1 – IL GIOCO DELL'OCA DELLA COMPAGNIA
Fabio Savelli per il “Corriere della Sera”
Due maggio 2017. Sei marzo 2020.
Giuseppe Leogrande
Oltre mille giorni di Alitalia per tornare al punto zero. Tre commissari straordinari prima, un commissario ora, Giuseppe Leogrande. Tre governi: Gentiloni, Conte I, Conte II. Alitalia ha bruciato oltre un miliardo di euro di soldi pubblici. E ora il Commissario manifesta l' impossibilità di vendere per intero la compagnia come aveva già ampiamente dimostrato il mercato con tre ristrutturazioni in pochi anni.
ALITALIA
Alitalia ha un modello di business che non regge. È un ibrido che il trasporto aereo, globalizzato e competitivo, ha già sanzionato. Con una struttura-costi non parametrabile ad un vettore lowcost, con una dimensione di flotta non assimilabile ad un vettore tradizionale. Nel corto raggio nessuno fa più soldi, eccetto Ryanair ed easyJet. Sul lungo servono investimenti da capogiro. Nel mezzo ci sono 11.500 lavoratori. E i contribuenti che l' hanno tenuta in piedi con miliardi.
paola de micheli parla fitto fitto con stefano patuanelli
2 - ALITALIA VIA AL BANDO DELLA SVENDITA DUE SETTIMANE PER LE PRIME OFFERTE
Rosario Dimito per “il Messaggero”
Alla fine la montagna ha partorito il topolino. Il cambio della guardia alla guida di Alitalia era stato celebrato come una decisione che avrebbe finalmente rimesso in pista la compagnia, sia pure commissariata da qualche vettore internazionale più solido e radicato nei cieli. Invece oggi leggiamo un bando che, pur privilegiando la cessione del blocco unico, di fatto smembra la società in tre pezzi per facilitarne il collocamento sul mercato, lasciando il resto (vale a dire la parte più problematica) alla gestione domestica.
paola de micheli ritiro del pd all'abbazia di contigliano 37
A questo punto la speranza è che almeno qualcuno si faccia avanti, sebbene, vista l'aria che tira, complice il dannato virus che tutto sembra voler ingoiare, non sarà facile trovare acquirenti disponibili. Ciò nonostante il bando d'asta indichi requisiti di patrimonializzazione molto bassi, finalizzati ad attrarre anche soggetti minori oltre a colossi dei cieli come Lufthansa, Delta e a Efromovich.
german efromovich 6
In ogni caso, alla prima lettura il bando - pubblicato ieri sera sul sito di Alitalia - sembra la fotocopia di quello redatto ad agosto 2017 dai precedenti commissari (Gubitosi, Laghi, Paleari), salvo che essi vendevano due lotti (Aviation e Handling) mentre adesso la cessione riguarda uno spezzatino a tre oltre al lotto unico, come anticipato dal Messaggero del 26 febbraio. Il tutto però seguendo un percorso accelerato: le manifestazione di interesse devono pervenire all'advisor Rothschild entro le ore 24 del 18 marzo.
LE PREFERENZE
giuseppe leogrande
Nelle 14 pagine del bando si legge infatti che i soggetti interessati potranno manifestare il proprio interesse all'operazione «relativamente alle attività aziendali unitariamente considerate lotto Unico; oppure alternativamente per le attività del lotto Aviation, e/o Handling e/o Manutenzione».
E tuttavia, «in caso di sostanziale equivalenza delle offerte all'esito della valutazione, saranno considerate preferibili prima le offerte che avranno ad oggetto il lotto Unico», prescrive il bando. Le offerte aventi ad oggetto «un perimetro aziendale diverso da quello rappresentato nei lotti sopradescritti sono ammesse alla fase successiva in assenza di offerte relative al lotto Unico o ai tre lotti distinti».
alitalia
Riguardo i rapporti di lavoro, troveranno applicazione le norme sulle «cessioni aziendali realizzate nell'ambito delle procedure di amministrazione straordinaria». Va precisato che il lotto Aviation comprende asset destinati alle attività di trasporto, Handling le attività destinate allo svolgimento dei servizi in aeroporto per l'assistenza a terra a terzi, Manutenzione le attività di conservazione degli aeromobili. Naturalmente il lotto Unico assembla i tre pezze distinti.
AEREO ALITALIA
«Saranno considerate preferibili prima le offerte che avranno ad oggetto il lotto Unico e successivamente quelle che avranno ad oggetto più di un lotto», si legge nel documento. Comunque le offerte per il lotto unico «dovranno assicurare la discontinuità anche economica della gestione da parte dell'offerente». In alternativa, saranno tenute presenti «più offerte interdipendenti, presentate da più soggetti ma volte alla realizzazione di un progetto industriale sinergico».
