Valentina Desalvo per www.repubblica.it
massimo cacciari a piazzapulita 4
Professor Cacciari, per il Pd, anche qui, ci sono molte proposte: rigenerarsi, rifondarsi, fare una costituente, sciogliersi. Lei che ne pensa?
"Il Pd dovrebbe promuovere una riflessione autocritica alle radici, ripartendo dai fondamenti".
E quali sono i fondamenti?
"Cosa vogliamo essere? Un partito conservatore e ministeriale, che ha come missione garantire al Paese: ci siamo noi, avrete un governo, noi siamo i più fedeli all'Europa qualunque sia l'Europa, etc...Il che sarebbe in fondo persino una nobile missione - se non diventasse sistematica conservazione del potere - visto che la gente è agitata e inquieta. Oppure vogliamo essere un partito che procede verso una vera democrazia progressiva? E allora ci servono riforme vere e non solo il presentarsi come custodi della Costituzione".
achille occhetto
Nel secondo caso che si dovrebbe fare?
"Bisognerebbe riprendere la grande vocazione socialdemocratica, ma ripensandola, perché oggi non possiamo aumentare il deficit e dunque servirebbe una riforma fiscale finalmente perequativa. Poi: viste le trasformazioni tecnologiche in atto, serve il reddito di cittadinanza, però non alla carlona come lo propongono i Cinquestelle, ma alla prussiana. Vanno ripresi il diritto alla studio e quello alla salute che stiamo buttando via. Dobbiamo trovare delle risorse, con una spending review che magari rimetta in discussione anche quei catafalchi che sono le Regioni. Questi sono i temi che servono, sennò si resta un bel partito ministeriale che garantisce l'Italia nel meraviglioso Occidente. Oggi, come dice un mio amico bolognese, la gran parte del Pd è fatta da ex Dc e il resto è una sorta di partito radicale di massa che si batte inerzialmente per i diritti".
Perché il Pd non ha funzionato?
massimo cacciari
"Perché è nato da un accordo tra due tradizioni già decadute, che non avevano un futuro comune. Si è formato un gruppo dirigente che non aveva una prospettiva strategica e dove nessuno voleva una nuova identità ma solo conservare la propria. Era una pseudo unità, insomma. E dunque l'unica ricerca è sempre stata solo quella del capo. Renzi, con tutto quello che si può pensare di lui, è l'unico che ha avuto una propria dimensione politica ma molto declinata in una direzione. La gran parte dei dirigenti ha mostrato solo una vocazione ad essere rieletta".
Per esempio?
"Chi va a caccia del posto sicuro. Dario Franceschini che si fa mettere in Campania, dopo che nella sua regione, in Emilia, non era stato eletto e Piero Fassino che si candida a Venezia e fa fuori uno del posto come Nicola Pellicani. Il gruppo dirigente lavora in modo autoreferenziale per diventare parlamentare. Siamo di fronte a una forma di partenogenesi che però, da Veltroni a oggi, si sta sempre più riducendo. Continuando così faranno la fine dei socialisti francesi".
ENRICO letta piazza del popolo
Cosa propone?
"Bisogna fare un congresso vero. Io penso che serva anche cambiare nome, lo chiamerei "Democrazia progressiva" e non più "Pd". Letta ha fatto bene a dimettersi, ma adesso assistiamo a tutti questi che alzano la mano per candidarsi, mentre dovrebbero tagliarsela, la mano. L'esempio da prendere, almeno nella fase iniziale, è quello del congresso che fece Occhetto dopo il 1989. Bisognava ricostruire la sinistra e furono convocati i circoli sui territori, anche per i non iscritti, poi nelle regioni e poi a livello nazionale. C'erano tesi vere che si confrontavano anche in modo drammatico. Durò tanto e purtroppo fini' male, perché si scelse il compromesso. Ma il modello iniziale era giusto: venite gente, vi abbiamo chiamato per rifondare una forza di sinistra".
Che ne pensa del passo in avanti di Bonaccini?
LETTA BETTINI BONACCINI
"Che può essere anche Roosevelt, ma è sbagliato il metodo".
Però è vero che rappresenta l'unica regione dove il Pd è ancora il primo partito.
"Questa del modello emiliano è una vecchia storia, il Pd in regione gode di una bella rendita, per esaurirla bisogna consumare qualcosa che in Emilia-Romagna ha una grande storia e non una semplice cronaca. Hai voglia a mangiartela tutta, ma ce ne vuole di tempo. Anche se i segnali ci sono dall'elezione di Guazzaloca. Ad un certo punto, se si va avanti così tutti si stuferanno.
Cacciari
Per esempio io Casini a Bologna non l'avrei mai votato. Una volta va bene, puoi mostrare il tuo politeismo politico, la seconda no. Tra l'altro per vincere le regionali è servito una sorta di revival giovanile, come quello delle Sardine. Ovviamente quando la popolazione invecchia le tradizioni resistono di più e continui a puntare su quelli di "Bella Ciao", che però, ripeto, possono stufarsi se non sei un referente serio. Nessuno si preoccupa dell'astensionismo, ma io sì perché colpisce il Pd".
Ma da qui può partire qualcosa visto che ci sono amministratori giovani e nuovi?
"Del grande rinnovamento politico che proviene dagli amministratori ne parlavamo già 30 anni fa, quando c'era il partito dei sindaci e non mi pare abbia funzionato. Può dare una mano, ecco".
Su chi scommetterebbe?
"Elly Schlein non la conosco bene, apprezzo Giuseppe Provenzano, Fabrizio Barca, ma non è questione di nomi, lo ripeto".
BONACCINI
Si aspetta qualche sorpresa dal Pd?
"Mi sorprenderebbe che facessero il percorso che ho appena indicato".
PIER FERDINANDO CASINI LETTA BONACCINI massimo cacciari cacciari 29 achille occhetto foto di bacco LETTA BERSANI bruno vespa enrico letta enrico letta LETTA GIOCA A CALCIO massimo cacciari accordi e disaccordi 1 MASSIMO CACCIARI ACHILLE OCCHETTO massimo cacciari ai funerali di roberto calasso foto ansa:mourad balti touati