Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”
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Si mette male, per i democratici. Al punto che non mancano quanti prevedono, o magari in cuor loro sperano, che Biden rinunci a ricandidarsi alla Casa Bianca nel 2024. A confessarlo sono gli stessi operativi del partito, quelli che raccolgono i finanziamenti elettorali, gestiscono le campagne, e portano la gente alle urne negli Stati e i distretti chiave.
Alcuni di loro, a condizione di restare anonimi, illustrano a Repubblica uno scenario in quattro fasi: primo, il Gop vince le elezioni midterm di novembre; secondo, all'inizio del prossimo anno Biden annuncia che non si ricandida; terzo, scatta la corsa alla successione, con i governatori di California, Illinois e New Jersey in prima fila; quarto, Trump viene incriminato, ma la sua eliminazione non è una buona notizia, perché le alternative come i governatori di Florida e Virginia DeSantis e Youngkin sono migliori e assai più pericolose.
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Gli operativi rivelano che la sentenza della Corte Suprema sull'aborto sta funzionando per raccogliere fondi, ma resta da vedere se basterà a convincere un numero sufficiente di donne e giovani ad andare alle urne a novembre, per evitare la sconfitta annunciata.
L'inflazione resta il nemico più forte e Biden può fare poco per frenarla, anche se toglie le tariffe alla Cina o le tasse sulla benzina, e magari abbassa i prezzi delle medicine con una versione ridotta del programma Build Back Better.
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La settimana prossima andrà in Arabia Saudita per convincere i sauditi e gli altri paesi del Golfo a produrre più petrolio, ma è difficile che gli effetti si notino entro novembre, e Putin punta proprio sulla fragilità elettorale dei leader democratici per sconfiggerli in Ucraina e oltre.
I militanti del partito invece sono esasperati dalla cautela del presidente su temi come aborto, armi, allargamento della Corte Suprema per neutralizzare la super maggioranza conservatrice, e ciò lo indebolisce.
Quindi secondo gli operativi i repubblicani a novembre riprenderanno di sicuro la Camera, con un margine non superiore a una decina di seggi, magari destinando Nancy Pelosi a fare l'ambasciatrice in Italia, e forse il Senato, che però resterà in bilico. Così nei prossimi due anni non si farà più nulla, perché l'agenda legislativa resterà paralizzata.
Trump - Assalto al Congresso
La Corte Suprema invece è persa per almeno vent' anni, e proseguirà la marcia per realizzare la sua agenda reazionaria, incluse le limitazioni al diritto di voto che voleva Trump, affinché i parlamenti repubblicani dei 50 Stati nominassero grandi elettori a lui favorevoli.
Biden non può dirlo ora, ma diversi operativi sono convinti che non si ricandiderà nel 2024. Lo annuncerà l'anno prossimo, qualche mese dopo la sconfitta alle midterm. Allora partirà la corsa alla successione, ed è probabile che il candidato venga dai governatori.
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In prima fila c'è Newsom della California, che già duella con DeSantis in Florida, seguito da Pritzker dell'Illinois e Murphy del New Jersey. Moderati, ma più agguerriti.
Ci proveranno Kamala Harris e forse Buttigieg, ma senza molte chance. Fra i repubblicani Trump è nei guai e lo sa.
Oltre alle audizioni sul 6 gennaio, a cui oggi collaborerà pure il suo ex consigliere legale Pat Cipollone, il dipartimento alla Giustizia sta conducendo una sua inchiesta molto aggressiva, come dimostrano la perquisizione a casa dell'alleato di Donald Jeffrey Clark e il sequestro del telefonino dell'avvocato John Eastman. Forse porterà all'incriminazione, ma sarebbe una brutta notizia per i democratici, perché a loro converrebbe che Trump corresse. Se non potesse farlo, e DeSantis o Youngkin prendessero il suo posto, sarebbero avversari molto più difficili da battere.
Trump - Assalto al Congresso john eastman rudy giuliani prima dell'assalto al congresso G7 IN GERMANIA - BORIS JOHNSON - JOE BIDEN - OLAF SCHOLZ - EMMANUEL MACRON - MARIO DRAGHI 1 Trump - Assalto al Congresso Trump - Assalto al Congresso joe biden 1