premio afrodite 2015

CAFONALINO DELLA ROMANELLA IN PELLICOLA - ALL’EDIZIONE 2016 DEL “PREMIO AFRODITE” ACCORRE IL DEMI-MONDE DEGLI STUDIOS DI VIA TIBURTINA: DA ILARIA SPADA A CAROLINA CRESCENTINI - CHIARA GIORDANO, EX DI BOVA, SI SPARA SELFIE - E PIERLUIGI PARDO GIGIONEGGIA TRA LE GNOCCHE

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violante placidoviolante placido

Foto di Luciano di Bacco per Dagospia

 

Emilia Costantini per www.corriere.it

 

Non il solito premio. La XIV edizione dell’Afrodite, che si è svolta l’altra sera agli Studios di via Tiburtina, ha allargato gli orizzonti di quella che, sulla carta, si potrebbe aggiungere all’ormai infinita serie di manifestazioni autoreferenziali con le solite facce, i soliti «grazie» e relativi convenevoli fra addetti ai lavori.

 

LA LOTTA CONTRO LEUCEMIE, LINFOMI E MIELOMA

Nato quattordici anni fa per promuovere l’eccellenza femminile nel campo del cinema, della fiction e dello spettacolo, quest’anno l’Afrodite non solo ha ampliato la rosa dei riconoscimenti al giornalismo, alla comunicazione e allo sport, ma ha fatto qualcosa di più: ha dedicato un riconoscimento speciale all’Ail, consegnando al professor Franco Mandelli un contributo a favore delle lotta contro le leucemie, i linfomi e il mieloma.

valentina reggio e agostino pennavalentina reggio e agostino penna

 

Tra attrici, lustrini, paillettes e tanto glamour, era curioso l’altra sera veder salire sul palco un uomo, un medico che sta dedicando la vita a una causa tutt’altro che glamour, per ritirare un assegno di 5 mila euro, destinato alla sua associazione. Un contributo modesto, certo, se paragonato alle cifre che a volte si investono in progetti cinematografici spesso mediocri, ma pur sempre significativo.

 

samantha bellydancesamantha bellydance

E Mandelli, che si accontenta di ogni contributo, ha ringraziato commosso l’associazione promotrice del Premio Afrodite e il numeroso pubblico in sala: un pubblico, in verità, piuttosto festaiolo e distratto che, proprio mentre parlava un personaggio della statura di Mandelli, continuava incurante rumoreggiare, tra lustrini e paillettes, e che più volte è stato richiamato all’ordine per fare silenzio nel dovuto rispetto all’argomento trattato.

 

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Mandelli però non si è scoraggiato e ha raccontato quanto sia importante il costante impegno dell’Ail a sostegno dell’assistenza e della cura alle malattie ematologiche. In particolare ha ricordato come oggi sia possibile guarire l’80% dei bambini affetti da leucemia acuta. Il professore ha inoltre sottolineato il ruolo fondamentale delle donne che, sempre in prima fila, rappresentano la grande maggioranza dei volontari Ail. Insomma, una volta tanto, meno inutile glamour e più impegno sociale.