Federico Bosi per affaritaliani.it
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A Roma e nel Lazio aumentano i casi di Coronavirus ed aumentano i medici contagiati: in tutta la Regione sono 108, ben 94 nella sola Capitale. L'Ordine dei Medici si scaglia contro la Regione Lazio, rea di non aver ancora iniziato con i tamponi agli operatori sanitari promessi, e lancia l'allarme: “Se ospedali diventano come le case di riposo sarà una strage”.
Il grido di protesta arriva direttamente dalla voce del presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Roma, Antonio Magi.
Dottor Magi, ad oggi quanti sono i medici contagiati a Roma e nel Lazio?
“La situazione si fa ogni giorno sempre più grave e nessuno fa niente per arginarla. Al 26 marzo ci risultano 108 medici contagiati nel Lazio. Nel dettaglio ce ne sono 94 a Roma, 6 a Latina, 6 a Viterbo, 2 a Frosinone e nessuno a Rieti”.
Quanti di loro sono attualmente ricoverati?
“Dei 108 medici positivi, quattro sono ricoverati in ospedale mentre i restanti 104 sono tutti in isolamento domiciliare”.
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La Regione lunedì aveva detto che avrebbe iniziato a fare i tamponi a tutto il personale sanitario a rischio. È stato così? Quanti ne sono stati fatti?
“Zero, non è stato fatto ancora niente. Non sappiamo più come dirlo, abbiamo bisogno urgente che vengano fatti i tamponi. Non è possibile andare avanti in questa situazione. Se non vengono fatti al più presto anche gli ospedali rischiano di fare la fine delle case di riposi e diventano dei mega focolai. Tra noi operatori sanitari vengono registrati in media 509 nuovi positivi al giorno.
E non lo dico io, ma lo dicono i numeri: il 18 marzo gli operatori sanitari contagiati erano 2890, al 25 marzo sono 6205. Questo è poi il numero dei casi censiti dall'Istituto Superiore di Sanità, ma immagini quanti operatori possono aver contratto il virus e non lo sanno, e nel frattempo visitano ed hanno contatati con migliaia di pazienti e persone. Se non vengono tutelati i medici sarà una strage. Nessuno ci pensa ma questi medici trovati positivi hanno passato la loro incubazione nei reparti e potrebbero aver infettato il mondo”.
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E per quanto riguarda le mascherine? Come è la situazione?
“Qualcosa dalla Regione è stata consegnata, ma è poca roba rispetto quanta ne serve e per lo più inadeguata. Per lo più sono state consegnate mascherine chirurgiche, che in alcune situazioni possono anche andare bene, ma ai medici che hanno a che fare con i malati di Covid-19 hanno bisogno delle Ffp2 e delle Ffp3. Ripeto, se ci ammaliamo noi facciamo una strage”.
L'Ordine dei Medici ha inviato un camper attrezzato per dare supporto al Comune di Nerola. La situazione nel piccolo paese è grave?
“Con la zona rossa è stato arginato il problema. Con il nostro camper, su cui lavorano 6 volontari della Federazione Italiana Medici di Famiglia, ci siamo messi in piazza e stiamo eseguendo tamponi su tutte quei cittadini di Nerola a rischio contagio”.
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