BERLUSCONI BRUNETTA RENZI
Ugo Magri per La Stampa
A giudicare dal suo frenetico attivismo, dalle responsabilità politiche che si assume, dal livello degli interlocutori con cui interloquisce (il Presidente della Repubblica in primis) si direbbe che Renato Brunetta è diventato il nuovo leader di Forza Italia. Mai nessuno, eccezion fatta per il Fondatore, si era concesso altrettanta libertà d’azione. Nemmeno Alfano, quando sembrava sul punto di ereditare la guida del centrodestra.
Ieri il capogruppo alla Camera ha duellato con Renzi via Twitter, scambiandosi bordate divertenti e pittoresche. Ha fissato le condizioni di una (molto improbabile) tregua sostenendo che dipende solo da Matteo, «se smetterà di fare il bullo noi ci saremo, sennò peggio per lui». Addirittura Brunetta ha anticipato una mossa molto seria e grave sul piano politico.
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Non appena il Capo dello Stato gli fisserà la data di una udienza, si presume la prossima settimana, «presenteremo a Mattarella un testo elaborato che sarà il nostro manifesto per la difesa della Repubblica». Le istituzioni a rischio di bullismo??Chi sale e chi scende?Nel cosiddetto cerchio magico berlusconiano confermano sottovoce che, effettivamente, Brunetta ha preso parecchio campo.
E che l’ascesa del suo astro politico va di pari passo con la disgrazia in cui sembra precipitato invece Verdini, vedovo del «Nazareno». Denis col Cavaliere si sente relativamente spesso, ma solo per constatare il reciproco totale dissenso («Sono un soldato e mi adeguo», è il motto verdiniano, «pure quando non condivido un’acca»).
delrio e brunetta a ballaro
Sempre nel giro stretto del Cav viene fatto notare che, in fondo, da sempre tocca ai capigruppo il compito di condurre la battaglia parlamentare, ognuno con il proprio stile si capisce. Accadeva lo stesso ai tempi della Prima Repubblica, quando un Berlinguer non si sarebbe mai sognato di saltare i banchi alla Camera, compito delegato a Pajetta...?
Il più ultrà?
Verrebbe dunque da pensare che sia proprio Brunetta-Pajetta, arrivato al punto di organizzare quella sorta di Aventino insieme con coloro (dai grillini alla Lega) che avevano coperto i forzisti di improperi quando conducevano una «finta» opposizione. In realtà le fonti concordano che il vero estremista di Forza Italia è un signore che di casa sta ad Arcore. Brunetta ne rappresenta solo l’esecutore fedele e leale.
Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse
La decisione di abbandonare l’aula è stata timbrata e, forse, suggerita da Berlusconi in persona. Chi l’ha chiamato per verifica, ne ha ricevuto questa specifica direttiva. Silvio è tuttora imbufalito con il premier, la sua reazione per molti aspetti irragionevole (così nel suo stesso partito viene giudicata dai più) è dettata dal cuore, o meglio dalla pancia. Sfidato, si comporta come un re che non accetta di piegarsi.
i 99 posse twittano la foto di brunetta no alle adozioni per mamme single
Farà di tutto perché il suo ex alleato paghi un prezzo, cercherà di esasperare il clima al punto da provocare un ritorno alle urne con sistema transitorio proporzionale, il cosiddetto Consultellum. Ci riuscirà? Difficile. Ma lui ci prova. E la Santanchè, leale col Capo nella buona come nella cattiva sorte, annota speranzosa: «Intanto Renzi è riuscito nell’impresa di riunire tutte le opposizioni...».