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Estratto dell’articolo di Anais Ginori, Tonia Mastrobuoni per “La Repubblica”
EMMANUEL MACRON - DONALD TUSK - OLAF SCHOLZ
Quattro ore di riunioni del cosiddetto triangolo di Weimar - Germania, Francia, Polonia - si sono concluse con un punto stampa senza domande. Bruciano le divisioni tra il cancelliere Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron, e l’apparizione a tre davanti alla stampa muta con il premier polacco Donald Tusk è servita in sostanza a evitare gli argomenti scomodi che stanno dilaniando Parigi e Berlino.
Con un sorriso, Tusk ha tentato di derubricare i feroci scontri tra Scholz e Macron a “pettegolezzi”: la verità è che il presidente francese non cede di un millimetro sull’offerta di inviare truppe in Ucraina (e assicura che «sarà fatto di tutto perché Putin non vinca questa guerra») e Scholz sul suo sempre più incomprensibile “no” all’invio di missili Taurus a Kiev. E a Tusk, navigato politico ed ex presidente del Consiglio europeo, è toccato ieri il ruolo di terapeuta di coppia.
EMMANUEL MACRON - OLAF SCHOLZ - DONALD TUSK
L’ostentata unità - «oggi abbiamo parlato davvero con una voce sola», ha sottolineato il premier polacco - è servita ad annunciare comunque alcune novità. Scholz ha scandito che «noi tre facciamo molto sul serio con il nostro supporto all’Ucraina» e ha rivelato che il gruppo Ramstein dei 50 Paesi che sostengono l’Ucraina verrà arricchito di un nuovo gruppo di lavoro sui missili a lungo raggio. […]
Mentre sui Taurus, Scholz resta irremovibile: «Si è manovrato da solo in un angolo da cui è quasi impossibile che esca», ragiona la fonte. Un cul de sac da cui potrebbe svincolarsi solamente se glielo chiedesse il presidente americano Joe Biden. Il pressing degli Usa, intanto, ha convinto Scholz a trovare un accordo sugli asset russi nell’Ue. […]
EMMANUEL MACRON - OLAF SCHOLZ - DONALD TUSK
Secondo fonti comunitarie il vento è cambiato, a Bruxelles: dopo mesi di discussione, sembra si sia trovato un accordo sugli asset russi, e non si esclude che una proposta arrivi prima del Consiglio Ue della prossima settimana. Secondo alcune stime a Bruxelles, si potrebbero così recuperare fra i tre e i quattro miliardi di euro all’anno da destinare a Kiev. […]
Su un altro tema caro a Macron, si sono misurate invece di nuovo le distanze con Berlino. Scholz non ha voluto fare aperture sui “defence bond”, la proposta della premier estone Kaja Kallas, fortemente appoggiata da Macron per finanziare i nuovi investimenti nella Difesa europea. L’idea di un nuovo fondo da 100 miliardi di euro - un nuovo Recovery con debito comune, sul modello di quanto fatto durante la pandemia - resta una linea rossa per Berlino ed è stata messa in un cassetto da Ursula von der Leyen.
DRAGHI - ZELENSKY - MACRON - SCHOLZ
Un recente attacco via X del commissario europeo Thierry Breton contro la presidente della Commissione - dicono nell’entourage di Macron - si spiegherebbe anche con questa opposizione ai defence bond. Il leader francese sembra comunque pronto a rimettere la proposta sul tavolo al vertice Ue.
IL VIAGGIO IN UCRAINA DI DRAGHI, MACRON E SCHOLZ BY OSHO giorgia meloni volodymyr zelensky giovanbattista fazzolari a kiev vladimir putin emmanuel macron.
volodymyr zelensky giorgia meloni kiev