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    ALL YOU NEED IS BEATLES - GILES MARTIN, FIGLIO DEL MITICO PRODUTTORE DEI FAB FOUR, HA CREATO UN REMIX DI “REVOLVER”, L’ALBUM CAPOLAVORO REGISTRATO NEL 1966 - NELL’OPERAZIONE MONSTRE, GRAZIE ALL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE E ALL'INVENZIONE DEL "PHASE-CANCELLING", SI È RIUSCITI A SEPARARE GLI STRUMENTI COMPRESSI IN UNA SINGOLA TRACCIA DEL MONO ORIGINALE. “È COME ASCOLTARE SETTE BAND IN UN SOLO ALBUM…” - VIDEO


     
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    Antonello Guerrera per www.repubblica.it

     

    revolver beatles revolver beatles

    "Il mio obiettivo era ricreare questo capolavoro come se i Beatles fossero ancora qui in studio, e come se avessero a disposizione la tecnologia di oggi" racconta Giles Martin, compositore e alchimista della musica figlio del mitico produttore dei Fab Four, George. L'occasione è un ascolto esclusivo e in anteprima - cui Repubblica è stata invitata - del suo nuovo remix di Revolver, capolavoro spartiacque dei Beatles, proprio qui dove John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr lo registrarono nel 1966, ossia nelle gloriose stanze di Abbey Road, allora Emi Studios.

     

    È il 6 aprile di 56 anni fa. I Beatles, dopo 4 mesi di pausa, si rimettono al lavoro con George Martin, l'ingegnere del suono Geoff Emerick e quello tecnico Ken Townsend per un album straordinario, che incide il solco della loro separazione. Del resto, lo stesso Macca lo disse a Nme, pochi giorni prima dell'uscita di Revolver: "Lo abbiamo registrato perché sono stufo di sonorità che la gente può dire di avere già ascoltato". Detto fatto, l'album è un'apoteosi di sinestetica psichedelia, raschiante follia e contagiosa spensieratezza, da Eleanor Rigby a I'm Only Sleeping, da Taxman a Yellow Submarine, Good Day Sunshine, She Said She Said, eccetera.

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    "Sia chiaro", ci assicura Martin, "se abbiamo fatto una cosa del genere non è per raschiare il fondo". Del resto, il produttore 53enne inglese sa il fatto suo. Ha già pubblicato remix di altri colossi dei Beatles, che lui ha conosciuto da bambino, ossia Sgt. Pepper's nel 2017, il White Album (2018), Abbey Road (2019) e Let It Be l'anno scorso. Ma Revolver, ora in questa nuova versione monstre e Super Deluxe (via Apple Corps e Universal Music), è forse stata la sfida più grande: tutte le 14 tracce sono state remixate in stereo e Dolby Atmos da Martin e dall'ingegnere del suono Sam Okell, con il mix mono originale dell'album ricavato dalla registrazione su nastro mono del 1966. 

     

    giles e george martin giles e george martin

    Eccola, la scommessa di un produttore, come ci spiega lo stesso Martin, vincitore di diversi Grammy in passato: "Revolver è stato originariamente registrato solo su quattro tracce. Per esempio, per Tax Man chitarra, basso e batteria sono stati incisi originariamente su una sola traccia. "Ora ascoltate, però...", illustra il produttore, facendoci ascoltare magicamente il suono degli strumenti separati nel nuovo remix in uscita il 28 ottobre: "Eppure Revolver è come ascoltare sette band differenti in un solo album... nessuna canzone suona come la precedente. I Beatles si evolvevano sempre".

     

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    Ma come ha fatto Martin a "liberare" e far librare i suoni prima agglutinati di Revolver? "Grazie all'intelligenza artificiale e all'invenzione "phase-cancelling" di Emile De La Rey", compositore e sound editor neozelandese, "che è riuscito a separare gli strumenti compressi in una singola traccia del mono originale". È la stessa tecnica utilizzata per il recente e premiato film Get Back di Peter Jackson. Il risultato finale è questo arioso, limpido e prezioso remix delle 14 tracce di Revolver, ma non solo. Nella versione Super Deluxe - disponibile anche in vinile - troviamo anche il mono mix originale, 28 registrazioni alternative da sessioni precedenti tra cui per esempio la prima di Tomorrow Never Knows, tre home demo, un libretto di 100 pagine con la prefazione di McCartney, foto e appunti inediti, oltre a un EP di quattro tracce con nuovi mix stereo e gli originali mono mix rimasterizzati di Paperback Writer e Rain.

     

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    n questo nuovo scrigno dei Beatles, ci sono anche inediti rari, o "sketch", come li chiama Martin. Vedi una registrazione acustica e melanconica di Yellow Submarine cantata da John Lennon, ben diversa dalla versione più puerile definitiva. Quasi una ballata folk, "alla Woody Guthrie. Non sapevo che fosse una canzone così vicina a Lennon", ammette oggi il produttore. Oppure, troviamo sempre Lennon che sbadiglia prima di I'm Only Sleeping. I suonatori di archi che dialogano con i Beatles per Eleanor Rigby. "Non me lo aspettavo", continua Martin, "anche a Paul (McCartney, ndr) è piaciuto molto il remix. Ho rispettato il suono e lo spirito dei precedessori, per far sì che fossero di nuovo con noi".

     

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    Un'opera solo per vecchi fan? Macché: il 30% dello streaming della musica dei Beatles è oggi ascoltato da una fascia di età compresa tra 18 e 24 anni. Poi certo, amarcord, e ricordi, tanti: "Quando ho fatto ascoltare questo remix a Yoko Ono, lei mi ha detto del marito: "John... ora è questo: una voce...". Mentre io", continua Martin, "sono riuscito ad ascoltare la presenza di mio padre George all'inizio di ogni canzone. Erano tutti con me. È stato molto commovente".

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