Alessandro Milan per La Verità
Per un decennio ha fatto ridere gli italiani e milioni di persone nel mondo con un personaggio cult: Pierino. Certo era una comicità popolana, fatta di doppi sensi, peti, sbirciatine alle donne dentro il buco della serratura. Era ciò che gli italiani chiedevano alla commedia sexy anni Ottanta. Una parentesi peraltro finita in fretta. Poi quella stessa maschera che aveva portato all' apice del successo Alvaro Vitali ha finito quasi per stritolarlo.
ALVARO VITALI IN PIERINO
È successo quando Pierino non era più così in auge, quando il telefono ha smesso di suonare, quando sono arrivati la depressione, gli anni di dimenticatoio, forse perfino i pensieri brutti di farla finita. Alvaro Vitali si dice ora rinato. Sogna ancora di fare cinema, anche se accusa quel mondo di averlo abbandonato. Nel frattempo con la moglie Stefania Corona va dove lo chiamano e si esibisce: lei canta, lui racconta barzellette, insieme si sorreggono.
A un certo punto, nel suo percorso di risalita, Vitali è comparso a fianco di Rocco Siffredi e lì la situazione è parsa degenerare. Ricordavamo il Pierino che scrutava le curve di Edwige Fenech, Gloria Guida, Nadia Bengala, Carmen Russo, Michela Miti e ci ritroviamo un Pierino più sfrontato?
«Ma per carità», dice Vitali un po' infastidito. «Va bene tutto, ma questa del film porno no.
Ma mi ci vedi? Ero lì per un servizio televisivo».
Niente svolta con Siffredi dunque?
«Ma figurati. Ero lì da Rocco e le sue attrici, ho raccontato qualche barzelletta, hanno fatto due foto e stop. Se poi vuoi saperlo non sono per il sesso esplicito».
No?
ALVARO VITALI
«Forse è proprio quel sesso ad avere ucciso la commedia sexy. Ma vuoi mettere l' immaginazione invece della pratica? Le scene esplicite durano poco, poi finisce tutto. Meglio immaginare, sognare».
Non ho capito: Pierino è stata una fortuna o una condanna?
«Diciamo tutte e due. È stata una fortuna perché mi ha fatto conoscere al mondo intero, ma mi hanno attaccato un' etichetta e non me l' hanno più tolta. Per tutti sono solo Pierino».
Leggo dalla biografia: Alvaro Vitali, 150 film all' attivo, scoperto da Fellini.
ALVARO VITALI
«Sono tanti film, eh. Con Federico ne ho girati quattro: Satyricon, I clowns, Roma e Amarcord. Ho lavorato con Dino Risi, Roman Polanski. Tutto dimenticato».
Che persona era Fellini?
«Era un amicone, una persona buonissima, un uomo bravo, di un' intelligenza superiore.
Insomma un extraterrestre. Mi considerava come un figlio, lo facevo divertire. Spesso cenavamo insieme al «Fontanone» sulla Cristoforo Colombo. Lui girava film, poi mi chiedeva pareri: "Alvaro, hai visto La città delle donne? Che ne pensi?"».
E tu?
«A dottò, nun c' ho capito un cazzo. Lui si ammazzava di risate».
Pierino come nasce?
«Pierino esiste da sempre nelle barzellette, ma non aveva un corpo, un volto. Chi è 'sto Pierino? Un bel giorno Marino Girolami, il regista, organizza un film di barzellette sceneggiate e sceglie me. "Tu hai la faccia da Pierino", mi dice».
Hai capito subito di avere fatto bingo?
«Per niente. A metà del primo film, Pierino contro tutti, volevo abbandonare il set».
Ma come?
«Non mi divertivo, pensavo che il personaggio non facesse " ridere. Stavamo girando e io:
«Non mi piace, mollo tutto».
Per fortuna il regista mi ha convinto ad andare avanti».
E ha fatto bene.
«Il primo film in un mese ha guadagnato 10 miliardi di lire solo in Italia. Altrettanto in Spagna, Francia, America».
ALVARO VITALI
Sei diventato ricco?
«Macché. Avevo un contratto per fare cinque film l' anno, mi pagavano settimanalmente. Prendevo 6-7 milioni a film, in fin dei conti. Solo più avanti, quando ho girato Paulo Roberto Cotechiño, centravanti di sfondamento, ho preso di più perché era scaduto il contratto e ho potuto contrattare la cifra».
Sai che si dice di quei film? Erano di serie B, film zozzoni.
«Ma non erano zozzoni, dai. Al limite spiavo dal buco della serratura quella che si faceva la doccia, poi ci provavo e prendevo solo sganassoni. C' erano il sorriso e la coscetta. E gli italiani correvano al cinema. Pensavano: "Andiamo a vedere Vitali che pija gli schiaffi"».
Ma li prendevi anche finite le riprese?
«Qualcosina ho rimediato, dai. Ma di quel che succede dietro le quinte non si può dire».
Ti sento con il buonumore.
«Non è sempre stato così. La parabola di Pierino si è rotta, un giorno. Sono usciti altri Pierini, molto più volgari, che non hanno fatto soldi. Hanno iniziato a dire che il personaggio non funzionava più. Mentre erano quei Pierini a non andare bene, io invece valevo. Ma lì è stata la fine».
ALVARO VITALI
Nessuno si è ricordato che avevi lavorato con Fellini.
«E dire che Berlusconi aveva sul tavolo un pacco di Pierini già pronti da fare per le sue tv.
Pierino a scuola, Pierino dal dottore, Pierino al militare. Ma il progetto non è mai partito».
Fine.
