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    COME SARÀ L'ALITALIA NAZIONALIZZATA? MINI! - PATUANELLI CONFERMA CHE LA FLOTTA DELLA COMPAGNIA SARÀ RIDOTTA A 70 AEREI. CIOÈ IL NULLA, VISTO CHE SERVIRANNO SOLO AL MEDIO RAGGIO, CON CUI NON SI GUADAGNA NIENTE - IL NODO DEGLI ESUBERI E DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI: AL DECOLLO I DIPENDENTI SARANNO 6.500 E QUELLI CHE NON SI IMBARCHERANNO SARANNO PARCHEGGIATI NELLA BAD COMPANY. SEMPRE CHE DA BRUXELLES NON ROMPANO LE PALLE SUGLI AIUTI DI STATO


     
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    ALITALIA ALITALIA

    1 – BRUXELLES TAGLIA LE ALI AD ALITALIA - ALTRO CHE 90-100 AEREI: SARANNO 60-70, UNA MINI-FLOTTA SE PARAGONATA AI RIVALI, E SARANNO DESTINATI QUASI TUTTI AL MEDIO RAGGIO, PUNTANDO A UNA CLIENTELA D'AFFARI. POI DOPO UN ANNO DI NEWCO, SI TROVERÀ UN PARTNER TRA DELTA E LUFTHANSA, VISTO CHE SENZA LUNGO RAGGIO SI MUORE - IL PIANO PREVEDE DI MANDARE A CASA 4.500 DIPENDENTI. NE RESTERANNO POCO PIÙ DI 6MILA

    https://www.dagospia.com/rubrica-4/business/bruxelles-taglia-ali-ad-alitalia-altro-che-90-100-aerei-saranno-60-70-242661.htm

     

    2 – «ALITALIA PARTE CON 70 AEREI» CIG E SCIVOLI PER IL PERSONALE

    Rosario Dimito per “il Messaggero”

    STEFANO PATUANELLI STEFANO PATUANELLI

     

    Sarà una Alitalia più piccola rispetto a oggi, con una holding per il volo a cui faranno capo due controllate che hanno già investitori interessati per le partnership: l' altro giorno Atitech avrebbe riconfermato al Mit la volontà espressa al commissario Giuseppe Leogrande di un' alleanza nella manutenzione che sarebbe prova che l' intera operazione avverrebbe a mercato. E per l' handling ci sarebbero le avances di Swissport.

    giuseppe leogrande giuseppe leogrande

     

    «Esiste una dotazione iniziale con un range di 70 aerei che è il numero di quelli che servono oggi per volare», ha detto ieri Stefano Patuanelli, confermando le anticipazioni del Messaggero riguardo la bozza discussa due sere fa, in videoconferenza fra alti dirigenti del Tesoro, sponsor del piano, il presidente designato Francesco Caio, l' ad Fabio Lazzerini e la prima linea della direzione generale Concorrenza di Bruxelles. Il ministro del Mise non conferma invece le ipotesi di 4 mila esuberi, legate al coinvolgimento iniziale, nel piano preparato dagli advisor del Mef (Deloitte, Grimaldi studio legale, Oliver Wyman) di 6500 dipendenti.

     

    FABIO LAZZERINI FABIO LAZZERINI

    Oggi ci sono 6.900 circa lavoratori Fts (full-time equivalent) in cig a rotazione su 11.300 totali. «Partire da 70 aerei», dice Patuanelli, «non significa 4 mila esuberi» nel senso di licenziamenti. «Ci sarà cig con modalità da definire riguardo i tempi, relativamente al Covid-19», ha confidato ieri sera ai suoi collaboratori il ministro dello Sviluppo con i quali ha tirato le somme sui dossier caldi di via Veneto. Tra questi ci sono gli sviluppi del rilancio di Alitalia. Sindacati in allerta massima.

     

    I SEGNALI

    Non potendo da subito riassumere tutti, quindi, come ha confidato Patuanelli, ci dovranno essere ammortizzatori sociali e altri strumenti che sono oggetto di studio da parte del ministero del lavoro. Quest' ultimo dovrebbe entrare nella partita al più presto assieme a Mise e Mit, per affiancare il Tesoro che è l' artefice di questo piano, visto che poi ci metterà 3 miliardi di dotazione finanziaria, in un' operazione dove si prefigura la good company che sarà la Newco Alitalia e la bad company, costituita dalla procedura straordinaria.

    francesco caio foto di bacco francesco caio foto di bacco

     

    E i dipendenti che non si imbarcheranno con i 6.500 al decollo appena la Ue darà il segnale verde, dovrebbero essere parcheggiati nella bad company. C' è da dire che per i piloti verranno ritagliati percorsi diversi, nel senso che a rotazione transiteranno dalla cig e poi rientreranno in volo per non perdere il brevetto.

     

    Tornando alla trattativa con l' Europa, Dg Comp si sarebbe presa una settimana per ottenere da Tesoro, Caio e Lazzerini, nuovi dettagli sul piano che servano a dimostrare che l' operazione sia di mercato. Per esempio il prezzo di acquisto degli aeromobili dalla vecchia compagnia piuttosto che da altri operatori. E un altro segnale proficuo potrebbero essere le offerte di Atitech e Swissport se dovessero concretizzarsi.

     

    I sindacati sono scesi di nuovo sul piede di guerra. «La compagnia deve partire con una flotta adeguata per il mercato internazionale» dice il leader della Uilt Claudio Tarlazzi, «un fider che alimenta il mercato e le connessioni interne al paese. Il piano dovrà prevedere una gradualità di crescita in modo da gestire il riassorbimento dei lavoratori».

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