Estratto dell’articolo di Leonardo Bison per il “Fatto quotidiano”
VIGNETTA SU ALESSANDRO GIULI - INFOSFERA EBBASTA
Alessandro Giuli ha deciso d’improvviso: è saltato il capo di gabinetto dell’ex ministro Sangiuliano, ed è saltato a mezzo stampa, con un comunicato che lascia poco spazio a dubbi. “Essendo venuto a mancare il rapporto fiduciario, il ministro ha revocato l’incarico di Capo di Gabinetto a Francesco Gilioli”.
Fulmine a ciel sereno, alle 20 di venerdì, ben diverso dal siluramento della capo segreteria Narda Frisoni, avvenuto il 1° ottobre senza fanfare, o del segretario particolare di Sangiuliano, Antonio Di Maio. Ma il possibile sostituto già vacilla, con il ministro Giuli che incassa inedite critiche da destra e una petizione che raccoglie oltre 10 mila firme in poche ore.
alessandro giuli al senato 2 - FOTO LAPRESSE
Che Gilioli fosse traballante – come buona parte dei collaboratori diretti di Sangiuliano – era noto, ma l’avvicendamento era previsto per la fine dell’anno. Gilioli infatti ha scritto, insieme a pochi collaboratori, la riforma del ministero entrata in vigore quest’anno: molto burocratica, poco culturale, allunga la catena di comando con 4 capi dipartimento rimettendo in gioco tutte le nomine dirigenziali.
FRANCESCO GILIOLI
Il ministero da settimane va a rilento in attesa delle nuove nomine, con decine di ruoli dirigenziali affidati ad interim (anche direzioni di musei come Gallerie dell’Accademia e Bargello), ed ecco perché Giuli sembrava deciso ad attendere qualche mese. A portare la “fine della fiducia” improvvisa, secondo diverse fonti, sarebbe stato l’aver scoperto che Gilioli avrebbe contribuito a passare a giornalisti di Report informazioni sul ministero.
Ma su Gilioli, lunga carriera negli uffici parlamentari, vicino al sottosegretario Fazzolari ma non organico a FdI, pesa anche il ruolo che potrebbe aver giocato nel caso Boccia – il capo di gabinetto era a conoscenza della storia almeno da luglio, ben prima di bloccarne la nomina a consigliera –, oggi all’attenzione della magistratura.
alessandro giuli al senato - foto lapresse
La rivoluzione al gabinetto del MiC non sarà indolore: il ruolo pare destinato a Francesco Spano, già segretario generale del Maxxi, rinnovato da Giuli nel 2022, e portato dal neoministro al gabinetto come vice. Spano non è un uomo d’area, tutt’altro: già capo segreteria di Giuliano Amato, divenuto segretario generale del Maxxi con Giovanna Melandri la prima volta nel 2013 (sollevando le critiche da FdI per la “nomina politica”), poi passato alla direzione dell’Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni, nel 2016.
Francesco Spano
E da qui dimessosi dopo un’inchiesta giornalistica che dimostrò come Unar avesse finanziato anche un’associazione LGBT coinvolta in casi di sesso a pagamento. Da lì ritornato al Maxxi (istituto caro alla politica da ben prima del governo Meloni), sempre come segretario generale con Melandri al comando. E capace di entrare nelle grazie del neo-ministro Giuli.
Ai tempi dello scandalo Unar, l’attuale premier Giorgia Meloni tuonava “non un euro in più delle tasse degli italiani deve essere buttato per pagargli lo stipendio”. Da allora sono stati parecchi gli euro spesi, nonostante le dimissioni da Unar (il Maxxi vive di finanziamenti pubblici), gli ultimi due anni grazie a un rinnovo del fedelissimo di Meloni.
FRANCESCO GILIOLI
La rete antiabortista ProVita&Famiglia, appena uscita la notizia dell’incarico, ha immediatamente lanciato una petizione, definendo “intollerabile” che un ministro di Fratelli d'Italia “promuova un personaggio come Spano”. Nomina che secondo l’associazione sarebbe “molto più grave e imbarazzante politicamente del caso Boccia” perché “contraddice i principi su cui si basa l’attuale maggioranza” e “tradisce i valori della famiglia e dell’integrità morale che il governo aveva promesso di difendere”. […]
FRANCESCO SPANO E GIOVANNA MELANDRI FRANCESCO SPANO