M. Antonietta Calabrò per il "Corriere della Sera"
VATICANO MONEYVALNormativa internazionale antiriciclaggio: il Vaticano non è un sorvegliato speciale, ma sta seguendo la normale procedura di valutazione prevista per tutti i Paesi. Quindi, non solo non c'è stata nessuna bocciatura da parte del Comitato Moneyval del Consiglio d'Europa, ma la valutazione della Santa Sede non è stata né sospesa né fatta slittare («postponed»), in attesa di miglioramenti. Il rapporto in progress che dovrà essere presentato dal Vaticano il prossimo luglio non equivale affatto ad un esame di riparazione a settembre, «e non è una procedura sanzionatoria», ma la prassi «standard» usata per tutti i 29 Paesi sottoposti al cosiddetto Terzo round di valutazione.
VATICANOInsomma, «Moneyval non ha messo la Santa Sede e lo Stato della Città del Vaticano dentro il circuito delle sue "procedure di accrescimento di conformità"».
D'altra parte, il Vaticano «non è monitorato da nessun altro organismo internazionale», come ad esempio il Gafi. Cosa che sarebbe accaduta se la Santa Sede avesse ottenuto 10 voti negativi o parzialmente negativi sulle 16 questioni «cruciali» per l'antiriciclaggio. In realtà la Santa Sede ha ottenuto una maggioranza di voti positivi (9 contro 7 su 16).
Questo in sintesi, ciò che ha detto e dice Moneyval del Vaticano in relazione alla normativa antiriciclaggio. Il Corriere ha chiesto e ottenuto, infatti, un'interpretazione autentica del «Rapporto di valutazione» approvato dall'Assemblea plenaria di Moneyval il 4 luglio 2012, da parte di Jaime Rodríguez, un portavoce del Consiglio d'Europa.
«Nel luglio 2012 la Santa Sede e la Città del Vaticano sono stati sottoposti - afferma Rodriguez - al normale sistema di rapporto in progress del cosiddetto Terzo round, che richiede che ogni Paese presenti un "progress report", un anno dopo l'adozione del suo primo Rapporto di valutazione».
«Moneyval - afferma ancora il portavoce - non sostiene che è stata "passata" la Terza valutazione», quasi fosse un test, ma ciò è dovuto al fatto che «questa non è un'espressione che Moneyval usa». L'importante è che «Moneyval - dice Rodriguez - non ha messo la Santa Sede e lo Stato della Città del Vaticano dentro il circuito delle sue "procedure di accrescimento di conformità"».
monsignor Ettore BalestreroUna misura che, tuttavia, potrebbe essere fatta «partire da Moneyval in ogni momento nei confronti dei Paesi soggetti alle sue procedure di valutazione, per aver mancato l'implementazione dei documenti di riferimento o per non aver messo in atto le raccomandazioni contenute nei rapporti di valutazione».
In conclusione, la procedura per il Vaticano prosegue secondo gli standard e «la Santa Sede e lo Stato della Città del Vaticano non sono sotto monitoraggio da nessun altro ente di valutazione internazionale». Nessun commento invece sul comunicato pubblicato sull'homepage del sito web della Banca d'Italia in relazione al blocco dei bancomat in Vaticano.