Sandra Riccio per “la Stampa”
BONUS 110
Per il Superbonus al 110% per le villette è in arrivo una proroga oltre il 30 giugno e il termine potrebbe slittare almeno al 31 dicembre del 2022. I partiti di maggioranza insistono nel pressing sul governo per uno spostamento in avanti della scadenza estiva che ormai è alle porte. Molto probabilmente la novità sarà inserita nel Def che andrà in discussione tra Pasqua e il 25 aprile. La misura avrà bisogno di qualche settimana ed è caccia alle risorse aggiuntive che serviranno. In pratica sarà rimandato il termine intermedio del 30% fissato per i lavori alle abitazioni unifamiliari (i condomini hanno tempo fino al 2025).
CANTIERE EDILE
Sarà inoltre chiarito se la percentuale del 30% dell'intervento complessivo è riferita al complesso dei lavori o ai singoli lavori oggetto dell'intervento. La guerra in Ucraina, così come la carenza di materiali, hanno pesantemente rallentato i lavori.
A beneficiare della decisione sarebbero anche le imprese: molte devono ancora avviare i cantieri e hanno bisogno di tempo.
Sul tavolo non c'è soltanto un'estensione dei termini. In arrivo ci sarebbe anche un allentamento sulla limitazione delle cessioni del credito. Lo scorso febbraio, dopo la scoperta di frodi miliardarie, il Governo aveva deciso che i passaggi dei crediti devono fermarsi a un massimo di tre (e dal secondo in poi devono coinvolgere solo soggetti del mondo bancario-assicurativo). Adesso potrebbe essere introdotta una quarta cessione, ma solo per le banche e a patto che il credito vada a un correntista dell'istituto.
SUPERBONUS 110
Si tratta di un meccanismo aggiuntivo che consentirebbe alle banche di smaltire parte dei propri crediti. Lo prevede un emendamento al decreto Energia-Bollette che sarà convertito entro aprile. Dunque la quarta cessione potrebbe partire a maggio.
In ogni caso lo sblocco arriva proprio nel momento in cui banche importanti hanno annunciato uno stop sul Superbonus e sugli altri bonus edilizi. La frenata è arrivata ufficialmente ieri da Intesa Sanpaolo e da Unicredit, i due maggiori istituti del Paese che, insieme a Poste Italiane, sono i primi operatori nell'ambito dei bonus edilizi. Il gran numero di richieste pervenute ha portato al progressivo esaurimento della possibilità di smaltire i crediti. Ieri Intesa Sanpaolo ha fatto sapere che «da aprile non sarà più possibile la cessione di altri crediti 2021».
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La banca finora ha acquisito crediti collegati ai bonus edilizi per oltre 4 miliardi di euro con una domanda che però ha superato i 20 miliardi. Stessa linea anche da Unicredit che «sta riscontrando un elevato volume di richieste che potrebbero comportare il raggiungimento della massima capacità fiscale possibile per la cessione dei crediti». Al 31 dicembre Unicredit, tra crediti d'imposta e impegni già presi, ha un totale di circa 1,2 miliardi di euro. Lo stop delle banche è di fatto un appello a cambiare le regole.
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«Se non verranno modificate le norme di riferimento, è inevitabile - è la posizione di Intesa Sanpaolo - un progressivo rallentamento dell'acquisizione delle richieste fino all'uscita». A chiedere un intervento sono anche i consumatori. «Senza una nuova modifica il Superbonus e la cessione in fattura diventeranno impraticabili - dice Barbara Puschiasis, avvocato responsabile del settore consumer protection di Consumerismo -. Rimarrà solo la strada della detrazione di imposta. E a restare esclusi saranno soprattutto i più poveri».
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