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    “AL ROLAND GARROS I NERVI MI HANNO MANGIATO, A WIMBLEDON HO FATTO ESERCIZI MENTALI CHE PRIMA NON FACEVO” – CARLOS ALCARAZ A “L’EQUIPE”: “A PARIGI SONO USCITO DAL CAMPO PENSANDO DI AVER DELUSO ME STESSO. A LONDRA HO DOVUTO CAMBIARE LE COSE. SONO STATO MENO AL TELEFONO. HO CERCATO DI STACCARMI DAL RUMORE INTORNO ALLA PARTITA, DI ASCOLTARE MUSICA PIÙ RILASSANTE” – “PREFERIRÒ SEMPRE ESSERE FEDELE AL MIO STILE, GIOCARE AGGRESSIVO”


     
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    Da ilnapolista.it

     

    CARLOS ALCARAZ CARLOS ALCARAZ

    Carlos Alcaraz intervistato da L’Equipe. È a Nizza per giocare la Hopman Cup una competizione a squadre con formazioni miste.

     

    Non avevi bisogno di qualche giorno di vacanza?

    «Li ho fatti: due. Due giorni di relax, con la famiglia, con gli amici, pensando a tutto tranne il tennis. Mi ha fatto molto bene».

     

    Poche persone pensavano che avresti vinto Wimbledon quest’anno. E tu?

    «Ad essere sinceri, prima di iniziare il Queen’s, era inimmaginabile. Beh, ti dici sempre che puoi, ma diciamo che mi davo solo il 10% di chance. Ma quando ho vinto il Queen’s come ho fatto, sentendomi molto a mio agio su questa superficie, mi sono detto che avrei potuto vincere Wimbledon».

     

    CARLOS ALCARAZ JUAN CARLOS FERRERO CARLOS ALCARAZ JUAN CARLOS FERRERO

    Hai detto che eri diventato un altro giocatore rispetto alla tua sconfitta nelle semifinali del Roland Garros contro Novak Djokovic. Dove è avvenuto questo cambiamento?

    A livello mentale, ero consapevole che non era anormale per me giocare questo tipo di partite, che dovevo avvicinarle con più relax, come se fosse una routine. Per la finale di Wimbledon ho dovuto cambiare le cose, prepararmi mentalmente in modo diverso. Sono stato meno al telefono nelle ore prima della partita. Ho cercato di staccarmi dal rumore intorno alla partita, di defilarmi, di ascoltare musica più rilassante-musica acustica con un ritmo lento -, di rilassarmi il più possibile, di visualizzare come sarebbe stata questa finale, di fare esercizi mentali che prima non facevo.

     

    Il fatto che tu riesca a divertirti sempre in campo sembra distinguerti dalla maggior parte dei giocatori…

    CARLOS ALCARAZ CARLOS ALCARAZ

    È vero che il mio obiettivo è sempre questo. Sorridere è tutto ciò che voglio. È la chiave di tutto. Rido molto quando gioco e si riflette sul mio gioco. Come ho detto, in semifinale al Roland Garros, ho messo troppa pressione su me stesso, i nervi mi hanno mangiato, non mi sono divertito ed è successo quello che è successo.

     

    Ma tutti hanno la paura di sbagliare in un campo…

    Nessuno vuole perdere, questo è sicuro. Ma sto parlando delle sensazioni che provi dopo una partita. Non è lo stesso lasciare un campo dopo una sconfitta dicendo che non ci hai provato, che avevi paura, che non hai osato, e lasciarlo dopo aver dato tutto, essendo stato fedele al tuo stile. Preferirò sempre essere fedele al mio stile, giocare aggressivo, cercare di fare colpi imprevedibili. E anche se perdo, ne uscirò sempre con la sensazione di aver fatto il massimo.

     

    Quando è stata l’ultima volta che ha lasciato il campo senza questa sensazione?

    CARLOS ALCARAZ DA BAMBINO CARLOS ALCARAZ DA BAMBINO

    Al Roland Garros. Sono davvero uscito dal campo pensando di aver deluso me stesso.

    CARLOS ALCARAZ DA BAMBINO CARLOS ALCARAZ DA BAMBINO CARLOS ALCARAZ CARLOS ALCARAZ carlos alcaraz riceve il trofeo di wimbledon da kate middleton carlos alcaraz riceve il trofeo di wimbledon da kate middleton

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