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    “ALLEGRI E MOURINHO? SONO TECNICI PRATICI. COME ME. SIAMO LA VECCHIA GENERAZIONE CHE BATTAGLIA CON LA NUOVA” – ANCELOTTI ESALTA MAX E MOU CHE STASERA SI SFIDANO ALLO STADIUM: “SENTO CHE LO JUVENTINO NON ENTUSIASMA PER IL GIOCO, MA HA RIPORTATO LA SQUADRA AI PRIMI POSTI. E MOURINHO È L'ALLENATORE GIUSTO PER LA ROMA”- PER L’EX BIANCONERO MAROCCHINO ENTRAMBI CONDIVIDONO UNO STILE: “FANNO ENTRAMBI LA TATTICA DEL 'MUERTO' PER POI FREGARTI. SI APPOGGIANO AL GIOCO DEGLI ALTRI. SE TI SCOPRI, TI COLPISCONO”


     
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    Antonio Barillà per la Stampa - Estratti

     

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    Il complimento più bello appartiene a Carlo Ancelotti, collezionista di successi in ogni latitudine, quattro Champions League sollevate e unico vincitore dei cinque principali campionati europei, in procinto di rinnovare con il Real e rinunciare alla tentazione Seleçao: «Io, Allegri e Mourinho siamo la vecchia generazione che battaglia con la nuova: siamo tecnici pratici. Sento che lo juventino non entusiasma per il gioco, ma ha riportato la squadra ai primi posti.

     

    E Mou credo sia l'allenatore giusto per la Roma». Domani saranno di fronte all'Allianz Stadium e immaginare una sfida tattica è scontata, ma tanto uno è secondo e l'altro a -3 dal quarto posto e ogni discussione viene lasciata agli esteti. «Conta vincere e ci sono tanti modi per farlo» ricordano colpisce, ed è plausibile che lo ripetano negli sms che si scambiano, confidenza dello Special One. Così legato al collega da condividere perfino il soprannome: «Speciali sono anche tanti altri, gli italiani Max e Carlo».

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    Parole pronunciate tempo fa, ma attualissime, alla faccia di chi definì al tramonto l'Ancelotti dell'Everton e di chi, nonostante sei scudetti, mette in dubbio perfino la professionalità di Allegri. Il quale, dall'amico Mou, ha incassato solidarietà pura nell'ultima turbolenta stagione, quando le sentenze riscrivevano la classifica del campo e la squadra vagava a vista, senza certezze.

     

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    Ma la comunicazione non è fatta soltanto di frasi a effetto o di responsabilità scaricate, è anche racchiusa in neologismi o comunque adattamenti al pallone di significati mutuati da altri sport o dal comune dizionario: basta scorrere le cronache per imbattersi nel "Corto Muso" di Max per indicare una vittoria striminzita oppure nello lo "Zero tituli" di Mourinho, sunto d'una stagione fallimentare.

     

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    A proposito di sunti e neologismi, Domenico Marocchino, ieri campione gaudente e inespresso, oggi opinionista arguto e originale, ha battezzato a Tmw lo stile che condividono: «Fanno entrambi la tattica del muerto, fanno finta di essere in coma per poi fregarti. Si appoggiano al gioco degli altri, sono abbastanza simili. Se ti scopri, ti colpiscono». Per non rischiare servirà concentrazione, per stanarsi sarà determinante la qualità: sorride Max che ritrova Chiesa e Vlahovic in gruppo, sorride Mou dinanzi ai progressi di Dybala.

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