Tiziana Testa per www.repubblica.it
FOTOMONTAGGIO – LUIGI DI MAIO NICOLA ZINGARETTI
Si parte. Al via, in modo ufficiale, la trattativa per un possibile governo giallo-rosso. "Sono ottimista", ha detto arrivando alla Camera - dove si svolge l'incontro tra le delegazioni di Cinquestelle e Lega - il presidente dei senatori dem Andrea Marcucci. "Stiamo facendo un tentativo", è stato il commento più prudente di Graziano Delrio. Per il Pd al tavolo c'è anche il vicesegretario Andrea Orlando. Per i Cinquestelle i presidenti dei deputati e dei senatori, Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli, con i loro vice, Francesco Silvestri e Gianluca Perilli.
L'incontro avviene naturalmente tra molte diffidenze. Luigi Di Maio, che non partecipa al vertice ma è a Montecitorio, si limita a dire: "Il nostro obiettivo è approvare i nostri 10 punti e su quei punti ci è stata data una disponibilità da parte del pd, ma vedo anche che già litigano". E alla domanda: "Avete chiuso con la Lega", il vicepremier grillino non ha risposto.
zingaretti di maio
Mentre Matteo Salvini continua il suo pressing quotidiano nei confronti del Movimento: "Veramente volete portare al governo il partito di Bibbiano? Le porte e le vie della Lega sono infinite pur di evitare un esecutivo con Renzi", dice in una diretta Facebook dal Viminale, da cui posta anche una foto. Mentre Alessandro Di Battista, frontman M5S, prova ad alzare "il prezzo" politico. "Tutti ci cercano, alziamo enormemente la posta". Sul fronte opposto, un esponente vicino a Fico come il deputato Giuseppe Brescia dice: "Salvini è un traditore, bisogna chiarire che con lui è finita".
Il tempo a disposizione è poco, perché il presidente Sergio Mattarella ha già manifestato tutta la sua insoddisfazione per l'inconcludenza mostrata finora dai partiti nelle consultazioni. La scadenza è martedì, quando riprenderà - per 24 ore - il secondo round di incontri al Colle. Per 48 ore.
consultazioni la delegazione del pd da mattarella paolo gentiloni nicola zingaretti andrea marcucci
Stamattina, per preparare l'incontro con la delegazione M5S, c'è stato un vertice al Nazereno: c'erano il segretario Zingaretti, i vice Orlando e Paola De Micheli, il presidente Paolo Gentiloni, la vicepresidente Anna Ascani, il tesoriere Luigi Zanda. L'aria nel partito non è distesa, complice l'ennesima divisione tra renziani e non. Con Renzi che - in un audio registrato durante una lezione alla sua scuola politica - accusa Gentiloni di aver provato a far saltare la trattativa con i 5Stelle.
Il nodo del taglio dei parlamentari
A quest'audio ha fatto riferimento lo stesso Di Maio già in mattinata. "Vedo che partono le guerre interne alle forze politiche - ha detto - gli audio da una parte, i tweet da una parte, i post da un'altra...gli italiani vogliono il taglio dei parlamentari, è un obiettivo di questa legislatura".
ANDREA MARCUCCI GIAN MARCO CENTINAIO
Si sa che non si tratta proprio del tema più facile di convergenza tra le due forze politiche perché il Pd finora non ha votato la riforma Fraccaro e chiede - per accettare una diminuzione del numero degli eletti - una revisione della legge elettorale. Di Maio anche oggi, come ieri al Quirinale, ha detto che il taglio è un "obiettivo di legislatura", aprendo dunque sui tempi per l'approvazione. Più tardi però ha detto che il via libera deve arrivare subito. Riforma Fraccaro a parte, molto incerta è la partita sul nome del premier. E poi sul tavolo ci sono le incognite della manovra.
Al tavolo anche la manovra
gian luca galletti giuliano poletti andrea orlando
Il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, stamattina a Radio Rai ha detto: "Io non credo che sarà sul taglio dei parlamentari che si incaglierà la trattativa, semmai sul dato politico: si vuole fare davvero questa interlocuzione? La si vuole portare in fondo?". E ha spostato l'attenzione sulla manovra: "Non sarà una passeggiata. Il problema non è quello che ci chiede l'Europa, il problema è che mancano all'appello miliardi per far quadrare i conti, impedendo che l'Iva aumenti. Come farlo è una cosa che va vista subito".
Pressing leghista sui 5Stelle
andrea orlando e nicola zingaretti
Infine, a rendere più teso il clima, c'è anche la porta lasciata aperta da Salvini nei confronti dei Cinquestelle (e non sbarrata in modo chiaro dal Movimento). Anche ieri al Quirinale il leader della Lega ha elogiato Di Maio, ha detto di essere pronto a ripartire con i 5Stelle, anche se per lui la via maestra dovrebbe essere il voto. Oggi dal Viminale è tornato alla carica: "O c'è un accordo con idee chiare, una squadra nuova e un programma per l'Italia nei prossimi anni, a prescindere dalle poltrone che non interessano alla Lega, oppure c'è la via del voto". Insomma, l'offerta di tornare insieme, sia pure con un ampio rimpasto.
li junhua gian marco centinaio
Ma il "corteggiamento" coinvolge molti esponenti anche di primo piano della Lega. Come il ministro Gian Marco Centinaio che dice: "C'è possibilità di recuperare il rapporto con i 5Stelle". Perfino Giancarlo Giorgetti, da sempre in rotta con il Movimento, trova qualche parola positiva: "Ci sono stati tanti litigi, ma sullo sport siamo sempre andati d'amore e d'accordo".
D'altronde nel Movimento resta una frangia filoleghista, capitanata dal senatore Gianluigi Paragone (che è già stato leghista e direttore della Padania) ed è molto vicino ad Alessandro Di Battista. Paragone scrive su Facebook: "Spero che Di Maio ci pensi bene prima di cedere al Pd". E i rumor su contatti ancora in corso tra i due ex alleati non sono mai finiti.
ALESSANDRO DI BATTISTA CON SAHRA E IL FIGLIO ANDREA
Di Battista: "Alziamo la posta". E apre alla Lega
Dopo qualche giorno di silenzio, torna a farsi sentire Alessandro Di Battista. Che fa l'elogio del doppio forno in politica: "Tutti ci cercano. Alziamo enormemente la posta sulle nostre idee e soluzioni per il Paese. Via 345 parlamentari e via i Benetton dalle nostre autostrade. Chi ci sta?, dice l'ex parlamentare. E poi: "Andando al voto adesso, presentandoci compatti, prenderemmo valanghe di consensi. Perchè Salvini è molto più debole e perché se si andasse al voto il pd ci arriverebbe spaccato in 2,3 o 4 pezzi. Ciononostante, e lo dico da cittadino, non vorrei mai che la prossima legge di bilancio la scrivesse l'unione europea". Ammette che "le porte del Pd sono spalancate", ma sembra soprattutto interessato al "forno" leghista: "Ho visto nuove aperture della Lega al Movimento e mi sembra una buona cosa. Soprattutto perché non mi dispiacerebbe un Presidente del Consiglio del Movimento 5 Stelle".