Dagoreport
alfano
Ad Angelino Alfano l’idea del premio di coalizione piace. Al punto che, come diceva Andreotti sulla Germania (“mi piace così tanto che ne preferisco due”), deve ancora scegliere in quale coalizione schierare l’Ncd alle prossime elezioni.
Con l’eclissi di Matteuccio, dal Nazareno - per il momento - ha preso solo porte in faccia. La battuta che circola nel Pd è: un partito di sinistra com’è il nostro non si può presentare in coalizione con un partito che si chiama “Nuovo centro destra”. Così, per evitare di restare nella terra di nessuno (viste anche le soglie di sbarramento) sta provando ad avvicinare Berlusconi. Ma per interposta persona.
CARLO CALENDA
Alle orecchie di Angelino, che ha sempre fonti buone in gonnella alla Corte di Arcore, è arrivata la voce che sembrano reali le intenzioni di Silvio di puntare su Carlo Calenda quale futuro premier, dopo le elezioni del 2018. Così, il prode s’è fatto venire un bricolo di “quid” e sta corteggiando oltre ogni modo il ministro dello Sviluppo economico.
FACCIA A FACCIA BERLUSCONI E ALFANO
Con un duplice obbiettivo: uno a breve ed uno a medio termine. Usarlo da ariete (propensione che gli viene naturale a Carletto) sul fronte delle nomine, così da raccattare qualche posto nei futuri cda; magari per quell’avvocato Andrea Gemma, da tempo nelle grazie di Angelino, e che è in scadenza nel cda dell’Eni e che viene definito “particolarmente spavaldo” nei suoi rapporti con le istituzioni.
carlo calenda nel film cuore del nonno luigi comencini
Nel medio termine, invece, Alfano punta su Calenda per tornare nella grazie del Cavaliere. Magari con l’intenzione di usarlo come “ambasciatore” presso il Sovrano di Arcore; e trovargli posto nella coalizione del centro destra alle elezioni.