ATTILIO FONTANA
Nessun versamento in contanti ma denaro investito in titoli, fondi e altro, e riconducibile alla madre. È la ricostruzione della difesa del Governatore della Lombardia Attilio Fontana, indagato per autoriciclaggio e falso in voluntary, che mercoledì ha depositato in Procura a Milano la documentazione bancaria a partire dal ‘97 dei conti svizzeri, anticipando la rogatoria di fine marzo.
ATTILIO FONTANA
Per i legali di Fontana ciò dimostra che i circa 2,5 milioni di euro su cui gli inquirenti hanno sospetti, provengono da un sottoconto sempre della madre, morta nel 2015. Da quanto si è saputo, i pm nutrono però ancora dubbi sull’origine dei soldi.
ATTILIO FONTANA E LA FIGLIA MARIA CRISTINA
«L’avvocato Attilio Fontana attraverso i suoi difensori Jacopo Pensa e Federico Papa ha depositato, mantenendo gli impegni assunti con la Procura, la documentazione che consente di ricostruire con chiarezza il patrimonio estero ereditato dai genitori».
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Lo spiegano gli stessi difensori del presidente della Lombardia. «Tale patrimonio si è accumulato sin dagli anni 70 e si è scoperto che ricomprendeva anche un secondo conto aperto nel 1999 presso altra banca elvetica - si legge nella nota - circostanza della quale il presidente Fontana era completamente all’oscuro. Il consolidamento dei due conti successivamente avvenuto spiega l’ammontare del patrimonio fatto oggetto di emersione. La procura sta verificando il materiale messo a disposizione. Siamo preparati - concludono i legali - ai commenti e alle battute di ogni genere».
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