Antonio Riello per Dagospia
Martin Mobarak e frida Kahlo
Dopo Damien Hirst (che comunque sta distruggendo i suoi di disegni) ecco un altro incendiario di opere. A Miami, un imprenditore messicano di nome Martin Mobarak, durante in un cocktail party offerto ai suoi invitati, ha pubblicamente distrutto con il fuoco un'opera d'arte piuttosto costosa (10 Milioni di Dollari Americani). E' un disegno su carta, realizzato da Frida Kahlo nel 1944, che si intitola Fantasmones Siniestros e misura(va) circa 23 x 15 cm.
Il Signor Mobarak nel frattempo aveva realizzato (e in parte venduto) ben 10.000 versioni digitali dell'opera in formato NFT. Il suo gesto, in apparenza, sembra motivato dal segnalare implicitamente ai suoi clienti di NFT che, venendo a mancare del tutto l'originale, il loro acquisto per forza non può che aumentare di valore.
Opera di Frida Kahlo a fuoco
L'istituto Nazionale Messicano di Arte e Letteratura (l'equivalente del nostro Ministero dei Beni Culturali) ha incaricato la polizia di indagare su quello che si configura come un crimine (la distruzione di un bene pubblico). L'opera di Frida Kahlo in Messico oggi è appunto ritenuta un "bene di interesse nazionale". Ma non è finita: gli esperti dell'opera della Kahlo sostengono che l'ultima vendita registrata di quest'opera risale al 2013 e il compratore non era assolutamente Mobarak (lui sostiene di avere un'autentica del 1945 firmata da un oscuro mercante Messicano).
A questo punto:
Martin Mobarak
O l'opera è stata ceduta a Mobarak in modo non ufficiale contravvenendo comunque alle leggi Messicane che prevede che queste compravendite debbano essere formalmente registrate (e ovviamente anche tassate). A questo punto inoltre scatta in automatico pure la denuncia per la distruzione. Oppure Mobarak ha banalmente distrutto un falso, però prendendo in giro i suoi clienti e perdendo di conseguenza molta della sua credibilità.
Sta alla polizia Messicana risolvere il dilemma e ai collezionisti di NFT valutare sempre con molta cura i propri investimenti.
Gli episodi di distruzione di manufatti artistici con il fuoco (gli accademici potrebbero forse definirli come casi di "Piro-iconoclastìa") fanno comunque sempre molta impressione. Ricordano i roghi di libri, la dittatura, la censura, la guerra alla Cultura: tempi cupi insomma. Stanno aumentando e si fa davvero fatica a classificarli con la dovuta serenità. Quattro le ipotesi:
Frida Kahlo
1) Il Metano ha raggiunto costi davvero così proibitivi che per scaldarsi conviene bruciare opere d'arte di valore. Forse magari accadrà, ma al momento non sembra che siamo messi così male.
2) Quelli che fanno queste cose lo vivono come fosse un Potlatch, ovvero una distruzione pubblica di ricchezza con il solo scopo di mostrare agli altri che se lo possono permettere. Un po' come quei cretini che si accendono il sigaro con una banconota.
Riello pompiere
3) C'è probabilmente chi lo attua come un gesto di ribellione e rottura con il passato materiale. Il sacrificio rituale di qualcosa di fisico per placare gli esigenti Dei digitali e le loro avide CriptoNinfe.
4) Piro-Paraculaggine per ottenere un po' di attenzione dai media.
Chi scrive tifa direttamente per l'ultima spiegazione.
Riello pompiere Riello Pompiere Frida Kahlo Diego_Rivera 1932 frida kahlo e diego river