SVOLTA SUPERFLUA
HOSTESS ALITALIA IN GIORGIO ARMANI
Per il blocco o la parte aviation, possono gareggiare imprese di qualsiasi nazionalità anche in cordata, purché negli ultimi tre esercizi abbiano realizzato un fatturato lordo di 1 miliardo, oppure abbiano concluso l'ultimo esercizio con un patrimonio netto di 250 milioni. Per l'Handling i candidati devono avere un fatturato di 50 milioni e un patrimonio di 25 milioni. Per la Manutenzione, invece, i bidder devono avere ricavi per almeno 30 milioni e un patrimonio di 15 milioni.
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Insomma, una sorta di compitino senza infamia e senza lode che avrebbe potuto essere presentato almeno un mese fa. Alla luce di ciò, viene spontaneo domandarsi che senso abbia avuto il cambio della guardia, con l'arrivo di un nuovo commissario più o meno conosciuto - peraltro in odore di conflitto per i precedenti trascorsi alla guida di Blue Panorama - e un direttore generale del quale non si sentiva la necessità.
Per un documento simile sarebbe stato di troppo anche uno solo dei tre commissari che per oltre due anni avevano gestito Alitalia prima dei nuovi venuti. Con una differenza: la maggiore conoscenza della compagnia e le relazioni che nel frattempo i tre avevano maturato, avrebbero certamente reso più agevole e proficuo il collocamento dei singoli asset.
passeggeri flybe a terra
Quel che è certo è che ora ci troveremo a dover commentare una svendita al ribasso con la certezza che il debito di 1,3 miliardi (più interessi peraltro assai cari) contratto con il Tesoro sarà interamente a carico dei contribuenti. Per non dire della gestione senz'altro onerosa, sempre a carico del contribuente, dei problemi occupazionali che dovranno essere affrontati in casa.
3 - IL VIRUS ATTACCA I CIELI FALLITA L'INGLESE FLYBE ALITALIA SUL MERCATO
Luigi Grassia per “la Stampa”
flybe
Fra le aziende c' è una prima grande vittima del coronavirus, la compagnia aerea inglese Flybe, che ha dovuto dichiarare fallimento sotto i colpi della doppia crisi economica e sanitaria. E purtroppo il suo tracollo rischia di essere solo il primo di una serie: la Iata, che federa le compagnie aeree mondiali, valuta fino a 113 miliardi di dollari i minori incassi del settore nel 2020, per colpa dell' epidemia che scoraggia gli spostamenti.
Di conseguenza tutti i vettori stanno tagliando le rotte con l' accetta, per adattarsi a un mercato in rapida contrazione, in un mondo che si chiude sempre più in recinti sanitari e psicologici presidiati dalla paura.
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Proprio ieri un' altra compagnia il cui futuro è a rischio, cioè la nostra Alitalia, ha fatto un passo (si spera) verso la salvezza: è stato pubblicato il bando per la vendita. Le manifestazioni d' interesse devono arrivare entro il 18 marzo e potrebbero riguardare - adesso è ufficiale - anche i tre singoli lotti delle attività aeronautiche vere e proprie, della manutenzione degli aerei e della gestione dei bagagli, anche se, come si legge nel bando, «in caso di sostanziale equivalenza delle offerte, saranno considerate preferibili le offerte che avranno ad oggetto il Lotto Unico»; cioè, è meglio evitare lo "spezzatino".
Per tornare alla britannica Flybe, il coronavirus non è stata l' unica causa del fallimento, perché la compagnia volava già in condizioni difficili, ma in questo c' è un ovvio parallelo con le persone: come regola generale, muore di coronavirus solo chi ha già il fisico debilitato da altre patologie. Flybe era una compagnia regionale dai conti in disordine, salvata a gennaio dal governo di Boris Johnson, che aveva accettato il rinvio di un anno del pagamento delle tasse. Questo non è bastato, la mazzata di febbraio-marzo è stata mortale: «Tutti gli aerei sono a terra e le operazioni sono cessate con effetto immediato», annunciava ieri la Flybe.
Paola De Micheli parla all'Abbazia di San Pastore a Contigliano fallimento flybe
Nel frattempo i tagli di collegamenti aerei si moltiplicano. Si sa purtroppo che Alitalia che ha messo in cassa integrazione 4 mila dipendenti (soprattutto per colpa del coronavirus); ma anche le altre compagnie mondiali, incluse quelle candidate a inglobare la stessa Alitalia, se la passano male. Il colosso tedesco Lufthansa annuncia il taglio di 7.100 voli in Europa; questo corrisponde alla capacità di trasporto di 150 aerei, o al 25% del potenziale della compagnia. Anche la Swiss, controllata da Lufthansa, elimina alcuni voli.
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La compagnia belga Brussels Airlines, che già aveva tolto il 30% dei collegamenti con l' Italia, estende il sacrificio riducendo del 23% il complesso dei voli nel continente, a causa del calo di domanda legato al coronavirus. Meno drastica la reazione di Air France e di Klm: tagliano del 20% la frequenza dei voli verso il Nord Italia, ma quasi senza coinvolgere il resto d' Italia e d' Europa.
aerei flybe a terra sede flybe a exeter flybe 5