Mauro Zanon per “Libero quotidiano”
ALI H - ATTENTATORE DI PARIGI
"Sono stato io", ha detto subito Ali H. ai poliziotti che lo hanno bloccato accanto ai gradoni dell'Opéra Bastille, nel cuore della celebre piazza parigina. E durante lo stato di fermo ha ribadito di essere stato lui l'autore dell'attacco a colpi di mannaia che venerdì, a Parigi, a rue Nicolas Appert, ha provocato due feriti, un uomo e una donna, dipendenti dell'agenzia di stampa e società di produzione Premierès Lignes Télévision, situata a pochi passi dall'ex redazione di Charlie Hebdo. Ma davanti agli inquirenti, Ali H., nato a Islamabad il 10 agosto 2002 e di nazionalità pachistana, ha anche aggiunto di non aver sopportato la ripubblicazione delle caricature di Maometto da parte di Charlie: insomma di aver agito per conto di Allah.
ALI H - ATTENTATORE DI PARIGI
VERITÀ A GALLA
La sua confessione smentisce nettamente coloro che fino a ieri mattina sostenevano ancora che non c'entrava l'islam nell'ennesimo attentato ai danni della Francia, condannando il ministro dell'Interno Gérald Darmanin per aver subito parlato di «attacco terroristico islamico».
E riporta al centro dell'attenzione una notizia che era stata sottovalutata dai media francesi: le proteste violente anti Charlie Hebdo scatenate tre settimane fa in Pakistan dagli islamisti, con bandiere francesi bruciate, insulti a Macron e minacce di morte agli infedeli («Chi insulta il profeta deve essere decapitato»). La realtà francese è questa, nonostante la sinistra benpensante continui a negare la minaccia islamista. Solo che questa volta, a differenza degli ultimi attentati, ci sono ancora molti dubbi attorno alla figura di Ali H.
ATTENTATO A PARIGI VICINO CHARLIE HEBDO DA PARTE DI UN RAGAZZO PAKISTANO
A partire dalla sua identità. Gli investigatori, infatti, non sono sicuri che questo sia il suo vero nome. Secondo le informazioni del Parisien, è arrivato in Francia senza documenti nell'agosto del 2018, a sedici anni, ed è stato subito preso in carico dai servizi sociali del Val d'Oise, a nord di Parigi. Grazie all'Aide Sociale à l'Enfance (Ase), beneficia di vitto e alloggio, ma presto sorgono dubbi su quale sia la sua vera età.
Ali H., infatti, sembra molto più vecchio di quanto non indichi il suo atto di nascita (le foto che circolano sui social, a volto scoperto, suscitano molte perplessità sui suoi dati anagrafici). Il consiglio dipartimentale del Val d'Oise chiede allora di fare accertamenti medici per verificare l'età, attraverso test sulle ossa. Ma il 19 luglio 2019, il tribunale minorile di Cergy-Pontoise nega l'autorizzazione a fare le verifiche e così Ali H. continua a usufruire della protezione dei servizi sociali francesi.
ATTENTATO A PARIGI VICINO CHARLIE HEBDO DA PARTE DI UN RAGAZZO PAKISTANO
«Durante tutto il periodo in cui è stato preso in carico dall'Ase, i servizi sociali non hanno osservato nessun segno di radicalizzazione», ha commentato il consiglio dipartimentale del Val d'Oise. Il suo nome non figura in nessuna banca dati dell'intelligence interna di Parigi, non è schedato "S", come la maggior parte di coloro che hanno colpito la Francia negli ultimi anni, ma ha un precedente per porto abusivo d'armi (è stato fermato lo scorso giungo a Gare du Nord, a Parigi, per l'uso di un cacciavite come arma, ma ha ricevuto soltanto un "rappel à la loi" da parte del tribunale per i minorenni).
Dallo scorso 10 agosto, Ali H. non era più seguito dai servizi sociali, essendo diventato maggiorenne. Da allora, viveva a Pantin, banlieue sensibile a nord di Parigi, in un appartamento dormitorio con un'altra decina di pachistani. l'inchiesta Secondo quanto riportato dal giornalista del settimanale Le Point, Aziz Zemouri, sono nove attualmente le persone in stato di fermo nel quadro dell'inchiesta sull'attentato di venerdì, compreso il fratello minore di Ali H., che ha 16 anni.
ATTENTATO A PARIGI - ALI H - LA MANNAIA
Sempre secondo Zemouri, un video in cui Ali H. appare in abito tradizionale islamico tenendo un discorso contro Charlie Hebdo sarebbe in corso di identificazione e traduzione: se confermato, si tratterebbe dunque di un atto premeditato. Il presunto complice fermato venerdì all'altezza della stazione del metrò Richard-Lenoir, invece, è stato rilasciato. riproduzione riservata Qui a sinistra, Alì H. (non è stato diffuso il suo cognome), il pakistano che ha assaltato la vecchia sede del giornale satirico Charlie Hebdo, accoltellando due persone.
ATTENTATO A PARIGI - ALI H