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A PARIGI SI SON ROTTE LE PALE - IL SIMBOLO DEL MOULIN ROUGE E VENUTO GIU: DAL MULINO CHE SOVRASTA...
Estratto dell’articolo di Alberto Mattioli per “La Stampa”
CROLLO DELLE PALE AL MOULIN ROUGE - 1
Certe rotture di pale non sono soltanto inconvenienti, ma assumono un significato vagamente simbolico. Nella notte fra mercoledì e ieri, sono improvvisamente precipitate a terra quelle del Moulin Rouge, cabaret-mito di una certa Parigi, appunto, mitica.
Erano le tre del mattino, il locale era deserto, la strada anche, così per fortuna nessuno si è fatto male. La direzione esclude il dolo e parla di «problema tecnico», certo l'incidente è curioso.
alberto mattioli
Il Moulin Rouge è un'icona di Parigi quanto Notre-Dame o la Tour Eiffel. Quando fu inaugurato, nel 1889, Montmartre era una periferia bucolica i cui abitanti dicevano «andiamo a Parigi» quando scendevano in città. Per questo, e per i prezzi bassi, l'antico «mons martyrum» era popolato di artisti, bohémien, ragazze di strada e altri marginali.
[…] Il Moulin Rouge non era affatto un mulino: fu costruito così a imitazione di un altro celebre cabaret, il Moulin de la Galette, e dipinto di un rosso sfacciato. Era il genere di locale dove si incontravano agli stessi tavoli prostitute e banchieri, ubriaconi e artisti, «apaches» e la buona società che veniva qui a incanaglirsi: come il conte Henri de Toulouse-Lautrec, grande nome dell'aristocrazia legittimista, nano nella persona e gigante nell'arte, che con i suoi quadri trasfigura una bettola in leggenda.
crollo delle pale del moulin rouge a parigi 4
Gli artisti si chiamano Joseph Pujol «le Péthomane» per la sua, diciamo così, specialità aerea, o il contorsionista Valentin «le Désossé». Ma l'attrazione vera sono le ragazze, che hanno soprannomi come «Jeanne la folle», «Nini pattes en l'air», zampe all'aria, o «Grille d'égout», griglia di fogna. E la più famosa, Louise Weber detta «La Goulue», la golosa, che nel 1890 vede fra il pubblico il principe di Galles e gli grida: «Ehi, Wales, lo champagne si paga!».
Danzano lo scandalosissimo can-can, in un tripudio di gambe, giarrettiere e, scandalo, mutande, di suo il «galop infernal» di «Orphée aux enfers» del grande Offenbach: curiosamente, è questo ebreo di Colonia il più parigino dei musicisti, «il Mozart degli Champs-Elysées», come lo chiamava Rossini.
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Poi arrivano il celebre scandalo del 1893, quando Sarah «La Rousse» impersona Cleopatra completamente nuda (segue condanna al carcere e una rivolta studentesca per liberarla) e quello ancora più clamoroso del 1907, quando Colette bacia appassionatamente sulla bocca la sua amante Missy, al secolo Mathilde, duchessa di Morny. […]
Il Moulin Rouge incarna sempre certa idea di Parigi come capitale dell'eros e del divertimento, delle belle donne e dello champagne. Ma esiste ancora, questa Parigi? Per vedere delle gambe femminili non occorre davvero più fare un viaggio e la città non è più la Mecca del divertimento, o almeno non più di altre.
crollo delle pale del moulin rouge a parigi 1
I cabaret ci sono ancora, l'ésprit no: sono diventati attrazioni turistiche, mète da Baedeker, oggetto di selfie, reliquie un po' malinconiche di epoche magari sì, belle, ma remote. Miti, appunto. Così ripetuti e ripetitivi e alla fine usurati da ingenerare, appunto, una certa qual rottura di pale.
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crollo delle pale del moulin rouge a parigi 3 il crollo delle pale del moulin rouge 3 il crollo delle pale del moulin rouge 2 il moulin rouge dopo il crollo delle pale alberto mattioli 5 foto di bacco crollo delle pale del moulin rouge a parigi 2