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SEBBENE RARA, la perdita dell'udito in modo improvviso e permanente, in alcune persone, sembra essere collegata all'infezione da Covid-19. A lanciare l’allarme sono alcuni medici che hanno riportato il primo caso di questo tipo nel Regno Unito con un articolo sulla rivista BMJ Case Reports.
La consapevolezza di questo possibile effetto collaterale è decisiva, perché un ciclo tempestivo di trattamenti con steroidi, può invertire questa condizione invalidante.
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La perdita improvvisa dell'udito è ormai sempre più spesso riscontrata dagli specialisti otorinolaringoiatri. I casi registrati sono circa 160 ogni 100mila persone ogni anno. Non è ben chiaro quali siano le cause, ma la condizione può, in alcuni pazienti, essere la conseguenza di un'infezione virale, come l’influenza, l’herpes o il citomegalovirus. E adesso anche Covid-19.
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Nel Regno Unito i medici hanno seguito attentamente il caso di un uomo di 45 anni affetto da asma. Giunto nel reparto di otorinolaringoiatria del loro ospedale, ha dichiarato di essere stato trattato con i farmaci necessari per debellare il Covid 19 mentre si trovava ricoverato in un altro reparto per problemi respiratori.
Trattato con remdesivir, steroidi per via endovenosa e trasfusioni di sangue, l'uomo era poi migliorato ed era quindi stato dimesso. Solo dopo qualche giorno, tornato alla vita normale, aveva accusato i sintomi di ipoacusia. Dapprima un ronzio all’orecchio sinistro e poco dopo la perdita completa dell’udito.
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Curato con compresse di steroidi il paziente è poi leggeremente migliorato. Avendo escluso una serie di possibili cause, i medici hanno infine concluso che l’origine di tutto poteva soltanto essere l’infezione da Covid-19. Si ritiene che Sars-CoV-2, il virus responsabile del Covid-19, si agganci a un particolare tipo di cellula che riveste i polmoni.
Ma il virus è stato trovato anche in cellule simili che rivestono l'orecchio medio. Sars-CoV-2 genera anche una risposta infiammatoria e un aumento delle sostanze chimiche che sono state collegate alla perdita dell'udito.
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Già lo scorso luglio scienziati della Johns Hopkins School of Medicine avevano individuato coronavirus nelle orecchie di due pazienti affetti dal Covid deceduti e avevano quindi avvalorato l'ipotesi che la perdita di udito potesse essere un raro sintomo del contagio.
Nello studio, pubblicato nel "JAMA Otolaryngology - Head & Neck Surgery", erano stati esaminati tre pazienti morti per Covid: tra questi due avevano alte cariche virali nel mastoide ma anche dietro l'orecchio. Gia' nel mese di aprile uno studio aveva trovato che il Covid-19 puo' indurre negli adulti un'otite acuta mentre un'altra analisi compiuta su 20 pazienti asintomatici, senza precedenti problemi di udito, aveva scoperto che le loro capacità uditive erano peggiorate dopo la guarigione.
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Nell’ultima analisi pubblicata su BMJ Case Reports, si sottolinea soprattutto l’importanza della rapidità nella diagnosi del disturbo e il pronto intervento con i trattamenti necessari. A detta degli esperti, gli stessi pazienti ricoverati dopo essere risultati positivi al virus, devono avvisare nel minor tempo possibile il personale medico di qualunque sintomo avvertano a livello uditivo. Il tempismo di tutti potrebbe fare la differenza.
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