stroncato da una malattia. Ad un passo dal traguardo. Ieri, i suoi colleghi lo hanno onorato, smantellando una delle più potenti 'ndrine di Calabria e spedendo in cella 68 persone (altre 16 sono indagate).
CENTRO ACCOGLIENZA CAPO RIZZUTO1
Mafiosi, imprenditori piccoli e grandi, persino un prete «affiliato» e soprattutto Leonardo Sacco, governatore della «Fraternita di Misericordia», l' Ente che gestisce il Cara di Isola di Capo Rizzuto, il centro d' accoglienza più grande d' Europa, 1216 posti profughi di fronte all' aeroporto di Crotone. Lui, presidente anche della Confraternita Interregionale della Calabria e Basilicata, a dispetto delle inchieste che da tempo avrebbero dovuto farlo tremare, su Facebook esibiva un' istantanea con il ministro Alfano, foto scattata quando Angelino era responsabile dell' Interno.
Un amico dei potenti Sacco, trasversalmente: politici, manager e malavitosi, personaggio capace di trasformare l' emergenza sbarchi in un affare milionario per la sua associazione.
Incamerando denari pubblici, fondi europei, appalti da ridistribuire ai soci della cosca Arena, ovvero la 'ndrangheta che in questa parte dello Ionio detta legge. Almeno 103 milioni d' euro, destinati all' assistenza dei migranti ospiti del Cara della cittadina sono stati in buona parte «dirottati».
Esemplificativa una frase del procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri: «Le società incaricate del catering consegnavano un pasto su tre. Un migrante mangiava, altri due no. Abbiamo filmato anche la qualità del cibo: noi di solito quel cibo lo diamo ai maiali. C' erano delle società create appositamente per rifornire i pasti e con questi soldi hanno comprato cinema, teatri, decine di appartamenti, macchine e barche di lusso, terreni».
CENTRO ACCOGLIENZA CAPO RIZZUTO2
Cinquecento, tra carabinieri poliziotti e finanzieri, ieri hanno sequestrato beni e contanti per circa 84 milioni di euro. Pesanti le accuse formulate dai magistrati dell' antimafia che delineano una gestione tanto allegra, quella del Cara di Isola, da consentire al prete arrestato, don Scordio, di intascare, nel solo 2007, 132mila euro a titolo di rimborso per l' assistenza spirituale che avrebbe reso agli ospiti della struttura.
Sarebbe stato proprio lui, parroco della Chiesa di Maria Assunta - secondo l' accusa - il «gestore occulto» della Confraternita della Misericordia. «Scordio - spiega la Dda - risulta l' organizzatore di un vero e proprio sistema di sfruttamento delle risorse pubbliche destinate all' emergenza profughi, riuscendo ad aggregare le capacità criminali della cosca Arena e quelle manageriali di Leonardo Sacco al vertice dell' associazione benefica, da lui fondata». Sul fronte «imprenditor-criminale» gli Arena avevano di fatto monopolizzato la gestione dei servizi del Cara, in primis la ristorazione, prima grazie alle procedure d' emergenza imposte dal massiccio flusso di migranti, poi grazie alle gare vinte attraverso una società, la Miser srl, controllata dalla cosca e sequestrata dagli investigatori. Un dominio esercitato da almeno un decennio.
CENTRO ACCOGLIENZA CAPO RIZZUTO
Gli introiti erano tanto imponenti da aver indotto il clan a firmare una «pax» mafiosa dopo anni di conflitto armato con un altra cosca, pur di spartire il denaro, e mantenendo così, al potente casato malavitoso, libertà d' azione anche nei suoi settori più tradizionali d' interesse, come la gestione delle estorsioni su tutta la fascia ionica crotonese e catanzarese, la droga ed in quello più innovativo delle scommesse on line.
Ma ormai si sa, l' economia viaggia sulla pelle dei migranti. E di chi paga le tasse.
