aldo grasso
Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”
Per una volta vorrei essere neneista (né con la Vigilanza, né con la Berlinguer), ma forse anche un po' hegeliano, per quel che mi ricordo della sacra triade dialettica. Riassunto delle puntate precedenti. La commissione di Vigilanza Rai (un organismo che disapprovo di cuore, prova vivente della mano dei partiti su Viale Mazzini), sta per varare dei provvedimenti a proposito della «presenza di commentatori e opinionisti all'interno dei programmi Rai».
bianca berlinguer foto di bacco (1)
Il più ridicolo di questi provvedimenti dice più o meno così: bisogna invitare «solo persone di comprovata competenza e autorevolezza» ma non bisogna pagarle, perché il ruolo di ospite non diventi una professione. Ma questi signori sanno che la competenza e l'autorevolezza hanno un costo? Altrimenti si alimenta solo il narcisismo. Alla Commissione di Vigilanza ha risposto Bianca Berlinguer, con una difesa molto pretestuosa: show, don't tell (mostra cosa sai fare, non raccontare).
alessandro orsini
Alla tesi e all'antitesi, vorrei aggiungere una sintesi da servizio pubblico. Da quando c'è la pandemia, da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, Fabio Fazio ha preso alcune decisioni molto serie circa il suo programma: ha cercato di informare il più possibile sulla situazione, ha sempre invitato ospiti competenti e misurati, ha separato i momenti più «leggeri» da quelli più strettamente legati all'attuale momento drammatico.
fabio fazio marina ovsyannikova 1
Ha evitato in maniera sistematica la cagnara, la rissa, il folklore e, alla fine, «Che tempo che fa» è un talk show Rai che non ha bisogno dei pleonastici provvedimenti della Vigilanza. I modi con cui Fazio presenta possono piacere o no ma, in tutta onestà, gli vanno riconosciuti gli sforzi di cambiamento che ha fatto per allestire un programma all'altezza dei tempi che stiamo vivendo. P.S. Il prof. Orsini è un problema della Luiss non della Rai.