G7 GIAPPONE
Massimo Sideri per il “Corriere della Sera”
Ha vinto il pragmatismo (o, forse, l' ansia) al G7 di Sendai in Giappone: si doveva parlare di valute, lotta al finanziamento del terrorismo e rifugiati.
Ma nonostante ci si trovasse su un' estrema isola dell' Oriente dove l' inglese è quasi sconosciuto non si è potuto fare a meno di concentrarsi sull' isola occidentale chiamata Gran Bretagna e sul fantasma che aleggia su di essa: quello della Brexit, cioè il possibile addio all' Europa che gli inglesi saranno chiamati a votare con un referendum.
david cameron brexit
Uno «choc per l' economia mondiale» secondo i ministri delle finanze e i banchieri centrali dei 7 Paesi Grandi. In sintesi sarebbe «una scelta sbagliata», dannosa in primo luogo per la Gran Bretagna, che rischierebbe anche di alimentare pericolose spinte populistiche.
Ineludibile in realtà anche l' altro fantasma europeo, la Grecia, di cui però si è parlato solo a margine del summit per evidenti sfumature diplomatiche: il salvataggio della Grecia con la controversa partita sul taglio del debito è tema dell' Eurogruppo di dopodomani, quando si spera di trovare una soluzione che metta d' accordo Fondo monetario internazionale e Germania.
Ma i coffee-break servono per questo: parlare dei temi fuori agenda ed erano presenti sia la numero uno dell' Fmi, Christine Lagarde, che Wolfgang Schäuble, ministro delle Finanze tedesche. Per ora i segnali su martedì sono ottimistici.
GEORGE OSBORNE
Il muro (di opinioni) contro il pericolo Brexit è stato unanime. «Tutti si sono trovati d' accordo che la Brexit sarebbe un danno per l' economia britannica e quella dei partner» ha detto il governatore della Banca d' Italia Ignazio Visco. Sarebbe «una situazione in cui tutti perdono» ha affermato lo stesso cancelliere dello Scacchiere britannico, George Osborne.
lagarde schaeuble
Tutti sulla stessa sintonia d' onda (come potrebbe essere altrimenti): Schäuble ha parlato di «scelta sbagliata per l' Inghilterra». Il francese Michel Sapin ha spiegato che al G7 «abbiamo voluto combattere l' illusione che per la Gran Bretagna sarebbe indifferente» e che una volta fuori dalla Ue «avrebbe mantenuto tutti i vantaggi». Avvertendo anche che la Brexit rischierebbe di «alimentare il populismo in ciascuno dei nostri Paesi, e questo sarebbe pericoloso per ognuno di noi e per l' Europa intera». Un aspetto quest' ultimo tutt' altro che trascurabile se si considera che potrebbe enfatizzare tensioni interne innescate da crisi dei rifugiati e dei flussi migratori.
Oltre la Brexit Visco ha ricordato anche come ci sia stato «apprezzamento nel G7 per gli sforzi di riforma dell' Italia» e che «ora si aspettano i risultati». Il ministro dell' Economia Pier Carlo Padoan ha difeso il valore del progetto di integrazione che «ha favorito l' aumento degli scambi e la crescita economica» sottolineando «l' urgenza di procedere all' integrazione delle attività nell' ambito del mercato unico Ue».
padoan renzi
Alla fine il documento conclusivo del vertice si è concentrato sul tema più caldo senza tralasciare gli altri come il finanziamento al terrorismo ,dove si parla di un abbassamento del tetto al contante.
Gli occhi dell' Occidente e dell' Oriente restano però tutti puntati sul 23 giugno, giorno in cui il premier Cameron ha fissato il referendum che tanto fa paura ai leader e, forse, meno alla gente.
SCHAEUBLE OSBORNE LAGARDE FOTO LAPRESSE ignazio visco