Marco Antonellis per Dagospia
RENZI ALLA DIREZIONE PD
Ormai è guerra fredda tra Matteo Renzi e Marco Minniti. I due non si sono mai particolarmente amati (Renzi teme che dopo l'eventuale elezione alla segreteria del Partito Minniti faccia di testa sua e non voglia riconoscere adeguato spazio ai renziani mentre Minniti non perdona al toscano troppe cose a cominciare dalla fallimentare candidatura a Pesaro divenuta simbolo della sconfitta Pd alle ultime elezioni) e solo nelle ultime settimane sono stati "costretti" a piacersi l'un l'altro accomunati dalla comune esigenza di fermare l'avanzata di Nicola Zingaretti. Ma tra i due, Renzi e Minniti, è sempre stato un matrimonio di convenienza, non è mai scoppiato l'amore.
minniti renzi
Anche in queste ore, mentre sono in corso frenetiche riunioni per cercare di metterci una pezza e riannodare il rapporto tra i due, chi ha parlato con Matteo Renzi non lo ha trovato ne affranto ne dispiaciuto per la situazione. Della serie: "Minniti si arrangi non è affar mio". Questo è il tenore delle chiacchierate tra Matteo Renzi e i suoi.
Perché il toscano non dimentica tutte le rivendicazioni di autonomia da pare dell'ex Ministro dell'Interno per la sua candidatura e quanto lo abbia volutamente tenuto lontano dalla sua squadra arrivando persino a mettere in dubbio il lavoro e l'autorevolezza di quanto fatto per lui dal plenipotenziario di Renzi, Luca Lotti.
dalema bersani
La bufera però, spiegano fonti del Giglio magico, rischia di travolgere l'intero Pd: secondo sondaggi in possesso del Nazareno un Pd senza Matteo Renzi (nell'ipotesi in cui costituisse un suo movimento) varrebbe poco più del 10% ovvero tanto quanto è quotata la stessa creatura renziana. Ed è proprio questo il piano nemmeno più tanto segreto del toscano: lasciare a Zingaretti la guida di un Pd "sinistra sinistra", una sorta di nuovo Pds in cui ritornerebbero i vari D'Alema, Bersani, Leu e così via mentre lui, Renzi, si metterebbe a capo di una forza di centro, moderata e riformista.
nicola zingaretti saluta il suo popolo
Con il risultato che Zingaretti finirà schiacciato nell'alleanza con i 5Stelle se vorrà governare mentre Renzi avrà bisogno dei voti moderati e di Centrodestra. Insomma, il toscano vuole un partito che possa giocare a tutto campo e che non guardi solo ai 5Stelle. Questo è lo schema sul quale nel Giglio magico stanno ragionando in queste ore. E Minniti? "Minniti fa sempre in tempo a ritirarsi" spiegano con grande nonchalance.
paolo gentiloni ascolta nicola zingaretti
Insomma, se Minniti alla fine decidesse di non candidarsi più Renzi di sicuro non si straccerebbe le vesti. "Il brutto di questo congresso" spiegano le medesime fonti "è l'incapacità di dar vita ad un'alternativa credibile contro il governo gialloverde". In questo scenario si toccano con mano anche le difficoltà di tutta la parte ex Margherita del PD che con Renzi fuori diventa totalmente inutile in un partito di "sinistra sinistra". E per lo stesso motivo ci si chiede in queste ore come faranno altri noti cattolici del calibro di Franceschini e Gentiloni a rimanere in un "nuovo" Pds.