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    CHE SUPERBLUFF SUL SUPERBONUS! – TAJANI E' FINITO CON LE SPALLE AL MURO: O ACCETTAVA UN PIATTO DI LENTICCHIE SUL SUPERBONUS O APRIVA UNA CRISI DI GOVERNO - FORZA ITALIA HA POCO DA FESTEGGIARE PER IL DECRETO VARATO DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI: NON SOLO RISCHIA DI LASCIARE MOLTI LAVORI A METÀ E BUTTARE VIA SOLDI PUBBLICI PER COPRIRE FURBETTI E POTENZIALI TRUFFE, MA IL “FONDO INDIGENTI”, PENSATO PER LE FAMIGLIE CON I REDDITI PIÙ BASSI, È QUASI VUOTO. E PUÒ COPRIRE APPENA LO 0,3% DEI CANTIERI IN BILICO...


     
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    Estratto dell’articolo di Valentina Conte per “la Repubblica”

     

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    Si fa presto ad esultare, come fa Forza Italia. Il decreto sul Superbonus, varato dal Consiglio dei ministri di giovedì dopo una faticosa trattativa politica, rischia non solo di lasciare molti lavori a metà e alimentare infiniti contenziosi legali. Ma di buttare via soldi pubblici per coprire anche furbetti e potenziali truffe con la sanatoria generalizzata. Oltre al fatto di aiutare pochi o nessuno dei “redditi bassi” che tanto bassi non sono, visto che si parla di “quoziente famigliare”.

     

    Nessuna proroga

    giancarlo giorgetti giorgia meloni antonio tajani giancarlo giorgetti giorgia meloni antonio tajani

    È vero intanto, come ribadisce con forza il ministero dell’Economia, che il Superbonus al 110% non viene prorogato in alcun modo nel 2024. La copertura, già calata al 90% quest’anno, scenderà al 70% il prossimo, come da décalagestabilito per legge. Tutti i lavori in bilico - a fine novembre valevano 13 miliardi, secondo i dati Enea - saranno ultimati con lo sconto ridotto al 70%, perdendo dunque la differenza del 40%. Si tratta di lavori deliberati dai condomini entro metà novembre 2022, quindi con lo sconto originario al 110%.

     

    E per i quali è poi stata decisa la cessione del credito o lo sconto in fattura entro metà febbraio 2023. Facile immaginare la difficoltà di far pagare quel 40% alle famiglie che penseranno a rivalersi sulle imprese per i ritardi.

     

    La sanatoria

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    Il decreto introduce poi una sanatoria - unico risultato politico che Forza Italia porta a casa - su quanto pagato quest’anno, anche per lavori non finiti o appena iniziati. E soprattutto anche per tutti quegli interventi che non hanno raggiunto lo scopo per cui è nato il Superbonus: migliorare di due classi l’efficientamento energetico dell’immobile. La norma evita la restituzione all’Agenzia delle entrate di soldi già incassati dalle imprese e già ceduti per essere scontati.

     

    […]  Ma è chiaro che una sanatoria tombale di questa portata premia anche chi aveva fatto un solo Sal (lo Stato di avanzamento dei lavori) al 30% appena e magari aveva comprato una caldaia e poco altro. La sanatoria consente il rimborso anche a quanti, entro domani 31 dicembre, costruiranno Sal finti per incassare almeno un 30% di bonus: non ci sono paletti. Ancora truffe all’orizzonte, a scapito degli onesti in difficoltà.

     

    L’aiuto alle famiglie

    TITANIC D'ITALIA - VIGNETTA BY MACONDO TITANIC D'ITALIA - VIGNETTA BY MACONDO

    L’altra vittoria, sbandierata dal governo e in particolare da Forza Italia, è quella di consentire alle famiglie con redditi più bassi di mantenere intatto il contributo al 110% per finire i lavori anche il prossimo anno. L’intento sembra positivo. Ma intanto il “fondo indigenti”, ai quali il decreto fa riferimento, ha solo 16 milioni residui sui 20 milioni di stanziamento iniziale: così si coprono appena 50 milioni di lavori, ovvero lo 0,3% di tutti quelli in bilico.

     

    Il reddito poi a cui si fa riferimento è in realtà un “quoziente famigliare” da 15 mila euro lordi. A differenza dell’Isee questo quoziente non tiene conto del patrimonio, come investimenti finanziari e soldi sul conto corrente. Ma solo dei redditi famigliari dell’anno precedente alla spesa del Superbonus. La somma dei redditi – tra questi anche quelli sottoposti a cedolare secca, come gli affitti, e alla flat tax – va poi divisa per un coefficiente: il contribuente e il coniuge o compagno valgono 1 ciascuno, un famigliare a carico 0,5, due valgono 1, dai tre in su 2.

     

    GIANCARLO GIORGETTI ANTONIO TAJANI GIANCARLO GIORGETTI ANTONIO TAJANI

    Questo significa che il coefficiente al massimo può arrivare a 4. Una situazione che corrisponde a una famiglia con due genitori e tre figli e 60 mila euro di reddito. Il limite per un single è invece a 15 mila euro. Per una coppia a 30 mila euro. Per una coppia con un figlio a 37.500 euro. Per una coppia con due figli a 45 mila euro. Non sono proprio gli “indigenti” di cui parla il governo. […]

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