«Il telefono ha smesso di suonare, di colpo. I primi mesi pensavo di non avere pagato le bollette. Invece non mi cercava più nessuno. È andata avanti dieci anni così. È tanto, sai?»
Dieci anni passati come?
«Per i primi due anni non sono quasi uscito di casa. Sono caduto in depressione. Hai capito perché grandi attori si sono suicidati o sono finiti nella droga o nell' alcol?»
Tu hai pensato al suicidio?
«Ringrazio Dio che mi ha dato il cervello di sopportare tutto. Ma il pensiero c' era, è stato un momento bruttissimo. Se mi guardo indietro mi viene da piangere. Guardo il cinema di oggi: fanno un film comico l' anno, i cosiddetti cinepanettoni. Tutti uguali, con i soliti attori, moglie e marito che si mettono le corna, la solita minestra. Non hanno idee».
ALVARO VITALI
Come va a soldi?
«Un po' li avevo messi da parte ma tra famiglia, casa, il figlio... Poi in Italia ci sono tasse incredibili. Un po' li ho anche sperperati: ai bei tempi ogni tre mesi compravo la macchina nuova».
Alvaro Vitali a un certo punto è talmente sparito che cominciarono a dire che era morto.
«Ogni tanto lo scrivono, me sto sempre a grattà le palle. La mattina accendo il pc e me gratto. Una volta hanno scritto che son morto di infarto prima di pranzo. Io ho risposto: «Aò, manco m' hanno fatto mangià, sti stronzi»».
Vogliamo tornare invece agli anni bui?
«Lascia perdere, ero una nullità. Nessuno che chiamava. Mi hanno dato fastidio soprattutto gli amici, le attrici e gli attori. Tutti scomparsi. Mai nessuno che mi dicesse: "Alvà che stai a fa'? Andiamo a cena, parliamo"».
ALVARO VITALI
Lino Banfi di recente ha detto: «Non rimpiango per nulla quei film».
«Ecco, Lino».
Che succede?
«Eravamo molto amici, io e Lino Banfi. Ma non si è mai degnato di dirmi: "Alvaro sto preparando Nonno Felice, vieni che ti faccio fare una cosa"».
Siete ancora amici?
«Quando ha compiuto 80 anni gli ho fatto gli auguri. Certo non è che se lo incontro lo bacio in bocca. Un caffè però lo beviamo ancora insieme. Ma non faccio finta: io quando giravo un film mettevo dentro gli amici, anche per fare le comparse. Gli altri no».
FELLINI E ALVARO VITALI
Alza tu il telefono.
" «Non sono capace di fare il paraculo. Mia moglie dice che gli altri leccano, lisciano, fanno regali. Io sono fatto così: se vuoi mi chiami, sennò non chiedo. Forse sono sbagliato».
Altri che ti hanno girato le spalle?
STEFANIA CORONA E ALVARO VITALI
«Mi aspettavo qualcosa dai registi, prendi i fratelli Vanzina. Li ho conosciuti da piccoli perché ho lavorato con Steno, il loro papà, che era mio grande amico. Li ho visti crescere.
Speravo che in uno di questi cinepanettoni mi facessero lavorare. Non lo hanno mai fatto e ci sono rimasto molto male».
Ma gliel' hai chiesto?
STEFANIA CORONA E ALVARO VITALI
«Sì, una volta. Gli ho portato una sceneggiatura che ho scritto, mi hanno detto: «Ti facciamo sapere». E sono scomparsi. Una tristezza. La cosa buffa è che la gente vuole ancora Pierino, lo ama, lo richiede. Non è vero che non funziona più, mi chiamano per serate in tutto il mondo e faccio Pierino, non l' Otello».
Hai parlato di una sceneggiatura.
«Si intitola Fra Pierino, Pierino che diventa prete».
Pierino prete?
«Un po' discolo però. È un don Pierino che aiuta la povera gente, i drogati, i disadattati e li convince ad andare nel suo convento. Poi certo nel frattempo spia la perpetua che è una bella donna. Mentre lei fa i letti, lui cerca di guardarle il sedere. Ma nostro Signore lo redarguisce: "Don Pierino ma che fai?" Mi sono ispirato alla realtà, pare. Ah ah ah».
Ma non funziona.
«Sto cercando un produttore disposto a farne un film».
Gira e rigira, Pierino sarà stata anche una maledizione ma ti fa campare.
ALVARO VITALI - EDVIGE FENECH - LINO BANFI
«È così. La mia rinascita è iniziata quando mi chiamarono dal Canada per fare lo spettacolo di Pierino. Da allora ho cominciato a scrivere, ho messo in piedi uno show con mia moglie. Lei canta, fa le battute, io racconto barzellette. Abbiamo ripreso a girare: Australia, America, Francia, Germania. Nelle comunità di italiani tutti amano Pierino. Questo mi ha dato la forza di ricominciare».
E ti riconoscono?
«Una volta eravamo a Dubai in aeroporto, mi ferma un greco: «Ma tu sei Pierino!». Quando i nostri militari partirono per le missioni all' estero, gli diedero la possibilità di vedere un film sulla nave. Potevano scegliere tra James Bond e centinaia di altre pellicole e sai cosa chiesero? Pierino contro tutti. Tu pensa che cosa meravigliosa».
Pierino, chi è l' attrice più bella con cui ha lavorato?
ALVARO VITALI ROCCO SIFFREDI
«Edwige Fenech è stata la prima, allora dico anche la più bella. Ma ora la più bella è mia moglie Stefania Corona».
ALVARO VITALI PIERINO 1 ALVARO VITALI GIANBURRASCA ALVARO VITALI PIERINO
PIERINO ALVARO VITALI jpeg ALVARO VITALI FELLINI