2 - «AI NEGRI TRE EURO E 50 A SACCO E AL PRETE 400MILA IN CONTANTI»
Chiara Giannini per “il Giornale”
Che affari, gli immigrati. Le creste sul cibo, i fondi per l' accoglienza che piovono a milioni, gli appalti e i subappalti. Controllava tutto, il clan. Isola Capo Rizzuto era il dominio. E il Cara - il più grande d' Europa - una gallina dalle uova d' oro.
NICOLA GRATTERI
FRUTTA MARCIA
È il 16 novembre 2015. Antonio Poerio, socio occulto del Quadrifoglio (società che gestisce il catering del Cara) è al telefono con un non meglio identificato Vincenzo. Si parla di cibo. Cibo che sarebbe meglio buttare.
Vincenzo: «eh Antò, si stanno lamentando che il pane tutti i giorni è duro. La frutta non è buona che entrano i marocchini e noi dobbiamo cacciarli fuori... O glielo dici tu o ci litigo».
Poerio: «Ma chi è che si lamenta?» V: «Rossana e come ti chiami tu Eugè chi è che sta dicendo dice che devo cacciare i marocchini? Lo vedi qua gridano cosa devo fare prendo e me ne vado o ci litigo e ammazzo qualcuno».
DISTRIBUTORI
Altra intercettazione, ancora Antonio Poerio. Il dialogo con due interlocutori (C e M) finisce sul guadagno che si può ricavare dalle macchinette che distribuiscono cibo, snack e dolci. Alimenti da pochi euro.
Ma il punto è un altro: da un lato ci sono i guadagni dei malavitosi. Dall' altro, i pochi spiccoli in mano agli ospiti del Cara.
C: «C' è n' è molto guadagno con queste macchinette qua?
» A: «Ci guadagni il doppio...
Tu, una busta di patatine la paghi 20 centesimi e la cinquanta o sessanta centesimi... quanto ci guadagni? Una Cocacola sai quanto costa in lattina? 20 centesimi ... quindici, venti».
C: «E al bar la vendono un euro e cinquanta».
alfano sacco
A: «Lascia stare che quelle del bar costano un po di più di queste qua... e tu la vendi ottanta... certe cose dolci Marì...
quei tronchetti di brioche».
M: «Sì».
A: «Di trecento grammi...
quelli li paga a settantacinque... ottanta... una cosa di queste... due euro».
M: «Nel campo?» A: «Sì».
M: «E i negri dovrebbero comprarseli... I negri... gli toccano due euro e cinquanta o tre euro e cinquanta il giorno... tre e cinquanta... hanno una scheda loro... prima glieli doveva dare la misericordia tutte queste cose... adesso pure glieli deve dare la Misericordia... pero' là una volta gli arrivavano è un bordello... la prefettura ogni volta faceva un bordello... come se non gliene davano...adesso invece una volta che ti carichi la scheda... poi tu vai e te la scarichi la scheda... e ti prendi quello che vuoi... la scheda del telefono... la cosa...e quindi... possono spendere quel... quanto vogliono... quanto vuoi... tre euro e cinquanta al giorno... però sull' appalto se lo gestiva la Misericordia... loro quanto comprano, devono vendere... non ci deve essere...».
A: «Guadagno».
M: «Guadagno... invece questi qua... alla misericordia gli fatturano già finito... guadagni hai capito...».
A: «Ahhh».
sacco papa rancesco
M: «Quindi la misericordia è pulita... per i fatti suoi... cosa guadagna la misericordia? Lo sponsor della squadra... centoquarantamila euro... centoventi... cento... centoquarantamila euro l' anno... ieri mi ha detto a me... Tonino vedi tu quanto ti devo dare ... la cosa... gli ho detto Leonà... tu a me vedi alla fine... come guadagni... poi ti regoli sul guadagno... come dici tu ... come dici tu ... vabbè».
LA FOTO CON IL MINISTRO
In una conversazione tra Francesco Cantore e Antonio Poerio i due discutono delle spettanze di lavoro di Paola, compagna del primo, che lavorava al Centro di accoglienza.
