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    "DEL GRANDE È LIBERO, STA TORNANDO IN ITALIA". L'ANNUNCIO DEL MINISTRO ALFANO: “LO ASPETTIAMO” - IL GIORNALISTA ITALIANO FERMATO DALLA POLIZIA TURCA IL 9 APRILE ARRIVERÀ IN ITALIA ALLE 10.15 ALL'AEROPORTO DI BOLOGNA - IL PADRE: "STIAMO ANDANDO A PRENDERLO, È UN GRAN GIORNO"


     
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    DEL GRANDE DEL GRANDE

    Da la Repubblica

     

    Gabriele Del Grande è stato liberato. Il giornalista italiano fermato dalla polizia turca il 9 aprile, arriverà in Italia alle 10.15 all'aeroporto di Bologna. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Angelino Alfano su Twitter. "Gabriele del grande è libero. Gli ho parlato adesso, sta tornando in italia. Ho avuto la gioia di avvisare i suoi familiari. Lo aspettiamo", ha scritto il ministro.

     

    Alfano ha aggiunto di avere ricevuto "questa notte" la notizia della "decisione" da parte del collega turco Mevlut Cavusoglu. "Lo ringrazio", ha aggiunto in un altro tweet.

    "La notte è passata al lavoro, è stato un lavoro in realtà silenzioso in questi giorni, comunque è andata bene, sono molto soddisfatto di questo", ha detto a Rai News 24 il ministro Alfano. "Sono davvero soddisfatto del lavoro che è stato fatto da tutti e del fatto che Gabriele torni ad essere un uomo libero".

    ALFANO GENTILONI ALFANO GENTILONI

     

    Emozionato, Massimo Del Grande, padre di Gabriele: "Stiamo andando a prenderlo, è un gran giorno",  ha detto sempre a Rainews 24. "Mi ha chiamato il ministro Alfano. Ci hanno detto che sta bene", ha detto ancora aggiungendo che la prima cosa che farà sarà di "abbracciarlo forte".

     

    Gabriele Del Grande era stato fermato nella provincia sudorientale dell’Hatay, al confine con la Siria dove si era recato per raccogliere materiale per un libro sui profughi siriani. Le autorità turche non avevano reso noti i motivi del provvedimento.

     

    Il 18 aprile la prima telefonata alla famiglia: "Non mi è stato torto un capello ma non posso telefonare, hanno sequestrato il mio telefono e le mie cose", aveva detto, come era stato riferito sulla pagina Facebook del suo film 'Io sto con la sposa'. "La ragione del fermo è legata al contenuto del mio lavoro. Ho subito ripetuti interrogatori a riguardo", aveva proseguito, aggiungendo che avrebbe cominciato uno sciopero della fame.

     

    Negli ultimi giorni il governo italiano aveva intensificato i contatti con le autorità turche per chiederne la liberazione. Solo il 21 aprile, il console italiano a Smirne, Luigi Iannuzzi e l'avvocato turco Taner Kilic avevano potuto visitarlo nel centro di Moglu dove era stato trasferito dopo la permanenza nella guesthouse delle autorità ad Hatay.

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    Gabriele Del Grande da anni è impegnato sul tema delle migrazioni. Fondatore del blog Fortress Europe, che dal 2006 racconta il Mediterraneo e le vittime dei confini è fra i tre registi di "Io sto con la sposa", docufilm del 2014 finanziato dal basso, sulla vera vicenda di un gruppo di profughi siriani accompagnati in Svezia con lo stratagemma di un corteo nuziale.

     

    Del Grande era partito per la Turchia pochi giorni prima di essere fermato, per raccogliere materiale per il suo nuovo libro: si tratta di 'Un partigiano mi disse', che sta realizzando grazie al crowdfunding. L'idea, come spiega lui stesso sul sito della raccolta fondi, è quella di "guerra in Siria e nascita dell'Isis raccontate attraverso l'epica della gente comune in un intreccio di geopolitica e storytelling".

     

    Su Facebook, l'8 aprile il documentarista aveva fatto sapere di essere "di nuovo in viaggio, Istanbul, sulle tracce di una nuova storia per il libro", mentre il 5 aprile aveva scritto: "Il giornalismo dovrebbe denunciare i crimini di guerra. Di tutti. Per farlo però c'è bisogno che ai corrispondenti di guerra siano garantiti l'ingresso sicuro e l'indipendenza del loro lavoro".

    gabriele del grande gabriele del grande

     

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