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    ALTRO CHE BRANDE COMODE E PASTI CALDI: IN CARCERE SI PENSA SOLO A SOPRAVVIVERE – PAROLA DI JUSTIN PAPERNY, EX BROKER CHE, DOPO ESSERE STATO IN PRIGIONE, È DIVENTATO UN CONSULENTE CHE INSEGNA AI CONDANNATI COME COMPORTARSI IN GALERA: TRA I SUOI CLIENTI CI SONO PERSONE FACOLTOSE DISPOSTE A SGANCIARE CIFRE A SEI ZERI PUR DI FARSI DIRE COME TIRARE A CAMPARE DIETRO LE SBARRE – “BISOGNA CONCENTRARSI SULL'EVITARE PROBLEMI. È SORPRENDENTE QUANTE PERSONE SI CACCIANO NEI GUAI…”


     
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    Estratto dell’articolo di Chiara Bruschi per “Il Messaggero”

     

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    […] Negli Stati Uniti Justin Paperny, dopo essere stato a sua volta in carcere, è diventato un consulente che insegna ai condannati a comportarsi in galera, per rendere il periodo dietro le sbarre il meno complicato possibile. E magari accorciarlo. Tra i suoi clienti ci sono persone facoltose, disposte a pagare anche cifre a sei zeri, racconta al Daily Mail.

     

     

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    […] «L'ossessione iniziale di tutti è: come sarà vivere lì? Il cibo? Le docce? Le guardie? Non potrò avere rapporti sessuali per un po' di tempo?». E mentre queste sono sicuramente domande importanti, precisa Paperny, queste persone dovrebbero essere più concentrate sull'«evitare problemi e trovare un modo per contribuire alla comunità dei carcerati. È sorprendente ha aggiunto notare quante persone si cacciano nei guai in prigione». Prima del suo arresto nel 2008 per frode, Paperny era un broker che gestiva centinaia di milioni di dollari.

     

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    L'importante, precisa, è cominciare «con la gratitudine e con il riconoscimento» dei tanti «benefici e opportunità nel corso della propria vita», ha detto. «Devono trovare la giusta prospettiva e rendersi conto che molte persone in quel sistema non hanno avuto altro che alti e bassi nel corso della loro vita, dentro e fuori dal carcere. […]». «[…] i "vip" dovrebbero mostrarsi umili, aiutando la comunità carceraria in cui si trovano». Serve un nuovo punto di vista, quindi, smettendo di concentrarsi «su ciò che possono o non possono controllare», come la branda o la mansione assegnata, quando si possono avere visite o accesso al telefono, per lasciare spazio a ciò che invece si può controllare, «il proprio atteggiamento». […]

     

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    Elizabeth Holmes, la fondatrice di Theranos, secondo Paperny sta «usando il suo tempo libero in modo meno efficace». «Incoraggerei Elizabeth Holmes a […] non lamentarsi mai, trovare gratitudine, concentrarsi su ciò che si può e non si può controllare». Stesso discorso per Ghislaine Maxwell, la ex compagna di Jeffrey Epstein che si trova in carcere per traffico di esseri umani. Maxwell, infatti, avrebbe presentato oltre 400 lamentele in seguito alla sua condanna nel dicembre del 2021. «Un atteggiamento che rende tutto più difficile», spiega, soprattutto nei rapporti con le sue compagne di cella.

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