Cantore è preoccupato del fatto che la compagna potesse essere licenziata. La donna, infatti, era in malattia da molto tempo e voleva che Poerio intervenisse in suo favore, assieme a Leonardo Sacco.
Mica facile, però. Poerio accampa qualche scusa. C' è la crisi economica, dice. Ma una strada si trova sempre. Ed è la strada che conduce ai palazzi del potere.
Spuntano nomi di politici. E una foto con il ministro Alfano.
A: «Il problema qua l' hai visto come ti fanno?
» F: «Ehh...
» A: «Ti fanno demoralizzare.
..
ti fanno demoralizzare».
F: «Il coso là, l' Espresso...».
A: «Ehh, hai visto?
sacco grasso
» A: «'Sti figli di puttana».
F: «Ormai i processi li fanno solo i giornalisti».
A: «Ma sono 10 anni, ma... 10 anni, no?
» F: «A quella Raggi (il sindaco di Roma, ndr) gli stanno facendo tante di quelle cose».
A: «Uhh, poverina a quell' altra cazza di ragazza».
F: «La miseria... i giornalisti».
A: «Ma quelli lo fanno, glielo fanno apposta... allora come?
» F: «Ma comunque va, speriamo bene... tutto passa».
A: «Eh, ma qua ogni anno ci attaccano a noi».
A: «No, il problema è che ora ci saranno le elezioni prossimamente».
F: «Eh».
A: «Se non sono questo anno saranno l' anno che viene, quindi...».
F: «eh, quindi...».
A: «Ad Alfano (il ministro degli Esteri, ndr) lo vogliono proprio buttare a terra».
F: «Sì, sì» A: «Ma vedi che non è che teniamo la fotografia con Totò Riina».
F: «E infatti».
A: «Io tengo la fotografia con un Ministro... ma chi cazzo non la vorrebbe una fotografia con un Ministro, scusa?
» F: «Eh, eh, eh, scusa...
» A: «Ma onestamente con un Ministro della Repubblica».
migranti 3
F: «Allora Di Pietro (l' ex ministro e magistrato, ndr), coso, non aveva fotografie con 'ndranghitisti e cosi?!».
A: «No ma io non è che ce l' ho«.
F: «Ehe...».
A: «Io ce l' ho con un Ministro compà ma stiamo coglioneggiando? E poi dove ce l' ho sta condotta macchiata?».
F: «Ma poi scusa un poco, un Ministro...».
A: «Una cazza di pistola fradicia di merda io tenevo...».
F: «Ma poi un Ministro... oppure una persona normale...
quando parla con una persona gli deve chiedere la carta d' identità e tutto?».
A: «No aspetta... noi a quella cosa, a quella cena che siamo andati, prima di andare, dieci giorni prima abbiamo mandato i nostri documenti... la loro...
il loro ufficio accertano chi sono io, chi è quello, quello e quell' altro».
F: «Evidentemente non c' era niente».
A: «E hanno visto che io ero buono... ch ... ma lo vedi che lui neanche replica? Il Ministro...
che cazzo gliene frega a lui?!».
F: «Sì».
migranti 2
A: «Lo attaccano tutti i giorni a tutti i cazzi... guarda ora stavo leggendo del padre di Renzi (l' ex premier, ndr)».
F: «Ah, sì ora».
A: «Lo hanno fatto per influenza... meh denunciato per influenza...e influenza di che?
Ha una febbre? Perché dato che era influente può darsi che andavi là e andava là» I
CONTANTI
La gestione del campo - si legge ancora dalle carte - è un pozzo di guadagni. Così tanti che è possibile «girare» 400mila euro in contanti nelle tasche giuste.
Ne parlano Antonio Frustaglia e Angelo Muraca.
M: «no, come mi chiamano gli dico... quei quattrocentomila euro dove li hai messi? A Leonardo Sacco e al prete (Don Edoardo Scordio, ndr). Se li dovevano dividere loro. Glieli ho presi liquidi e glieli ho dati a loro».