Alessandro Trocino per il "Corriere della Sera"
fini Casini e FiniUfficialmente è per ragioni di dati anagrafici mancanti, ma gli slittamenti nella pubblicazione delle liste di Udc e Fli hanno il sapore, amaro per alcuni dei protagonisti, degli aggiustamenti dell'ultimo minuto. Le liste però sono sostanzialmente pronte e difficilmente potrà cambiare molto.
Le regole draconiane imposte da Mario Monti e da Enrico Bondi hanno provocato qualche smottamento soprattutto nel partito di Pier Ferdinando Casini. L'Udc ha voluto dare spazio al mondo cattolico (di qui la candidatura contestata di Paola Binetti) e al mondo produttivo, con Mario Catania (ministro dell'Agricoltura) e Giorgio Guerrini (ex presidente di Confartigianato). Tra gli emergenti c'è Giuseppe De Mita, figlio di Ciriaco e vicepresidente della giunta regionale, che sarà indicato come capolista in Campania 2. Ma anche un nome meno noto, Gianna Galzignato, professoressa di italiano di Treviso, seconda in lista in Veneto.
PAOLA BINETTITra gli esclusi, invece, ci sono protagonisti di anni di battaglie politiche. È il caso di Mario Tassone. Entrò alla Camera nel 1979 e da allora è transitato attraverso Dc, Ppi e Cdu. Ieri ha chiesto che venga «convocato il Consiglio nazionale del partito, nel rispetto di una prassi consolidata nel tempo, per l'approvazione delle liste elettorali».
GIUSEPPE DE MITATassone è stato escluso dalle liste in considerazione dell'anzianità parlamentare: «Non ne faccio una questione personale, sono serenissimo. Credo però che abbia ragione Ernesto Galli Della Loggia e che la politica debba avere un suo primato. Nella stesura di queste liste c'è stato un condizionamento esterno che ha il sapore dell'antipolitica».
Tra chi non ci sarà, fanno buon viso a cattivo gioco Renzo Lusetti e Luca Volontè. Quest'ultimo ha scritto anche un saluto agrodolce su Facebook: «Carissimi amici, non sono ricandidato. I criteri ferrei della coalizione, dopo 16 anni di impegno, me lo hanno impedito». Dopo un rapido riepilogo della sua attività, Volontè conclude ringraziando e invitando tutti a votare Udc e Lista Monti. Molto meno bene l'ha presa Enzo Carra, che polemicamente vuole «che si dica che sono stato escluso perché sono un noto criminale, mentre gli altri candidati nell'Udc sono tutte persone perbene».
grg15 luca volonteMario TassoneEsclusioni dolorose anche in Fli, dove hanno dovuto rinunciare alla corsa in Parlamento, per limiti di legislatura, Francesco Divella, Carmine Patarino e Donato Lamorte, memoria storica di An e finiano doc, che è stato al centro del dibattito negli ultimi anni soprattutto per la gestione del patrimonio immobiliare di An. Candido De Angelis ha invece rinunciato per candidarsi come sindaco di Anzio. E ha rinunciato anche Angela Napoli, che ha lasciato il partito a novembre, in polemica con Italo Bocchino.
Ma c'è un caso sollevato da Giuseppe Valditara, che ha scritto una lettera aperta a Gianfranco Fini, il quale gli avrebbe chiesto di «correre per la Camera, come capolista, in un collegio prestigioso e dal risultato possibile». Ciononostante, Valditara ha deciso di dire no. Con parole forti per un partito che ha fatto «errori gravi» e si è condannato alla «totale irrilevanza politica».
ENZO CARRA E RENZO LUSETTIValditara teme una «cannibalizzazione» della Lista Monti e non condivide la decisione di correre da soli alla Camera per «salvaguardare qualche dirigente nazionale che non sarebbe stato accettato in una lista unitaria».
Tra le new entry di Fli ci sarebbe Gennaro Iezzo, ex portiere del Napoli, che insieme a lui passò dalla serie C alla A.